Il Movimento Cooperazione Educativa – nazionale è tra gli organizzatori di Sfide-la scuola di tutti che si terrà a Milano dal 24 al 26 marzo 2023.
Consultate il Programma, cercate le nostre conferenze e gli interessanti laboratori che abbiamo predisposto su temi di politica scolastica, pedagogia e didattica delle discipline.
I laboratori sono organizzati dai gruppi di ricerca nazionali che si occupano di Italiano, matematica, astronomia, storia. Con il biglietto di ingresso potete scegliere i laboratori che vi interessano di più. Ma affrettatevi perché sono a numero chiuso…
Clicca qui per acquistare i biglietti e qui per vedere dove siamo!
Ecco gli eventi e laboratori organizzati dal MCE giorno per giorno:
Venerdì 24 marzo Biblioteca di lavoro a scuola oggi a scuola oggi, con Marta Marchi e Lidia Liboria Pantaleo – ore9,30- 11 Le loro voci. Il giornale a scuola, con Lidia Liboria Pantaleo – ore 9,30 – 11 Struttura della materia. Dal visibile all’invisibile, con Donatella Merlo e Anna Aiolfi – ore 11,30 – 13 La classe cooperativa: modi, ragioni ed esperienze, con Marco Pollano e Elisa Salvetti – ore 11,30 –13 Laboratorio rap e hip-hop: relazioni, contaminazioni e partecipazione, con Antonio Sofia e Fabrizio Bruno – ore 11,30 – 13 Dall’io al noi: pratiche, libri e percorsi per crescere cittadini, con Domenico Canciani e Marta Marchi ore 14 – 15,30 Service Learning per lo sviluppo di una comunità educante, con Patrizia Lotti e Antonio Sofia – ore14 – 15,30 I primi 2000 giorni: il senso della continuità 0-6, con Susanna Mantovani, Diana Penso e Valeria Vismara – ore 16 – 17,30 Dare forma all’insegnamento. Scuola e università per la formazione dei docenti, con Anna D’Auria e Elisabetta Nigris) – ore 18 – 19,30 Eureka! Biblioteca e pensiero euristico, con Lidia Liboria Pantaleo e Marta Marchi – ore 18 – 19,30 Astronomia in classe (e fuori), con Elisa de Sanctis – ore 18 – 19,30
Sabato 25 marzo Presentazione del libro “Quale mondo, quali futuri”, con Giancarlo Cavinato e Valeria Zanolin – ore 9 – 11,30 C’è ancora bisogno di intercultura?, con Roberta Bonetti e Maura Tripi – ore 11,30 – 13 Classi aperte e didattica laboratoriale, con Roberta Passoni – ore 11,30 – 13 Il piano di lavoro per la differenziazione didattica, con Elisa Amato e Valeria De Paoli – ore 14 –15,30 Un’impresa pedagogica collettiva: il territorio educante, con Anna D’Aura e Federico Samaden – ore14 – 15,30 Cinque passi per una scuola inclusiva, con Roberta Passoni – ore 14 – 15,30 Il dialogo come modalità di apprendimento, con Franco Lorenzoni ore 16 –17,30 Matematica come ricerca e costruzione collettiva, con Sonia Sorgato e Irene Vacca ore 18 – 19,30 Presentazione del libro “A scuola con Mario Lodi, maestro della Costituzione”, con Rosy Fiorillo eAnna Masala, ore 18 – 19,30
Domenica 26 marzo Quattro passi per una pedagogia dell’emancipazione, con Rosy Fiorillo – ore 9,30 – 11 Tempo e narrazione, con Giancarlo Cavinato e Nerina Vretenar – ore 11,30 – 13 Resistere oggi sul cammino di Bruno Ciari, con Juri Meda, Marcella Bufalini Ciari e Alberto Speroni – ore 11,30 – 13
Illuminare la presenza delle donne nella storia della scienza, tra astronomia e geometria, con Nicoletta Lanciano e Rita Montinaro – ore 11,30 – 13 Fare educazione linguistica democratica a scuola, con Lidia Liboria Pantaleo, Nerina Vretenar e Silvana Loiero – ore 16 – 17,30 La grammatica: un’enigma con cui divertirsi!, con Monica Colli e Grazia Mauri – ore 16 – 17,30 Mano, pensiero e pitture rupestri: laboratorio di prei(storia), con Marianna Di Rosa e Sara Riva – ore18 – 19,30
“Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla.” Lao Tzu
Cambiare vuol dire
mutare, andare incontro a una trasformazione,
mettersi in movimento,
viaggiare verso una nuova destinazione,
ma anche migliorare, innovare, evolvere…
I libri che vi proponiamo questo mese sono una piccola parte delle ampie possibilità che ci offrono questi argomenti. L’ottica con cui li abbiamo pensati va nella direzione di introdurre temi più specifici, o di affrontare, nel caso del cambiamento, situazioni difficili .
A scuola il gioco della trasformazione può aiutare a guardare gli oggetti e il mondo che ci circonda con occhi nuovi, più aperti, fuori dagli stereotipi e a smuovere la creatività nel senso in cui la pensava Rodari : un bastone che diventa un cannocchiale, una spada, il collo di una giraffa…
Ma anche a saper guardare le caratteristiche geometriche degli oggetti, introducendo così conoscenze più tecniche e dando un senso concreto ai concetti e all’astrazione.
L’osservazione delle opere d’arte poi può condurre gli alunni a feconde produzioni personali , magari anche attraverso l’uso di materiali poveri, di recupero, non troppo strutturati; sempre attraverso l’arte possiamo esplorare e comprendere l’evoluzione dell’uomo e della terra.
In altri termini
Un testo prezioso per chi crede che la geometria e la matematica si intreccino con la storia, la letteratura e l’osservazione del mondo che ci circonda. Un percorso di formazione per insegnanti da cui emerge come la matematica sia cosa viva, che cambia nel tempo, frutto dei luoghi e del contesto culturale. Dall’insegnamento di Emma Castelnuovo i laboratori, rivolti agli insegnanti di diversi gradi scolastici, su temi della didattica della matematica e dell’astronomia, si basano su premesse valide a diverse età: entrare nella storia delle discipline, inquadrare l’oggetto di indagine in un percorso di tipo storico, per far cogliere quanto in una determinata epoca già si conosceva (o non si conosceva) su che cosa ci si interrogava, e quanto un’epoca successiva abbia talvolta spazzato via intuizioni feconde e conoscenze sullo stesso argomento. Praticare la didattica attiva: disegnare, ritagliare, comporre nello spazio tridimensionale, usare il corpo, utilizzare la narrazione della scienza, anche in relazione a concetti e idee da altri campi del sapere, come la filosofia e l’arte, come strumento facilitante l’appropriazione di fenomeni. Insegnare a “sostare con le domande”, non dare risposta a tutto, quanto piuttosto insistere sull’importanza di imparare a porre e a porsi domande sensate, vere e non retoriche . I quattro scienziati “protagonisti” nei laboratori “irrompono” con una domanda/problema e con diversi stili narrativi: Didone con un testo letterario latino; Euclide con un suo testo dagli Elementi; Ipazia attraverso fonti letterarie e filmiche; Galileo con un frammento dal suo Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze.
Consigliato a tutti i docenti di matematica e geometria a partire dalla scuola primaria.
Antonella Bottazzi
Nicoletta Lanciano, Rita Montinaro, In altri termini– MCE RicercAzione 27 e-book, 2023 ISBN 9791222055114
L’officina matematica
Un libro che non può mancare nella biblioteca di un docente di matematica, geometria e non solo. Emma Castelnuovo, la più grande ricercatrice italiana di didattica della matematica, in questo libro ha raccolto alcune lezioni –laboratorio in cui, attraverso l’uso concreto dei materiali, avvicina i ragazzi ai concetti più astratti di queste materie, in modo sperimentale e tangibile. Sorprende la semplicità delle proposte, fatte con elastici, spaghi e altri materiali poveri,insieme ad una rigorosa correttezza scientifica. La conoscenza per Emma Castelnuovo si costruisce con osservazioni, manipolazioni, domande aperte e un continuo confronto con l’arte e con la storia.
Consigliato ai docenti di scuola secondaria di primo grado.
Antonella Bottazzi
Emma Castelnuovo, L’officina matematica – ed. La meridiana, Molfetta (Bari), 2008
Cuentacuentos
Un libro scoperto per caso e che mi ha accompagnato per tanto tempo, offrendo innumerevoli spunti di lavoro per le diverse età di bambini e per varie occasioni. La maestra Teresa Flores ha l’obiettivo di trasformare i bambini in cuentacuentos, raccontastorie , perché educare attraverso le storie aiuta a immaginare punti di vista diversi, , aiuta a veder l’invisibile . Teresa inizia dagli oggetti e dai materiali della vita quotidiana. I bambini o l’adulto raccontano con parole e contemporaneamente con mano e dita , con le corde, con i disegni ( numeri, forme, cose), con la carta, con la sabbia, con le carte da gioco…..
Ogni azione che accompagna il testo narrato, costituisce un enigma fino al momento della sua conclusione e questo è l’aspetto che più diverte i bambini.
Così nella storia di capitan Manolito si comincia da una carta piegata a triangolo e si procede con piccole trasformazioni attraverso pieghe fino ad arrivare allo strappo finale che conclude a sorpresa l’avventura.
I bambini dopo aver ascoltato queste storie come spettatori possono diventare narratori in altre classi o inventare a loro volta storie partendo da oggetti di uso comune.
Consigliato a insegnanti, animatori, educatori, genitori… a tutti quelli che credono che saper raccontare aiuti a vivere e se riesci a creare un po’ di sorpresa è ancora più bello.
Un libro per lavorare di fantasia anche con i più piccini. È un cartonato con pagine resistenti che si sfogliano e si aprono. 10 oggetti di uso comune che si trasformano in animali se il bambino solleva un’ala. Le immagini sono accompagnate da brevi testi in rima: “Trovo in cucina il mio colapasta… … ma poi diventa una civetta dall’aria entusiasta”. Le figure risaltano e catturano l’attenzione con i loro colori accesi . La sorpresa accompagna il lettore ad ogni pagina.
Consigliato a partire dai 3 anni, ma anche con i più piccoli potete giocare con gli animali che si nascondono dietro la pagina e fanno cu cù!
Piccole metamorfosi della natura. Le parole di Angela Nanetti e le luminose illustrazioni di Pia Valentinis accompagnano il lettore in un viaggio nel tempo. C’è un fiore , un fiore tutto bianco che sorride al sole, prima c’era un ramo nudo che tremava di gelo, dopo, poi… dove … sopra , sotto…quando… dentro, fuori…ieri, oggi, domani… parole che accompagnano trasformazioni naturali di alberi, frutti, animali , fino alle stagioni, con rime baciate o alternate, che si rincorrono in un bellissimo girotondo dove trovano spazio ricordi e pensieri.
Consigliato dai 7 anni
Marina Sirotti
Angela Nanetti, Prima c’era un fiore– edizioni Motta junior, Milano,2011
Forme e fantasia
Quadrati, rettangoli, triangoli: semplici figure geometriche per immaginare paesaggi e inventare i protagonisti di una storia. È questo che ha fatto l’autrice di questo piccolo libro ed è questo che possiamo riproporre ai bambini giocando con le forme e i colori.
Consigliato dai 5 anni e a chi vuole giocare con le forme in una sorta di Tangram narrativo.
Marina Sirotti
Eleonora Cumer , Forme e fantasia– edizioni Artebambini, Bazzano (BO), 2015
La vera storia di Kamillo Kromo
Questo libro illustrato racconta la storia di camaleonti che imparano a cambiare colore a seconda delle stagioni per potersi mimetizzare e così sfuggire alla cattura dei predatori. Ma la possibilità di trasformarsi deve essere appresa a scuola fin da piccoli , nelle lezioni di aritmetica : giallo + rosso ? verde – blu ? … Il piccolo Kamillo però di emoziona durante le interrogazioni , sbaglia i colori e così non vuole più andare a scuola. Nonostante questo Kamillo risolverà una volta per tutte la minaccia degli uccellacci neri, diventerà l’orgoglio di mamma e papà e tutti gli faranno festa. Un piccolo libro per parlare di problemi da risolvere, di scuola, ma soprattutto partendo dalla storia si possono proporre ai bambini esperienze di combinazioni, miscugli e trasformazioni di colori.
Consigliato dai 5 anni
Marina Sirotti
La vera storia di Kamillo Kromo
Francesco Altan, La vera storia di Kamillo Kromo– edizioni EL, Einaudi, Parma, 1994
Fare per crescere
laboratori metodo Munari
Ogni testo riporta un argomento con riflessioni, pensieri ed esempi del grande designer, scrittore, inventore e tanto altro ancora, attraverso numerosi laboratori sperimentati con gruppi di bambini. Gli strumenti e i materiali di uso comune diventano fonte di ispirazione e aiutano i bambini ad esprimere la loro creatività fuori da schemi precostituiti. I laboratori sono descritti e documentati con fotografie dettagliate per offrire un valido aiuto a chi volesse riproporli adattandoli al proprio contesto.
Ogni volume propone un tema : 1 segni, 2 colore, 3 giochi, 4 parole, …
I volumi che ci riconducono in particolare all’argomento del mese sono :
trasformazioni (28) e cambiamenti (36).
Consigliato a insegnanti, educatori, genitori che credono in un apprendimento basato sulla partecipazione attiva del bambino, sullo sviluppo della sua creatività e in giornate di scuola in continuo divenire.
Marina Sirotti
Silvana Sperati, Fare per crescere, laboratori metodo Munari – 45 pubblicazioni in abbinamento a Corriere della Sera o La Gazzetta dello Sport e in collaborazione con l’associazione Bruno Munari ABM.
Tutto cambia
Un albo illustrato di poche parole che ad ogni pagina stupisce. Immagini grandi, avvolgenti, , potenti, dove il lettore entra e si perde in un sogno. Sembra proprio un sogno quello che succede a Joseph quella mattina. Joseph guarda con occhi meravigliati le cose intorno a lui , tutto ciò che fino ad allora era familiare e conosciuto, sembra rivelare una nuova identità. Nella cucina il bollitore compare con orecchie, coda e zampe da gatto, la poltrona diventa un gorilla…
Questo libro mi ha aiutato a dare la notizia del mio pensionamento ai bambini con cui avevo condiviso esperienze di scuola per 3 anni.
Grazie a questo libro insieme abbiamo trovato parole per vedere il cambiamento non solo come pericolo, ma come possibilità di evoluzione. Crescere vuol dire anche accettare che vivere significa rischiare il cambiamento.
Consigliato a chi è affascinato dalle illustrazioni mutevoli, le illusioni ottiche, e a chi deve affrontare un cambiamento ; in generale dagli 8 anni in poi.
Marina Sirotti
Anthony Browne, Tutto cambia– edizioni ORECCHIO ACERBO, Roma,2019
Le cose che passano
Le pagine di questo albo illustrato sono intervallate da fogli semitrasparenti che simulano i cambiamenti delle cose o il loro passaggio momentaneo: il sonno che finisce, una piccola ferita che si rimargina, i pidocchi che lasciano la testa…
Un albo da proporre ai bambini per riflettere sulle trasformazioni piccole e grandi della vita, un invito a lasciare andare le paure e a non temere i cambiamenti .
Ma anche a riflettere sui sentimenti veri, perché quelli non passano.
Consigliato dai 5 anni.
Beatrice Alemagna, Le cose che passano – Topipittori, Milano, 2019
Chakra, mandala, simboli
Un album con fogli staccati che offre molti mandala e simboli vari. Colorare i mandala è una forma di meditazione potente molto amata dai bambini, che può essere proposta anche ai più piccoli; con i bambini più grandi può essere un approccio che conduce alla costruzione dei propri mandala, seguendo le regole della simmetria e del ritmo e affiancando questa attività all’approfondimento della geometria.
Consigliato dai 7/8 anni
Antonella Bottazzi
Johannes Walter, Chakra, mandala, simboli – Macro edizioni, Cesena, 2016
Il mio primo libro di origami
Donatella Cecconi, Il mio primo libro di origami – Il Castello editore, Milano, 1991
Moltissimi sono i libri di origami; questo è adatto a chi approccia per la prima volta a questo particolare tipo di arte, per chiarezza e semplicità delle immagini e delle didascalie. Dopo un inizio in cui i bambini o i ragazzi necessitano di essere seguiti dal docente per comprendere le spiegazioni (anche quelle simboliche), qualcuno si appassionerà e vi stupirà; il libro mostra 40 modelli con difficoltà graduali.
Anche in questo caso è possibile abbinare l’attività di origami all’osservazione delle figure che via via si formano, approfondendo alcuni concetti geometrici .
Il valore di questa attività è che l’apprendimento passa attraverso le mani, il movimento, la percezione dello spazio vissuta tramite il corpo .
Consigliato agli adulti alle prime armi e da 8 anni.
Antonella Bottazzi
Animani
Mario Mariotti, Animani -Nardini, 2009
Un libro di immagini di mani che si trasformano in animali attraverso la forma e il colore. Un invito a vedere la realtà attraverso l’immaginazione , ad andare oltre. Dalla lettura può prendere spunto la creazione di storie inventate , l’imitazione del gioco stesso di trasformazione con le proprie mani, i colori o il vecchio gioco delle ombre cinesi.
Della stesso autore del precedente, molto simile, c’è anche:
Mario Mariotti, Rimani – Fatatrac, Firenze, 1989
Consigliati dai 7/8 anni
Antonella Bottazzi
Flatlandia
Un romanzo datato ma ancora godibile; racconta il mondo della geometria piana, immaginandolo attraverso gli occhi del reverendo Edwit Abbott Abbott, che descrive i personaggi che lo abitano attraverso le loro caratteristiche geometriche a due sole dimensioni, altezza e lunghezza.
Un libro che fa sorridere e che può servire ai docenti come strumento giocoso per introdurre alcuni concetti della geometria euclidea .
Consigliato ai docenti di matematica e geometria di ogni ordine e grado.
Edwit Abbott Abbott, Flatlandia – edizione Gli Adelphi, Milano,1966
Metamorfosi
Ultimo, ma non ultimo, un classico che già vi avevamo consigliato : non può mancare, dato il tema. Resta un libro a cui attingere in molte occasioni per gli archetipi che affronta, per la ricchezza del linguaggio e delle emozioni che sa regalare ad ogni età.
Il Gruppo nazionale MCE Zerosei sta svolgendo Tracce sconfinate, un percorso di formazione gratuita, rivolta a insegnanti di scuola d’infanzia, educatrici di nido, educatori e operatori del terzo settore, coordinatori pedagogici, studenti e docenti universitari, formatrici, artisti che intendono divertirsi, giocare, apprendere e ampliare gli orizzonti del proprio impegno professionale. gratuita per esplorare albi illustrati e natura, arte e intercultura.
scuola e teatro, libri consigliati ed esperienze possibili.
Teatro e scuola
“Un uomo attraversa lo spazio e un altro lo osserva: è sufficiente questo a dare inizio a un’azione teatrale”. Per Peter Brook, come per Jerzy Grotowski, è da qui che bisogna partire, dall’istante di un incontro.
E dunque se teatro è incontro quale luogo migliore per praticarlo se non la scuola?
Il teatro è cura di sé , nel senso che insegna ad ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni.
È uno spazio interculturale, che realizza una didattica dei punti di vista e sperimenta pratiche di ascolto attivo.
È uno spazio che favorisce l’educazione alla cittadinanza attiva , nel momento in cui predisponiamo un contesto e uno spazio nel quale affrontare problemi sociali, creando un’occasione di dialogo e di confronto.
È un’attività che prevede la cooperazione come condizione irrinunciabile per la buona riuscita dell’azione teatrale stessa.
Il teatro inoltre è terra di mezzo tra fuori e dentro la scuola.
L’attività di teatro può essere di grande aiuto anche per bambini disabili o svantaggiati, che in questa forma riescono ad esprimersi , liberi da modalità di lavoro e valutazioni troppo legate ad abilità prettamente scolastiche.
Diversi sono gli approcci al teatro che la scuola può e deve, a nostro parere, promuovere. Uno di questi è certamente la fruizione di spettacoli degni di tale nome, che facciano riferimento a testi letterari o ad opere teatrali di spessore, preferibilmente recitati da bravi attori e messi in scena da registi capaci. In questo senso credo che se condividete con noi l’idea che il teatro educa e il gioco dell’immedesimazione cura, sia compito di ogni docente vedere tanto teatro, frequentarlo come frequenta le biblioteche e i musei. Teniamo conto del fatto, tra l’altro, che molti dei nostri ragazzi non farebbero mai l’esperienza di assistere ad uno spettacolo teatrale, semplicemente perché in molte famiglie non c’è questa abitudine. La scuola può colmare un vuoto.
Ma un approccio non meno importante che offre moltissime opportunità di crescita del singolo e del gruppo, è fare teatro a scuola, esserne protagonisti.
È pratica abbastanza comune nella scuola dell’infanzia e alla primaria, poi sempre meno nei gradi che seguono, quella di provare a mettere in scena opere classiche e non solo.
Qualcuno si serve di copioni già predisposti, che facilitano chi non si sente preparato a gestire uno spettacolo dalla scrittura del testo alla messa in scena. Questa strada però limita enormemente le potenzialità dello strumento, il coinvolgimento emotivo e la partecipazione attiva e consapevole dei bambini/ragazzi.
È vero, noi docenti non siamo registi, ma se la pretesa non è quella di creare un’opera colossale, possiamo dare dignità a testi e pensieri espressi dai ragazzi. Talvolta ci possono aiutare esperti, che passando da un laboratorio centrato sui ragazzi, ci forniscono materiale per creare una rappresentazione che appunto li rappresenti e dia dignità e valore ai loro pensieri. Insegnante ed operatore teatrale, insieme, possono essere costruttori e conduttori del percorso.
Nel teatro sono coinvolti il corpo, la voce, lo sguardo, le emozioni, ingredienti irrinunciabili del nostro fare scuola.
Una delle carte vincenti da subito quando si propone l’attività teatrale ai bambini e ragazzi, è che questa cattura in modo piuttosto spontaneo la loro attenzione; ed è così che testi anche difficili, complessi, vengono affrontati con spirito nuovo, giocoso e teso alla comprensione legata alla necessità di comunicare.
La grande sfida, nel tradurre un testo o le parole pronunciate da uno studente e inserirle in una restituzione teatrale, è quella di non perdere il pathos che li accompagna mentre si leggono o si pronunciano la prima volta.
Per tutti questi motivi e altri ancora, le proposte che seguono non vogliono essere una serie di copioni in scatola da riproporre pedissequamente, ma suggestioni che aprano ad esperienze uniche e irripetibili.
Quelle che seguono pertanto sono proposte molto diverse tra loro, che spaziano dalla fiaba, al mito, alla tragedia…
Buon lavoro e buon teatro.
Pinocchio nero
Come recita il sottotitolo, si tratta di un viaggio vero e proprio, in cui Marco Baliani, partendo da un progetto di AMREF con i ragazzi di strada di uno slum di Nairobi, durato due anni e mezzo, si mette in relazione con loro e costruisce uno spettacolo in cui , insieme al testo di Collodi, mette in scena anche le parole dei ragazzi.
Come afferma lo stesso Baliani: “Le cose che ho insegnato loro sono numerose almeno quanto quelle che ho appreso . Questi ragazzi sono profondamente diversi da me … eppure ci siamo davvero incontrati, il teatro ci ha permesso di conoscerci, nonostante gli apparenti ostacoli della lingua, del colore della pelle , delle condizioni di vita.”
Dalle parole di Baliani, che ha vissuto certamente un’esperienza estrema, traspare anche la possibilità che si apre quando, nel fare teatro, si va oltre la competenza linguistica. E questo aspetto, nella scuola multietnica, spesso ci tocca e ci mette alla prova.
Marco Baliani, Pinocchio nero, diario di un viaggio teatrale –ed. Rizzoli, Milano,2005
Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado e ai ragazzi dalla secondaria di primo grado in su.
Antonella Bottazzi
The black Pinocchio
La stessa storia di cui sopra viene raccontata e supportata da foto e dal video in DVD dello spettacolo stesso.
Un libro reportage che dà vita alle parole dei ragazzi, restituendo loro la facoltà di dire, di riflettere, di farsi attori di sé.
Citando la prefazione di Marco Baliani : “Attraverso il progetto i ragazzi diventavano gruppo, , si rafforzavano nella solidarietà, scoprivano attraverso il teatro la possibilità di esprimersi …. Ciascuno dei ragazzi ha una voce, parla, può raccontare di sé, ha trovato qualcuno che lo ascolta … già solo per questo può permettersi di narrare la sua esperienza come un c’era una volta”. E questo può essere vero anche nelle nostre classi.
Consigliato ai docenti e ai ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Antonella Bottazzi
Ecco un estratto del video:
Giulio Cederna e John Muiruri,The black Pinocchio,le avventure di un ragazzo di strada, ed. Giunti, Firenze, 2005
I bambini pensano grande
In questo libro, in cui Lorenzoni racconta l’esperienza pedagogica nel piccolo paese di Giove, nel cuore dell’Umbria, i bambini pensano e parlano attraverso il suo narrare.
Così questo libro, che contiene indicazioni concrete per un insegnamento innovativo, non è un burocratico manuale di didattica che si aggiunga a una fila troppo lunga. All’opposto ogni pagina trabocca di spontanea poesia, pur non indugiando in un’estetica compiaciuta del mondo incantato dell’infanzia. Nel diario di un anno di scuola, in cui ciascun allievo è protagonista di una ricerca comune, si mostra il cuore del dialogo didattico: “provare a dare forma al mondo”. E una proposta pedagogica nuova, evidentemente capace di cercare un senso all’esistere e al far esperienza, diventa anche un racconto antropologico. Uno dei capitolo è dedicato al teatro e al tentativo ardito di mettere in scena pensieri e voci dei bambini, partendo da un lutto che ha toccato profondamente tutta la comunità e dalle tante riflessioni filosofiche fatte durante tutto l’anno, anche sul tema della vita e della morte.
Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado.
Antonella Bottazzi
Franco Lorenzoni, I bambini pensano grande, ed. Sellerio, Palermo, 2014
Manuale di piccolo circo
Il circo è una forma teatrale che coinvolge i bambini senza se e senza ma.
Quella di piccolo circo è un’arte che si tramanda non da genitori a figli, ma da compagno a compagno, non lascia grandi tracce né dinastie, anzi: sembra scomparire per poi riaffiorare sempre uguale, sempre diversa e vitale.
Il libro propone esercizi e gag semplici e di grande effetto, spiegandoli in modo chiaro anche attraverso disegni stilizzati ed esplicativi.
L’autore ha lavorato come saltimbanco e artista di piazza ed è creatore, insieme alla moglie Camilla Peluso, della prima scuola di circo per bambini .
Per chi ha voglia di mettersi in gioco come docente, un libro prezioso, che fa riscoprire il valore del gioco nel processo di apprendimento.
Consigliato ai docenti e ai bambini da 6 anni in su.
Antonella Bottazzi
Claudio Madia, Manuale di piccolo circo, ed. Feltrinelli Kids, Milano, 2003
Il circo delle nuvole
Un albo illustrato in rima con le coloratissime illustrazioni di Gek Tessaro, che ancora una volta stupisce con una storia non banale, ma assai divertente che fa riflettere sul valore del denaro e delle cose e del fatto che non tutto si può comprare. Può diventare la base per un copione di uno spettacolo di piccolo circo.
Gek Tessaro, Il circo delle nuvole– Lapis, Milano, 2015
Di seguito alcuni stralci di spettacoli con Gek Tessaro.
Un libro che raccoglie alcuni racconti del Dr. Seuss, pseudonimo di Theodor Seuss Geisel ,scrittore e fumettista statunitense di origini tedesche. Ha scritto tanto per i bambini , quasi sempre i testi sono in rima, leggeri, divertenti e pieni di fantasia. Libri che educano e divertono con storie tenere e profonde. Lui stesso dice : “Mi piacciono le assurdità, svegliano le cellule cerebrali. La fantasia è un ingrediente necessario nella vita. È un modo di guardare la vita dalla parte sbagliata di un telescopio… e questo ti permette di ridere di tutte le realtà della vita.”
Dalle prime righe del libro appare subito la differenza tra Snicci stellati e snicci comuni, resterà differenza o diventerà disuguaglianza? La storia potrà diventare occasione per parlare di giustizia e di diritti anche tra i bambini più piccoli
“Gli Snicci Stellati
sulle pance hanno le stelle.
Gli Snicci Comuni hanno solo la pelle.
Non son stelle grandi, ma piccine abbastanza
Da farti pensare che non hanno importanza.”
Consigliato dai 4 anni in su.
Marina Sirotti
dr. Seuss, Gli Snicci e altre storie – Giunti edizioni, Firenze, 2022
La battaglia del burro
dr. Seuss, La battaglia del burro – ed. Giunti, Milano, 2021
Un altro testo in rima, con filastrocche apparentemente assurde, che potrà essere un modo per parlare di muri, di guerra e di corsa agli armamenti , a bambini e ad adulti.
Gli Zighi e gli Zaghi sono due popolazioni divise da un muro e in lotta tra loro.
Perché ? Uno sostiene che la fetta di pane va imburrata di sopra, l’altro dice che il burro va spalmato sotto. Così i due guardiani del muro cominciano la guerra. È una battaglia senza esclusione di colpi, alla ricerca di armi sempre più strampalate e micidiali. La battaglia del burro non ha un finale, ma lo lascia intendere al lettore: se si decide di lanciare la bomba il mondo finirà, se si decide di dare tregua alla guerra di sguardi forse invece c’è ancora una speranza per l’umanità.
La lettura del testo è molto coinvolgente, i bambini si schierano con gli Zighi o con gli Zaghi , ma soprattutto, se invitati a farlo, raccontano di loro e del loro mondo.
Consigliato ad adulti e bambini da 6 a 99 anni.
Marina Sirotti
Il viaggio di Djuha, un furbo sciocco in giro per il mondo
Riproponiamo il testo di Adriana Querzè, pedagogista e Arturo Ghinelli, docente . I due hanno selezionato una raccolta di storie brevi tramandate oralmente ; le storie hanno per protagonista questa figura popolare e si sono diffuse in gran parte dei nei paesi affacciati sul mar Mediterraneo. Giufà o Djuha o Giucà è una sagoma buffa ma anche educativa. Le sue azioni tragicomiche di permettono di sorridere e di riflettere.
Tante sono le storie e tutte piuttosto facilmente rappresentabili teatralmente come “ Giufà e la porta”, “Giufà e la statua di gesso”, “Il chiodo e Giufà”.
Gli uomini e le donne di ogni parte del mondo, che seguono religioni diverse, che parlano lingue diverse , che hanno regole diverse, hanno anche cose che possono unire, come le storie di Giufà, narrate in Italia, in Africa, in Turchia, in Albania, in Germania. Marco (8 anni) sintetizza così questa abitudine di alcune storie a spostarsi nel mondo:“ Noi siamo diversi, ma le nostre ombre sono uguali “ .
Consigliato ad adulti e bambini da 6 a 99 anni.
Marina Sirotti
a cura di Adriana Querzè e Arturo Ghinelli, I viaggi di Jduha, un furbo sciocco in giro per il mondo, Comune di Modena, 1993
Giufà e il re Salomone
Storie consigliate dai 7 anni.
Marina sirottti
Asacanio Celestini e Maja Celija, Giufà e il re Salomone– Donzelli, Roma, 2009
Esercizi di stile
Un libro che propone 99 versioni della stessa storia, rivisitata ogni volta in uno stile letterario differente.
La trama è semplice e banale: Parigi , verso mezzogiorno, su un autobus affollato, un uomo si lamenta con chi lo spinge di continuo e, non appena trovato un posto libero, lo occupa. Il narratore, due ore dopo, rivede l’uomo alla Gare Saint-Lazare con un amico, che gli dice di far mettere un bottone sulla sciancratura del soprabito.
Un libro che apre a letture differenti e a diverse interpretazioni teatrali, mai noioso e in grado di far riflettere sull’estetica e sul senso che le parole e il tono possono dare alla semplice narrazione di un fatto.
Consigliato dalla scuola secondaria di primo grado in su.
Antonella Bottazzi
Raymond Queneau, Esercizi di stile– ed. Einaudi, Torino, 1983
P.Ovidio Nasone, Filemone e Bauci, tradotto da Cristiana Pezzetta, ed. Topipittori, Milano, 2022
Certo, importante sarebbe leggere il testo originale, racchiuso nelle “Metamorfosi” di Ovidio, ma questo albo illustrato e ben tradotto, si respira la possibilità di andare oltre le immagini, che non sono troppo didascaliche, ma evocative.
L’albo può cioè agevolare , se mai ce ne fosse bisogno, la vicinanza ad un mondo così lontano dal reale, ma così vero e profondo nei sentimenti che suscita. I miti restano certamente un tipo di testo da esplorare e che molto si presta a diventare rappresentazione teatrale, specie se sul testo riusciamo a fare un’opera di arricchimento tramite i pensieri e le riflessioni dei ragazzi, toccando anche temi che nella nostra società sono ormai divenuti tabù. Non è un copione teatrale.
Consigliato dai 10 anni in su.
Antonella Bottazzi
Metamorfosi
Un classico con testo a fronte e un saggio di Italo Calvino. Miti di trasformazione che esplorano gli archetipi dell’umano sentire. Le storie dei miti, lette in forma originale, seppur non comprese in tutti i termini specifici, suscitano nei bambini, anche piuttosto piccoli, immaginazione ed immedesimazione. È un testo potente; può certamente essere fonte di ispirazione per scrivere insieme ai ragazzi un copione teatrale dove la forza della storia evoca passioni ed emozioni in ciascuno di noi.
Consigliato a tutti i docenti che potranno leggerlo o narrarlo a bambini da 8 anni in su.
Come introdurre un giovanissimo lettore a questi capolavori letterari? Guidati dal poeta-drammaturgo Roberto Mussapi, con questa collana si è scelta una struttura semplice; ogni opera è sintetizzata in cinque scene come fossero cinque atti di un dramma. Mussapi racconta cosa accade in queste scene e ciò che è accaduto prima e dopo. Giorgio Bacchin, illustratore, rappresenta invece le scene. Ogni scena si apre con un’ampia rappresentazione dell’epoca dell’autore: la Firenze di Dante Aligheri, la Londra di William Shakespeare, la Parigi di Molière e la campagna Toscana di Goethe. Anche questi non sono copioni teatrali.
Roberto Mussapi, Giorgio Bacchin, La divina commedia di Dante Alighieri – Jaka Book, Milano, 2008
La tempesta di Shakespeare
Roberto Mussapi, Giorgio Bacchin, La tempesta di Shakespeare – Jaka Book, Milano, 2008
Il Faust di Goethe
Roberto Mussapi, Giorgio Bacchin, Il Faust di Goethe – Jaka Book, Milano, 2009
Per chi vuole approfondire:
Saltatori di muri
Questo testo racconta un incontro reale con gli immigrati e l’impegno a restituire loro la parola, attraverso l’ascolto attivo.
Parla dell’incontro con il teatro di Mandiaye N’Diaye, giovane senegalese divenuto attore attraverso il teatro delle Albe di Marco Martinelli, a Ravenna; parla di cosa ha significato per gli animatori di un gruppo interculturale , composto da italiani e immigrati, la possibilità di narrare nelle scuole di Palermo.
Parla cioè di una sfida : l’incontro tra educazione e accoglienza nell’ottica di costruire una convivenza interculturale a partire dal territorio e dalla narrazione orale.
È un testo che cambia i nostri punti di vista, invitandoci ad accogliere l’altro e la sua cultura.
Consigliato ai docentidi ogni ordine e grado
Antonella Bottazzi
Franco Lorenzoni, Marco Martinelli, Saltatori di muri, Macro edizioni, Cesena, 1998
L’ospite bambino
È il diario di un maestro ed educatore quello che Lorenzoni scriveva in quegli anni, in cui racconta il suo misurarsi e mettersi in gioco con le culture altre attraverso esperienze forti , sempre immerso nella natura, passando in molti casi attraverso azioni teatrali; azioni che mettono in contatto con il mondo esterno, con il proprio corpo, con chi sta vicino a noi. Non vuole essere un trattato di pedagogia e didattica, ma può suscitare nei docenti o educatori il desiderio di sperimentare approcci diversi, forti delle esperienze che testimoniano come l’apprendimento e la crescita globale di ciascuno di noi siano mediati dal corpo e dal contatto significativo con la natura e con gli altri.
Alzare lo sguardo, alzare gli occhi al cielo, non per allontanarci dalla vita quotidiana, ma per trovare la distanza che ci permette di vedere meglio fuori e dentro di noi. Da lontano, oltre l’orizzonte, ogni cosa trova la giusta dimensione. Con un buon libro , a scuola si può.
Il cielo è di tutti, sempre a disposizione, democratico, gratuito. Stare in piedi o sdraiati ad osservarlo è un’esperienza che ,passando dal corpo, ci apre all’esplorazione dello spazio e del tempo, ci fa osare ipotesi, induce racconti fantastici. Scoprire la luna, le stelle, le costellazioni può essere per i bambini uno stimolo ad approfondire molti temi ad essi legati, guidati da educatori attenti che sappiano fare collegamenti con la matematica, la geometria, la filosofia, passando dall’emozione, potente molla verso la conoscenza. L’astronomia può divenire così materia interdisciplinare che connette materie e linguaggi diversi.
Strumenti per i giardini del cielo
Nicoletta Lanciano, unisce rigore e passione scientifica a capacità inventive e didattiche. Ha orientato a sua ricerca verso la didattica dell’astronomia e, collaborando attivamente con il MCE e colleghi italiani e di altri paesi, ha avviato diversi percorsi rivolti non solo ai bambini, ma anche agli adulti che desiderano riappropriarsi della conoscenza del cielo.
Nel mondo che sempre di più propone situazioni che portano verso il virtuale, diventa di vitale necessità avere anche proposte che aiutino a mantenere un legame forte con il mondo sensibile, con le cose che si toccano: il Gruppo di Ricerca sulla Pedagogia del cielo dell’MCE è convinto che il legame, antico e primordiale, con la terra e con la natura sia positivo per tutti. Per questo continua a proporre di guardare, conoscere e fare amicizia con gli astri in cielo, di diventare consapevoli di quali sono i riferimenti in base ai quali sono organizzati il tempo e lo spazio del cosmo, ed essere capaci di leggere ciò che gli uomini, nella storia, hanno inventato per capire la complessità della natura. Gli strumenti/materiali e le attività presentati sono frutto di una cooperazione pluriennale tra tanti insegnanti italiani e di altre Regioni del mondo, e sono illustrati in modo da poter essere riprodotti e utilizzati in diversi contesti.
Consigliatoagli insegnanti di scienze, agli educatori, a chi lavora in centri per la diffusione dell’Astronomia per il grande pubblico nei musei, nei parchi e nelle città, ma anche a chi è incuriosito dai fenomeni astronomici e vuole capire qualcosa di più di come si spostano gli astri sul nostro orizzonte e come costruire strumenti per misurare e registrare i fenomeni astronomici.
Antonella Bottazzi
Strumenti per i giardini del cielo
Nicoletta Lanciano, Strumenti per i giardini del cielo– ed. Asterios, Trieste, 2019
Con il cielo negli occhi
Un libro per docenti che desiderano avvicinare al cielo i bambini e i ragazzi, attraverso l’invito ad osservare, disegnare, confrontare; per ogni costellazione l’autore offre una splendida narrazione dei miti che la accompagnano. Alla narrazione si affiancano consigli e resoconti di esperienze laboratoriali legati alla geometria, all’uso del corpo , alla teatralizzazione ,utilissimi per i docenti che vogliono fare proposte di lavoro ai propri alunni, sottolineando la necessità dei tempi lunghi di cui queste osservazioni necessitano. Molti consigli pratici per individuare stelle, costellazioni, pianeti, supportati da corrette conoscenze scientifiche.
Consigliato ai docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, sia per le materie scientifiche che letterarie.
Antonella Bottazzi
Franco Lorenzoni, Con il cielo negli occhi– ed. La Meridiana, 2009
Il cielo che si muove
Un libro in cui Mario Lodi racconta la natura e il cielo attraverso i suoi occhi di bambino che si lasciava catturare dalla curiosità per il mondo che aveva intorno. Lodi parla di quelle scoperte con la leggerezza di un bambino, ma la consapevolezza dell’educatore che sa quanto sia ancora attuale lo stupore che la natura regala a chi la sa osservare. Tre storie in particolare parlano di cielo: lampi e tuoni, dove nascono le nuvole, stelle. Racconti di un illustre nonno per introdurre argomenti scientifici legati al tema del cielo.
Consigliato da 8 anni.
Antonella Bottazzi
Mario Lodi, Il cielo che si muove– Editoriale la scienza, Firenze, 2014
Chiedilo a zio Albert
L’autore, docente di fisica alla Open University Milton Keynes, in Inghilterra, ha scommesso di riuscire a spiegare le più astruse teorie astronomiche in modo tale che fossero chiare e comprensibili anche ad un bambino di dieci anni. A mio parere c’è riuscito con questo e altri testi dal fermo rigore scientifico dei contenuti, ma con parole semplici ed estremamente chiare. Che cosa crea i venti? Se la rotazione della terra si invertisse, continueremmo in modo normale o andremmo indietro nel tempo? Perché un buco nero è nero? Queste e molte altre domande sono l’input di questo libro; sono domande poste dai bambini all’ipotetico zio Albert, a cui l’autore risponde. Moltissimi i quesiti che riguardano il cielo; alcune risposte sono illustrate con semplici disegni.
Consigliato da 8 anni.
Antonella Bottazzi
Russel Stannard, Chiedilo a zio Albert-ed. Salani, 2001
Il gabbiano Jonathan Livingston
Un classico da rileggere o da far conoscere ai ragazzi, una storia che invita a volare alto, come il gabbiano Jonathan, a credere in se stessi e a cercare di migliorarsi, incuranti del giudizio dello stormo. Ma anche a rivedere le priorità e il valore del gruppo.
Consigliato a ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Antonella Bottazzi
Richard Bach , Il gabbiano Jonathan Livingston– ed. Rizzoli, 1984
La luna con le orecchie
Un albo illustrato che racconta di una luna con le orecchie, una luna in ascolto. Può essere l’inizio di un percorso di osservazione del nostro satellite, sempre a portata di sguardo. Belle anche le illustrazioni.
Consigliato dai 5 anni
Antonella Bottazzi
Vivian Lamarque, Alessandra Cimatoribus , La luna con le orecchie– Castalia Casa Editrice , Venezia,2001
L’uomo che misura le nuvole
Una storia da raccontare con il kamishibai o con un albo illustrato; un uomo che misura oggetti inconsueti e delicati, come i sogni tra gli innamorati o le chiacchiere delle donne dal parrucchiere, ma anche le nuvole appunto. Un piacevole input per imparare a guardare il cielo, osservare le nuvole e poi misurare tutto, ma proprio tutto.
Consigliato da 5 anni.
Antonella Bottazzi
Paola Franco, L’uomo che misura le nuvole– ed. Artebambini, Bologna,2014
Il sole ritrovato
Un albo illustrato con bellissime immagini e parole chiare per parlare di ecologia anche ai bambini più piccoli. In un primo momento gli uomini vivono nel rispetto della natura , rendono onore al sole e tutto è vita. Poi gli uomini si dimenticano del prezioso alleato, confidano solo sulle loro forze, il sole svanisce fino a scomparire. Alla fine i bambini troveranno al soluzione e riporteranno calore e vita sulla Terra.
Il racconto può offrire suggestioni per parlare di uomini e natura, di ecologia, ma anche per rappresentare il sole in tanti modi diversi, magari dopo aver raccolto tanti elementi naturali nel giardino della scuola e assemblato foglie, rami, sassi, per creare ciascuno il suo sole.
Consigliato dai 4 anni
Marina Sirotti
Stepan Zavrel , Il sole ritrovato – edizioni Bohempress Italia, 2010
Disegnare il sole
Bruno Munari : disegnatore, scrittore, artista, soprattutto sperimentatore e giocoliere. Esiste un “ metodo Munari?“ Difficile dirlo, meglio affidarsi alle parole dello stesso Munari per coglierne l’essenza: “ Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé, per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare … l’interesse e il piacere della sperimentazione sono molto più importanti del risultato finale … pensare confonde le idee, è bene fare, pensare troppo limita!”
Ecco quindi l’invito che troviamo in questo libretto a sperimentare segni, forme, colori e tecniche per rappresentare elementi naturali, in questo caso il sole.
Consigliato dai 3 anni
Marina Sirotti
Bruno Munari ,Disegnare il sole–edizioni Corraini, 2004
Il vento del mondo
La storia di un piccolo vento che ha imparato il segreto di una vita felice, in armonia con se stessi.
Un breve romanzo in cui puoi trovare il vento Saghir, che sta nel mondo delle piccole cose, della leggerezza, della timidezza, del rispetto e i grandi venti , che stanno nel mondo delle cose prepotenti, che vogliono fare paura, che guardano dall’alto in basso, che non rispettano… Una metafora sul potere, sull’ambizione, una storia sul grande valore delle piccole cose. Saghir si muove in uno scenario naturale ampio e ricco di voci leggere, potenti, violente, sussurrate… , il piccolo vento viaggia tra valli e cieli, incontrando personaggi fantastici come elfi, spiriti e balene.
Da questa favola per tutti possiamo proporre domande di senso ai bambini, su cosa conta davvero nella vita.
Consigliato dai 6 anni
Marina Sirotti
Jurgen Bieda, Il vento del mondo – edizioni Salani, 2008
E per i più piccini :
Consigliati dai 3 anni
Marina Sirotti
Io mi mangio la luna
In tutti e tre gli albi c’è il desiderio di raggiungere la luna, chi la vuole acchiappare per assaggiarne un pezzetto e sentire che gusto ha, chi la vorrebbe come compagna di giochi e chiede aiuto al papà, chi ancora la vorrebbe offrire alla sua mamma, che è una e solo una. Ma la luna è tanto lontana, sembra irraggiungibile e tutti i protagonisti con l’ aiuto di animali o di tante persone, la raggiungeranno.
Lo stesso argomento trattato con tecniche diverse: pagine piene di grandi pennellate blu per colorare il cielo, doppie pagine che si aprono per dare spazio a una lunghissima scala , figure costruite a collage.
Un’occasione per fare domande anche ai più piccolini e sollecitare curiosità sulle fasi della luna, sulle distanze, sulle cose che sembrano troppo lontane, ma si possono raggiungere con la collaborazione e la solidarietà.
Consigliati da 4 anni
Marina Sirotti
Io mi mangio la luna
Papà, mi prendi la luna per favore?
Ti regalo la luna
Michael Grejniec, Io mi mangio la luna edizioni Arka, 2000Eric Carle, Papà, mi prendi la luna, per favore ? – edizioni La Margherita, 2016Alice Briere–Haquet, Ti regalo la luna– edizioni Gribaudo, 201
Marina Sirotti
Il giro del cielo
Con gli occhi di Mirò
Entrambi i libri permettono di accostarsi in modo giocoso al grande artista spagnolo.
Come lui stesso diceva :“…Ancora adesso quando passeggio guardo la terra o il cielo, non il paesaggio …Lo spettacolo del cielo mi sopraffà. Sono sopraffatto quando vedo la luna crescente o il sole in un cielo immenso. Nei miei quadri si ritrovano spesso forme minuscole in vasti spazi vuoti. Spazi vuoti, orizzonti vuoti, pianure vuote ….. Ho sempre bisogno di un punto di partenza, sia esso una macchia di polvere o uno squarcio di luce. Questa forma fa nascere una serie di cose, una ti conduce verso un’altra. Un pezzo di filo può dare inizio a un mondo. …”
Allora perché non chiedere ai bambini “ Cosa c’è nel tuo cielo ?” per poi costruire una costellazione con diversi materiali da ritagliare e incollare , oppure cercare forme “ belle “ nascoste nei quadri di Mirò da ingrandire, ripetere, rimpicciolire… per creare nuove composizioni dipinte con tempera bianca ai vetri di un’aula per un cielo tutto speciale?
Attività piacevoli che tengono conto di quanto siano importanti l’osservazione e la rielaborazione di opere d’arte per la crescita cognitiva dei bambini di tutte le età.
Consigliati dai 4 anni
Marina Sirotti
Paola Franceschini, Con gli occhi di Mirò– edizioni Artebambini, 2008Paola Franceschini, Con gli occhi di Mirò, edizioni Artebambini, 2001
Il libro di Lando Landi, L’avventura di Hula, pubblicato qualche tempo fa in ebook nella collana RicercAzione, ha stimolato la riflessione, presso un gruppo di insegnanti, sulle esperienze e sulla didattica della storia nella scuola primaria.
Ne abbiamo dialogato in redazione sottoponendo a Lando Landi alcune domande.
Come è nato il progetto di questo libro? Che cosa ti ha ispirato a scriverlo? La prima motivazione profonda a scrivere L’avventura di Hula è nata dall’interesse che ho sempre nutrito, fin da bambino, per la Preistoria. Ricordo ancora chiaramente l’emozione che provai quando nel 1939, avevo allora 8 anni e frequentavo la terza elementare (a quei tempi in terza non si studiava la Preistoria ma il Risorgimento italiano), fu scoperto, all’interno della Grotta Guattari a San Felice al Circeo, il cranio di un Homo Neanderthalensis al centro di un cerchio di pietre. Divenuto maestro ho sempre apprezzato il valore educativo delle attività laboratoriali per lo stimolo che esse danno, come afferma John Dewey (How we think, Boston 1933), allo sviluppo dell’intelligenza per ricercare la soluzione dei problemi che inevitabilmente sorgono durante il lavoro manuale. Le attività laboratoriali possono anche motivare la cooperazione per facilitare il raggiungimento di un obiettivo condiviso. Il lavoro di gruppo, aspetto fondamentale della metodologia dell’educazione attiva, offre ai bambini occasioni per discutere e riflettere, mentre l’orizzonte sociale più ristretto che lo caratterizza agevola la comunicazione anche ai più timidi, facilitando il confronto dei diversi punti di vista e la circolazione delle conoscenze. L’interazione linguistico-cognitiva tra pari che si crea all’interno del gruppo, a sua volta, può portare, mediante la negoziazione dei significati e il ragionamento collettivo, a livelli notevolmente alti di organizzazione concettuale. (Cfr. Cousinet R., 1952; De Bartolomeis F., 1978; Pontecorvo C., Ajello A.M, Zucchermaglio C., 1991; Kaye A.R. 1994, pp 22-35; Ligorio B. 1994, pp 71 – 86; 1995). Tutto questo ha fatto sorgere in me il desiderio di scrivere un libro che mediante la forza evocativa di un racconto stimolasse i bambini a svolgere attività laboratoriali.
In quale modo secondo te un racconto a sfondo storico può risultare utile per l’insegnamento della Storia nella scuola primaria? Un racconto storico non può sostituire la ricerca su buoni testi, ma se ben documentato può avere un importante valore educativo. L’insegnante può ad esempio proporre ai suoi alunni di verificare, attraverso una seria indagine condotta in biblioteca, consultando online siti affidabili o intervistando esperti se la vita quotidiana o le vicende descritte nel racconto sono pertinenti e coerenti con i risultati della ricerca storiografica. Questo modo di procedere può, tra l’altro, abituare i giovani a controllare l’attendibilità della “carta stampata”. Un obiettivo che si poneva lo stesso Célestin Freinet con l’invenzione del “Giornalino”: stimolare la formazione del pensiero critico. Un racconto storico, una volta controllata la sua attendibilità, può richiamare l’attenzione del lettore sulle caratteristiche strutturali (Krzysztof Pomian, Storia delle strutture, Milano 1980) della società dell’epoca nella quale è ambientata la vicenda. Infine un racconto può stimolare i bambini a intervenire per trovare un finale diverso (Gianni Rodari, Tante storie per giocare, Torino 2011), o per divenire, a loro volta, autori di altri racconti (Mario Lodi, La Biblioteca di Lavoro).
A questo proposito riporto il racconto documentario inviatomi da Chiara Meriggi, una maestra MCE di Sesto Fiorentino, e un breve video ricevuto da Sara Riva, un’altra maestra MCE di Lecco, le quali avevano letto il mio racconto ai loro bambini.
«Malgrado nel libro si raccomandi ai ragazzi di farsi aiutare da un adulto, Gabriele, “Testa Dura”, ha voluto fare tutto da solo… era però presente nonno Giovanni che ha scattato alcune fotografie. Per prima cosa ha cercato, lungo il corso di un torrente, una pietra di forma triangolare abbastanza sottile, adatta a divenire la lama dell’accetta. Ha spaccato con una roncola un’estremità del ramo destinato a divenire il manico dell’accetta. Poi ha inserito a forza la lama di pietra nella spaccatura… quindi l’ha fissata strettamente con uno spago. Ma Gabriele non è il solo… anche Caterina c’è riuscita! Di Chiara ho anche il resoconto della sua esperienza con La storia di Hula e una presentazione in pdf, Valutazione formativa e progettazione didattica, nella quale si parla ancora di Hula.
Cliccando qui vedrete il video prodotto dalla classe di Lecco. La nevicata finale, spiega la maestra Sara, è stata realizzata con la polvere ricavata dalla lavorazione della steatite, un’altra attività laboratoriale proposta dal libro.
Da questa conversazione scaturiscono inevitabilmente pensieri e riflessioni su come, oggi e nel passato, si propongono a bambini e ragazzi attività finalizzate all’acquisizione dei concetti che sottendono a questa disciplina; ci si chiede anche a quale titolo la narrazione fantastica può affiancare, nella pratica didattica per la scuola primaria, la lettura di testi, la ricerca di documentazione di fatti storici, l’avvio all’uso delle fonti scritte, di documenti e fonti iconografiche… quale – corretto e non semplice – rapporto si può impostare con il concetto di “passato”, oggi che tutto, per l’apporto della tecnologia e del dilagare delle immagini, tutto sembra “presente” e contemporaneo…
Tutte questioni su cui intendiamo interrogarci, auspicando il confronto con il pensiero e le pratiche didattiche dei colleghi.
A partire da questo spazio-blog che accoglierà le idee e le proposte di chi vorrà…partecipare.
La redazione
Clicca sull’immagine per andare alla scheda del libro
Vuoi fare un’esperienza formativa davvero arricchente con Mce Roma nel segno di Mario Lodi? Sei una studentessa/studente e vorresti partecipare a un laboratorio totalmente gratuito di un’intera giornata con esperti di tecniche educative? Sei un/una docente? Con carta docente o meno, il costo è di 35 euro. Prenotatevi per i laboratori MCE linguistico (“Educare al piacere della scrittura” con Beatrice Bramini, esperta di metodo naturale), artistico espressivo (con Marilena Abbo, “Pensare ed esplorare la possibilità”) o scientifico (“Forze, Movimento e misure” con Oreste Brondo”). Per avere l’accesso totalmente gratuito come studentesse/studenti, scrivete a: nazionale@mce-fimem.it Plenaria aperta e gratuita dalle 15.30 in poi per tutti presso l’IC Mario Lodi. Non puoi partecipare? Condividi queste informazioni, con studenti/esse e docenti di tua conoscenza! Ci vediamo il 3!!
Libri per parlare di doni, quelli veri! Doni che passano di mano in mano, vite che si fanno dono, doni impalpabili ma preziosi, doni imprevisti come una lettera o un po’ di tempo regalato.
Cuentacuentos
Racconti tascabili
Raccontare una storia è uno dei doni più belli che un adulto possa fare a un bambino. Ancora più bello se si tratta di una storia che “vive” accompagnata da personaggi creati piegando fogli di carta, da trame che nascono assieme all’intreccio di fili colorati, da “carte” che compaiono e si accostano costruendo vicende, da gesti delle mani che accompagnano filastrocche e formule magiche.
Teresa Flores, insegnante spagnola e ricercatrice, ha scoperto centinaia di queste storie custodite nella tradizione di molti Paesi del mondo e molte ne ha raccolte in un libro destinato a insegnanti, genitori, educatori/educatrici. A coloro che, in tempi di comunicazione mediata e a distanza, vogliono regalare storie in cui ci siano invece la vicinanza, il contatto, la concretezza dei materiali, poveri ma in grado di evocare ricchezza di immagini.
Consigliato ai docenti di scuola dell’infanzia e primaria.
Nerina Vretenar
T. Flores, Cuentacuentos Racconti tascabili– Asterios, Trieste, 2020
Il viaggio dei tre re
La storia è quella dei re Magi, che qui sbagliano strada e si perdono raccontando ogni giorno una nuova storia. Il libro, nella sua versione originale, aveva le pagine volutamente incollate, per far sì che in un rito quotidiano, in attesa del Natale, si dovessero aprire scoprendo la narrazione del giorno. Le storie sono avvincenti e diventano davvero un dono prezioso nel periodo di attesa natalizia. I bambini le apprezzano molto.
Consigliato dai 6 agli 8 anni.
Antonella Bottazzi
Beatrice Masini, Il viaggio dei tre re– San Paolo ed. , 2022
Il regalo di Nina
Un album illustrato magnificamente da Fuad Aziz: la storia di due bambine lontane nel mondo, ma vicine col cuore, attraverso una piccola perla colorata che viaggia per essere dono.
Da questo breve racconto può prendere il via una semplice attività di doni reciproci, qualcosa di nostro, da non comprare ma che parli di noi.
Riscoprire il valore del dono come espressione dell’affetto e del pensiero dei compagni farà piacere a tutti e a ciascuno. Un bel modo di augurarsi anche un buon Natale. Questa storia può essere spunto per iniziare una corrispondenza con bambini di altri luoghi, in cui la parola scritta diventa dono da scambiarsi.
Consigliato a partire da 5 anni.
Antonella Bottazzi
Fuad Aziz, Il regalo di Nina– Ed. Primavera, Benevento, 2018
Carta e penna per nativi digitali
La corrispondenza scolastica ai tempi di internet.
La corrispondenza scolastica (scambio di lettere, testi, oggetti tra classi lontane) è una pratica comune a molte insegnanti del Movimento di Cooperazione Educativa. Assieme alla pratica del testo libero e del giornale scolastico fa parte delle “tecniche” che, nello spirito della pedagogia Freinet, promuovono l’uso della scrittura in contesti reali di comunicazione. L’esperienza ha dimostrato che per i ragazzi/e le lettere inviate da compagni/e lontani e indirizzate espressamente a loro sono vissute come veri e propri doni, attesi con curiosità e trepidazione. Un piccolo libro edito dal MCE nella collana on line RicercAzione illustra il senso e l’importanza di questa pratica corredando le riflessioni con narrazioni di esperienze di corrispondenza realizzate in tutti gli ordini di scuola, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado.
Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado.
Nerina Vretenar
Senofonte Nicolli (a cura di), Carta e penna per nativi digitali.La corrispondenza scolastica ai tempi di internet– ed. MCE collana online RicercAzione , euro 4,99 .
L’uomo che piantava gli alberi
La storia vera di un uomo , un pastore, che ha lasciato un segno sul pianeta su cui ha camminato con passo leggero. Per anni, senza alcun tornaconto personale, Elzérad Bouffier ha piantato querce in una landa desolata, trasformandola in un bosco; lo ha fatto con la tenacia e la determinazione di chi dà forma ai sogni sotto forma di dono per chi verrà dopo di lui. Il libro ha diverse versioni, una più adatta agli adulti , altre illustrate o in pop up, più indicate per i bambini. Comunque vogliate raccontarla, è una bella storia, che restituisce valore ai piccoli gesti che fanno la differenza.
Consigliato a partire da 8 anni.
Antonella Bottazzi
Jean Giono, L’uomo che piantava gli alberi– Salani, Firenze, 2015
Buongiorno, buonasera, ti voglio bene
La storia vera di Miloud e dei suoi ragazzi di strada. Una vita che si è fatta dono per regalare gioia ad un’infanzia negata. Miloud inizia dando spettacolo per le strade di Bucarest con il naso finto e una valigia con i giochi di prestigio. Corina e altri ragazzi che vivono nei canali della città piano piano si avvicinano a lui e e inizia per loro una nuova vita possibile, nasce una compagnia di teatro di strada e un’associazione, Parada, che cambierà le vite di molti di loro.
Consigliato a ragazzi della scuola secondaria di secondo grado.
Antonella Bottazzi
Alberto Rivaroli, Buongiorno, buonasera, ti voglio bene– Fabbri, Milano, 2006
Il pacchetto rosso
La storia di un dono speciale, che passa di mano in mano regalando gioia a chi lo riceve, ma ancor di più a chi lo dona a sua volta, poiché chiunque lo riceve sente immediato il suo effetto benefico e avverte l’esigenza di condividere quel bene e quella sensazione di felicità che lo pervade. Con questo libro possiamo parlare ai bambini di doni speciali, che non costano denaro. La lettura di questo albo illustrato può dare vita ad uno scambio del pacchetto rosso all’interno del gruppo classe, sottolineando il significato della bellezza del gesto di donare, più che del mero valore economico del dono stesso.
Consigliato dai 5 anni
Antonella Bottazzi
Linda Wolfsgruber , Gino Alberti, Il pacchetto rosso– ed. ARKA, Milano, 2018
L’incredibile storia di Lavinia
È la vigilia di Natale. A Milano fa freddo e tutti sono indaffarati a fare gli ultimi acquisti. Nessuno vuol vedere una povera bambina scalza che vende fiammiferi. Se qualcuno inciampa nei suoi piedini freddi ne è infastidito. Ad un tratto il buio della notte è illuminato dai fari di un’automobile da cui scende una bella ed elegante signora , forse una fata , che fa un dono magico a Lavinia, la bambina. Si tratta di un anello magico che se ruotato in un verso trasforma ciò che Lavinia sta fissando, in cacca , se ruotato nel senso inverso ciò che lei guarda torna al suo aspetto iniziale. La bambina, convinta di poter fare tutto grazie all’anello, diventa vanitosa e rischia di perdere la vera amicizia con Clodoveo, un ragazzino poco più grande di lei. Dopo molte disavventure la bambina capirà che la vera amicizia è più importante di un anello magico.
Questa storia ricca di imprevisti, di magia … e di tanta cacca diverte chi ascolta e chi legge.
Consigliato dai 5 anni e soprattutto a chi non è schizzinoso
Marina Sirotti
Bianca Pitzorno, L’incredibile storia di Lavinia – Einaudi, Torino, 2014
Le scatole di felicità
“ Lola, hai già pensato al regalo che ti ho promesso? Un orsetto? Una bambola?”
“ Ho già scelto mamma! Però sst… te lo dico dopo!”
Ecco l’incipit che racconta di una situazione vissuta tante volte da un adulto, ma nella risposta di Lola, la piccola topolina, si avverte subito che la storia avrà un’evoluzione insolita. Lola avrà due scatole, dove raccoglierà e conserverà le sue piccole e grandi felicità. Nelle scatole non troveranno posto le stupidaggini e le prepotenze dei “ bulletti” di scuola. Troveranno invece posto le carezze e il bacio della buonanotte di mamma e papà. Un piccolo libro, che racchiude una grande domanda da rivolgere ai nostri bambini : “ Cos’è per te una piccola / grande felicità?”
Si può leggere già ai bambini di 4 anni
Marina Sirotti
Carl Norac, Claude K. Dubois, Le scatole di felicità– Babalibri, Milano, 2020
Aspetta
… e se decidessimo di donare un po’ di tempo disteso ai nostri bambini ?
Questo albo tenerissimo parla proprio del tempo frenetico ed ansioso degli adulti e del tempo più pacato, pronto a scoprire piccole meraviglie dei bambini . La mamma protagonista attraversando la città osserva ansiosa l’orologio, mentre sollecita il figlioletto a fare presto, invece lui si sofferma ora su un cagnolino, ora sull’operaio di un cantiere stradale o sulle gocce di pioggia che cominciano a cadere.
Le immagini e le inquadrature rispecchiano i due punti di vista: il ritmo incalzante della mamma che deve fare in fretta e quello del bambino , che richiama alla calma.
Chi legge e sfoglia le pagine è invitato a seguire il ritmo del bambino , con il desiderio di soffermarsi a cercare piccoli dettagli da gustare.
Dedicato a tutte le volte che come adulti abbiamo seguito i ritmi dei bambini e abbiamo “ perso” un po’ di tempo con loro.
Quando l’intesa formidabile tra Uto e Leo sembra guastarsi per l’arrivo di Samu che si unisce ai giochi sulla collina e il ritmo a due si interrompe; quando le scatole che fanno volare, navigare, combattere contro mostri diventano tre, Uto resta a casa e non si diverte più.
Un giorno Uto sente alla porta la voce di Samu “Abbiamo una cosa per te. Dai, su, per favore… vieni fuori! “ Samu e Leo hanno portato in dono una scatola, anzi, molto di più di una semplice scatola: un oggetto straordinario che regalerà agli amici un fantastico ritmo a tre.
Consigliato dai 5 anni
Marina Sirotti
Linda Sarah e Benji Davies, Sulla collina, ed.Giralangolo, Torino, 2016
Quella mattina sono partito
Una mattina come tante altre, il protagonista decide di partire. Nel suo sacco mette tante cose, il bagaglio è molto ingombrante e pesante. Cammina a lungo e ad ogni tappa regala qualcosa a chi incontra. Alla fine il nostro piccolo eroe ritorna con uno zaino molto più leggero, sono rimaste solo le cose che trasformano una giornata qualsiasi in una bella giornata. Un albo che ci indica la strada per togliere, più che aggiungere, e a riflettere sulle cose davvero importanti.
Consigliato dai 6 anni
Marina Sirotti
Barroux, Quella mattina sono partito– Ed. Clichi, Firenze, 2021
Per finire un video tenerissimo che parla di amicizia, doni e un’originale corrispondenza.
Tanti libri a scuola
Molte opere della letteratura infantile sono veri e propri capolavori in grado di nutrire non solo la mente ma anche l’immaginario dei bambini/e e di arricchire il loro mondo emozionale.
La scuola, dove le letture possono essere condivise e mediate dall’adulto, è il luogo ideale per l’incontro con i libri.
Da molti anni l’MCE (www.mce-fimem) fornisce informazione e sostegno alle insegnanti che, avvalendosi della possibilità offerta dalla legislazione vigente, scelgono di sostituire, per la loro classe, il libro di testo con altri materiali librari. Hanno perciò la possibilità di mettere a disposizione dei loro alunni/e una biblioteca formata da opere scelte che costituiscono un patrimonio prezioso utile sia a suscitare il piacere della lettura sia a sostenere percorsi di conoscenza significativi.
Nella collana RicercAzione è uscito recentemente questo nuovo titolo, a cura di Diana Penso e Roberta Sambo.
Un libro collettivo, nato dalla collaborazione tra educatori, educatrici di nido e insegnanti di scuola dell’infanzia, provenienti da varie realtà italiane, che svolgono attività di ricerca all’interno del Gruppo Nazionale Zerosei del Movimento di Cooperazione Educativa e di cui Diana Penso è responsabile.
Con piacere ospitiamo la presentazione di una delle curatrici:
Il testo, organizzato in tre sezioni, racchiude già nel titolo i temi fondamentali dell’approccio pedagogico MCE e si propone come prezioso contenitore, una scatola di cui far memoria di vissuti e riflessioni che hanno caratterizzato un biennio molto particolare e assolutamente inedito: ascolto, sguardo, cura, relazioni. Tutti temi “portanti” della pedagogia e della didattica MCE.
La chiusura improvvisa e repentina di nidi e scuole nella primavera del 2020 e le riorganizzazioni imposte dai decreti ministeriali anti Covid nell’anno scolastico successivo, hanno determinato uno shock iniziale e una necessaria e rapida revisione delle modalità di lavoro. Era necessario cambiare le modalità, e altrettanto fondamentale mantenere legami, ascolto e cura delle relazioni con bambine/i e con le loro famiglie.
Le domande, i timori, le riflessioni che hanno attraversato tutti i gruppi di lavoro nei contesti educativi 0-6 trovano una descrizione nella prima sezione del testo, Lo sguardo e la cura: era necessario ri-pensare e ri-organizzare contesti educativi in cui la distanza permettesse comunque di garantire i legami, cercando di rispondere ai bisogni di tutti/e, senza interrompere i percorsi di lavoro intrapresi con bambini/e con bisogni educativi specifici.
Un cambiamento che ha dovuto rimodellarsi facendo appello a risorse e modalità offerte dal digitale, per molte/i inconsuete, talvolta quasi sconosciute, forse osteggiate. Tuttavia una risorsa e uno strumento potente, anche in termini cooperativi, che ha offerto possibilità in una chiave e in un linguaggio contemporaneo ma che ha posto in risalto, ancora una volta, nei mesi di restrizioni acute della pandemia, le molte forme di povertà e difficoltà delle famiglie. Uno strumento che ha messo in contatto educatrici/educatori, maestre/i e famiglie in maniera inedita, entrando di fatto negli spazi di vita privati di ciascuno, permettendo anche sguardi su relazioni e realtà familiari talvolta difficilmente leggibili nei normali contesti educativi.
Nel racconto delle esperienze della sezione I fili e le trasformazioni emerge l’urgenza iniziale di “riparare” il distacco improvviso dovuto alla pandemia mettendo in campo strumenti “storici” della pedagogia MCE, come la corrispondenza per raccontare e condividere le esperienze e i disagi del momento, o le scatole per raccontare, fare memoria, simbolizzare un delicato e fragile vissuto emotivo dato dalla forzata clausura e scomparsa delle relazioni.
Il volume si chiude con una terza parte intitolata Oltre i confini: prospettive future.
È patrimonio comune, appreso nel corso della pandemia, che ci sono nuovi ponti da costruire e attraversare, anche con l’approccio agli strumenti e ai linguaggi contemporanei digitali, e con una visione ben tracciata dai recenti e fondamentali documenti ministeriali data dalle Linee Pedagogiche per Sistema Integrato zero sei e dagli Orientamenti nazionali per i Servizi Educativi per l’Infanzia. Tutti strumenti preziosi da utilizzare ora e in futuro.
Diana Penso
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