Milleunlibro novembre

Perdersi e ritrovarsi

Ci sono momenti nella vita in cui possiamo perdere la strada, l’orientamento,  situazioni in cui è facile smarrirsi. Ci allontaniamo dalle cose sicure, andiamo verso mondi sconosciuti, a volte anche per gioco. Possiamo perderci nel vero significato della parola, ma anche in senso metaforico, ciò che conta è ritrovarsi.   

La fiaba di Pollicino, il gioco del nascondino, una mamma che perde la pazienza ma che poi sa consolare… Proponiamo queste e altre situazioni che raccontano di momenti di smarrimento, disorientamento, incertezza e paura, ma anche di crescita e di speranza , di ricomposizione di corpi andati in mille pezzi grazie all’amore e alla cura.

I bambini che si perdono nel bosco

identità e linguaggi nell’infanzia

La  prima edizione risale al lontano 1976,ma credo che la lettura di questo piccolo libro abbia valore anche oggi per tutti gli educatori e gli insegnanti. Il titolo è una metafora sul rapporto tra bambini e scuola. Questa infatti può diventare un bosco meraviglioso da scoprire, qui i bambini  possono giocare, collegare tutto alla traccia e alla memoria che riporta a casa, possono  sentirsi padroni del territorio perché padroni  dei segni per riconoscerlo e collegarlo. La casa diventa  una presenza da cui si possono allontanare, sicuri di ritornare , poichè si sono riempiti le tasche di sassolini bianchi che indicano la strada. La scuola però può anche diventare  un bosco scuro e pauroso, in cui  i bambini hanno lasciato briciole di pane secco , tracce che presto scompaiono  e si perdono. Questa è la scuola sbagliata. Sta a noi adulti accogliere ogni bambino nella sua interezza e ricchezza, prenderlo per mano e accompagnarlo aiutandolo a lasciare sassolini bianchi.

Andrea Canevaro, scrittore e pedagogista che da poco più di un anno ci ha lasciato, da sempre impegnato nell’ambito della disabilità e dell’handicap, è stato definito uno dei padri dell’inclusione scolastica. Diceva: “ Da soli ci si perde, insieme si va lontano” .

Consigliato a tutti gli educatori : a chi non l’ha ancora letto e a chi vorrà rileggerlo quando si sente un po’ perso nel bosco.

Marina Sirotti

Andrea Canevaro, I bambini che si perdono nel bosco – edizioni  La Nuova Italia, 1982

La foresta-radice-labirinto

A 100 anni dalla nascita di Italo Calvino è bello riscoprire e perdersi in questa storia. Nel testo ci sono i classici elementi della fiaba: un re che torna da una guerra , la figlia Verbena minacciata da oscure manovre di corte e innamorata del giovane Mirtillo, una matrigna e un primo ministro che complottano per prendere il potere, poi il lieto fine. Molto  interessante è la metafora della foresta che circonda la capitale del regno. La foresta appare come un luogo fitto ed insidioso dove tutti i personaggi si perdono e non riescono a trovare la via d’uscita. Ciascuno cerca la sua strada, ma qui tutto si confonde: quelli che sembrano rami per uno diventano radici per l’altro. Ciò che sta sopra per uno, per l’altro appare sotto. L’intervento di uno strano uccello deciderà le sorti di tutti, come un faro nel buio. Nel libro il perdersi viene visto come un nuovo modo di cercarsi e di trovare un mezzo per stabilire l’ordine , per dare un senso alle cose.

Consigliato dai 9 anni e a chi vuole riflettere sulla possibilità di vedere il mondo attraverso prospettive diverse.

Marina Sirotti

Italo Calvino, La foresta radice-labirinto– edizioni Mondadori, 2013

Ti cerco e ti trovo

Ancora un bellissimo bosco: natura che accoglie e luogo misterioso, pieno di  luci e di ombre. Qui puoi giocare tra gli alberi ma puoi anche aver paura, trovarti al buio, sentire strani rumori… Questo accade ai protagonisti  durante il gioco del nascondino.  Il lettore segue con attenzione le vicende dei due fratellini e non si accorge che l’autore ha  preparato un secondo piano di lettura / gioco che si svela nell’ultima pagina : “Cosa si nasconde nel bosco “ ?  Un elenco di oggetti e animali da trovare invita a  ricominciare  a sfogliare, pagina dopo pagina, alla ricerca di elementi da rintracciare celati tra le forme delle cortecce , dei rami e delle foglie. L’antico gioco del nascondino, compare nelle parole del testo e nelle immagini. Tra le pagine si nascondono tante emozioni: tristezza,  inquietudine, paura e per finire speranza e gioia.

Consigliato dai 6 anni

Marina Sirotti

 Anthony Browne ,Ti cerco, ti trovo– edizioni  Camelozampa,2018

Nascondino

L’autrice,  ispirandosi al famoso gioco per ragazzi, si diverte a nascondere alcuni animali all’interno delle illustrazioni. Il compito dei lettori/giocatori è proprio quello di cercare e individuare il cucciolo all’interno di uno scenario uniforme. È come trovare un ago in un pagliaio. Il compito del piccolo lettore è cercare, cercare, cercare.  Chi si nasconde tra i dadi da gioco?
E in mezzo alle cuffie invernali? Qualcuno ci sarà, ma non è certo facile da scovare!
Tra mucchi di calzini e montagne di foglie, un gioco di osservazione per rintracciare gli animali mimetizzati… del tutto o quasi! Pagine divertenti, che stimolano l’attenzione e la percezione visiva.

Consigliato dai 2 anni e per tutti quelli che amano mettersi alla prova.

Marina Sirotti

Silvia Borando, Nascondino – edizioni Minibombo, 2017

Nell’erba

Una gita al fiume con la famiglia passo dopo passo si trasforma in un’incredibile avventura per la piccola Yuchan. Una farfalla che vola e si posa si un sasso, ma non aspetta la bambina, poi vola sull’erba alta che diventa una foresta impenetrabile, poi una cavalletta e Yuchan cammina tra l’erba alta,  il vento  soffia forte, ci  sono suoni di animali che sembrano venire da un mondo lontano, le pagine diventano scure, fanno paura.  A Yuchan viene da piangere, poi finalmente …. la voce della mamma e il suo sorriso. Un tenerissimo albo illustrato che parla di natura ma soprattutto di bambini che possono perdersi, ma poi ritrovano il sorriso grazie a chi si prende  cura di loro. 

Consigliato dai 5 anni

Marina Sirotti

Komako Sakai, Yukiko Kato , Nell’erba – edizioni BABALIBRI, 2011

Urlo di mamma

Siamo di fronte a un albo piccolo piccolo, ma di grande potenza comunicativa. È un libro letto diversi anni fa, ma che ricordo con emozione ogni volta che come mamma o anche come educatore perdo la calma e mi stupisco della mia arrabbiatura. Il protagonista della storia è un urlo, proprio così, un urlo da parte di mamma pinguino, talmente forte da mandare in mille pezzi il suo piccolo. Il grido provoca una spaccatura metaforicamente rappresentata dalle parti del corpicino che si spaccano e volano via, il luoghi sperduti e lontani. La storia termina quando la mamma riesce a raccogliere tutti i pezzi del figlio e cucirli insieme. Dunque una mamma che si perde nel sentimento della rabbia, ma che poi ritrova se stessa e anche il suo cucciolo chiedendo scusa. Il piccolo ritrova la fiducia nella sua mamma e insieme possono riprendere il cammino. Le mamme urlano, ma sanno anche riportare la pace, sanno confortare e rassicurare .

Consigliato ai bambini piccoli, alle loro mamme e anche a tutti gli educatori che a volte possono sbagliare, ma poi sanno chiedere scusa.

Marina Sirotti

Jutta Bauer ,Urlo di mamma  – Nord Sud Edizioni, 2008

Tre in tutto

In Italia, tra il 1945 e i 1952 , circa a  70 mila bambini tra i sei e i dodici anni del sud povero vennero accolti da famiglie del nord per essere sfamati. Dal sud partirono, grazie all’iniziativa dell’Unione Donne Italiane, i treni diretti a comuni  del nord  dove altre donne, nuove madri, attendevano i bambini: quei treni furono chiamati i “ treni della felicità”. Il bellissimo albo illustrato con grandi immagini dalle tonalità bianco, nero e grigio narra proprio questo. Figure quasi come  fotografie,  garbate e ricche di dettagli documentano questa storia potente, commovente, ma espressa con parole misurate.  Due fratelli raccontano in prima persona il momento della partenza dalla madre (ciò che resta della famiglia) e dalla povertà del sud, il lungo viaggio fino in Emilia.  Descrivono la separazione, lo smarrimento, le paure e i pregiudizi :”In alta Italia i comunisti mangiavano i bambini. Oppure ci facevano il sapone “, poi  raccontano la nuova realtà fatta di sorrisi e calore, di polenta e di tortellini. Infine viene il tempo del ritorno e la sensazione di ritrovare un luogo familiare, ma di vederlo con occhi diversi. Gli stessi occhi del bambino in copertina che invita il lettore a seguirlo nelle pagine che raccontano di un’esperienza ricca di grande umanità.

Consigliato dagli 8 anni

Marina Sirotti

Davide Calì , Tre in tutto – edizioni Camelozampa, 2018

Come i pini di Ramallah

In questo momento di smarrimento totale, dove in diverse parti del  mondo si dà voce alle armi invece di usare il potere delle parole, ho ricordato un libro pubblicato diversi anni fa, ma quanto mai attuale.

I protagonisti sono due ragazzini, uno israeliano e uno palestinese,  due storie parallele che raccontano la loro vita quotidiana. Scritto in forma di diario, ogni pagina racconta la scuola, la casa, la preghiera, la cultura dei due popoli. C’è dolore, ci sono attentati e lutti in famiglia, da entrambe le parti.  Nonostante questo, l’autore usa parole delicate, quasi come poesia.

Mohammed  e  Ibrahim hanno 10 anni e si incontrano per caso a Ramallah, dove gli alberi della pineta fanno un profondo inchino a tutti quelli che entrano in città, israeliani e palestinesi. I due bambini si osservano, poi  si raccontano e alla fine riprendono la loro vita con un dubbio : “Non so se la pace esiste, è qualcosa che non esiste ma che può diventare reale, se tutti credono che esista, che si può fare. Intanto bisogna dirla, raccontarla, finchè non sarà dappertutto, nelle alghe, nella pietra, nella montagna. Ci sono tante piccole cose da fare, tanti brandelli da cucire

Consigliato dai 9 anni e a chi pensa che : ” Due popoli sulla stessa terra in fondo sono come due fratelli in una stessa cameretta… “

Marina Sirotti

Antonio Ferrara , Come i pini di Ramallah– Fatatrac , 2003

Giochi filosofici

sfide all’ultimo pensiero con bambini coraggiosi

Il libro parte da affermazioni di grandi filosofi o da domande del tipo: “Non credi che a volte prendiamo per reali le nostre visioni e ciò che immaginiamo?” Segue la descrizione delle idee di uno o più filosofi e poi alcune suggestioni di possibili attività da svolgere con i bambini per aiutarli a ragionare, immaginare, riflettere. Il libro propone 15 temi filosofici che riguardano la natura, l’essere umano, il linguaggio, il cambio di prospettiva. E’ un libro didattico, adatto a chi per la prima volta approccia al tema della filosofia con i bambini, anche piuttosto piccoli. Per perdersi, certo, ma mai inutilmente.

Consigliato ai docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Antonella Bottazzi

Luca Mori, Giochi filosofici – Erickson, 2018

I misteri dell’isola di Utopia

La storia di nove bambini che scoprono gli strani esperimenti che Platone fa con uno specchio che produce ombre anziché riflessi. Leggendo o sentendo narrare questa storia, ideata da Luca Mori, dottore di ricerca delle discipline filosofiche, i bambini si trovano catapultati nel mondo dell’isola di Utopia, dove tutto è possibile, a patto di immaginarlo. Questo libro può essere un valido preteso per condurre bambini anche molto piccoli nel mondo della filosofia, passando per l’immaginazione di un mondo migliore possibile. Nella mia esperienza il racconto è stato presentato in un luogo speciale, connotato; i bambini hanno ragionato e discusso insieme intorno alle grandi domande sulla vita, per poi costruire in modo concreto il plastico della loro isola di Utopia, in cui riporre speranze e sogni concreti. Un input stimolante per perdersi in pensieri profondi. Le riflessioni dei bambini sono state, come spesso accade, piuttosto sorprendenti.

Consigliato a bambini dai 6 anni, ma anche molto di più.

Antonella Bottazzi

Luca Mori, I misteri dell’isola di Utopia, Ed. ETS, 2017

Penso dunque siamo

Gli autori partono dall’idea che la filosofia non sia una prerogativa di menti adulte. Anche nella prima infanzia i bambini sono capaci di ragionamenti sulla loro vita e quella degli altri. Il contesto in cui si collocano le proposte è quello laboratoriale: in ogni percorso, partendo dal pensiero di un filosofo narrato in modo chiaro e semplice, i bambini sono invitati, attraverso domande mirate, a riflettere e ragionare; il tutto attraverso giochi e rappresentazioni grafiche, insieme ai compagni, in un’interazione che aiuta a crescere e a pensare. Le proposte didattiche sono interessanti e molto utili per chi si avvicina a questo tipo di esperienza per la prima volta.

Consigliato a docenti della scuola primaria

Antonella Bottazzi

Chiara Colombo, Fiorenzo Ferrari, Penso dunque siamo, percorsi e giochi di filosofia per bambini – ed. La Meridiana, 2019

Pollicino

Questo non è un libro, ma un puzzle, e per ricostruirlo si legge la storia pezzo pezzo, affiancando le immagini per ricostruire il quadro d’insieme. In questo caso il tema del perdersi è ovvio, ma le riflessioni che possiamo fare con i bambini, anche piccoli, sono molteplici. Belle e colorate le immagini. Ai bambini che iniziano a leggere piace ricostruire insieme la storia, attraverso un’azione fisica. La storia è raccontata attraverso 21 schede, ognuna delle quali presenta il testo in caratteri maiuscoli su un lato e l’illustrazione sull’altro. Il docente può poi aggiungere attività manuali in cui ricostruire il mondo il Pollicino, ad esempio, con materiali di recupero, per poi continuare a raccontare con gli oggetti.

Consigliato a bambini dai 3 anni

Antonella Bottazzi

Sophie Fatus, Pollicino- Ed. Fatatrac, 2019

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