Milleunlibro maggio

Cercando l’essenziale

Complicare é facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere che cosa togliere, come fa lo scultore quando a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c’é in più della scultura che vuol fare. Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno una scultura bellissima, come si fa a sapere dove ci si deve fermare nel togliere, senza rovinare la scultura? Togliere invece che aggiungere vuol dire riconoscere l’essenza delle cose e comunicarle nella loro essenzialità. Eppure quando la gente si trova di fronte a certe espressioni di semplicità o di essenzialità dice inevitabilmente: “questo lo so fare anche io”, intendendo di non dare valore alle cose semplici perché a quel punto diventano quasi ovvie. In realtà quando la gente dice quella frase intende dire che lo può rifare, altrimenti lo avrebbe già fatto prima. La semplificazione è il segno dell’intelligenza.

Bruno Munari, in “Lezioni di creatività”.

Crediamo che la scuola abbia bisogno di semplificare, forse come educatori dovremmo andare a ricercare “ quello che conta per davvero”, attraverso domande autentiche e insieme ai bambini. 

Discorsi inutili

Dall’introduzione al libro di Bruno Tognolini: “… L’arte, la pedagogia, il teatro povero cambiano e si fanno “discorso inutile”. Ma il processo è ancora quello: sottrazione, distillazione, l’ “affinaggio” degli alchimisti: rendere fine, meno, poco, lieve, volatile. Rendere inutile…. Forse le cose davvero utili saltano fuori quando non stiamo attenti; si vedono solo ai bordi del campo visivo, si sentono con la coda dell’orecchio; son cose piccole, repentine, affisse in posti inattesi…”
Questo di Antonio Catalano è un piccolo libretto con tanti discorsi “inutili” , sul perdono, sulla cultura, sulla fragilità, sul dubbio, sul silenzio … e tanti altri ancora, per riflettere su ciò che è davvero importante.

Consigliato a tutti gli educatori che oggi come non mai devono fare delle scelte.

Antonio Catalano , Discorsi inutili– Animamundi edizioni, 2019

Marina Sirotti

Il sentiero

Già dal titolo si indovina che il sentiero può rappresentare una metafora della vita. 

Una vita vissuta prendendosi il tempo per guardarsi intorno, per camminare  fino in cima alla montagna e vedere il mondo dall’alto. Così la signora Tasso lungo il percorso che compie ogni mattina incontra  persone e cose a cui dedica attenzione e sorrisi.  Raccoglie e salva piccoli pezzi di bellezza come sassi, sabbia marina, un nido abbandonato di usignolo. Un giorno incontra la gattina Lulù e le regala tutto ciò che ha imparato. Camminano insieme e Lulù impara , impara anche a fare delle scelte, a trovare il suo sentiero, finchè sarà lei a raccontare nuove scoperte e a raccogliere nuovi piccoli tesori per la signora Tasso diventata troppo vecchia per camminare. 

Nella storia  possiamo intravedere temi quali  il vantaggio di avere una guida, la necessità di fare delle scelte, il  senso del viaggio, la cura della natura… il tutto accompagnato da piccoli, preziosi oggetti. 

Consigliato a partire dai 7 anni

Marina Sirotti

Marianne Dubuc ,  Il sentiero – Orecchio acerbo, 2018

In cerca del vento

Un libro leggero che accompagna in volo il lettore.

Un piccolo uccellino azzurro si sveglia una mattina e non trova più l’amico vento, quello che lo sostiene e lo aiuta nel volo, così comincia a cercarlo. Ma dove trovarlo?  Guarda tra i soffioni di un giardino,tra i panni stesi, tra le altalene del parco, o anche tra le pagine dei giornali. Ma dell’amico nessuna traccia. Se anche noi provassimo a fermarci un momento e facessimo caso alle cose intorno, forse ci accorgeremmo della magia del soffio dell’aria, che crea vita e movimento. Nella ricerca di piccole meraviglie, come il piccolo uccellino anche noi potremmo volare e raggiungere  le nuvole, e vedere ciò che sembrava invisibile. 

Consigliato dai 6 anni

Marina Sirotti

Lindsey Yankey , In cerca del vento – Donzelli editore, 2013

La fioraia di Sarajevo

Cosa c’è di più superfluo e meno necessario dei fiori? Ebbene, in questa bellissima storia vera, delicata e potente al tempo stesso, i fiori sono il segno di una resistenza e la loro bellezza contrasta con l’orrore della guerra.  Nella città di Sarajevo il fotoreporter  e giornalista Mario Boccia nel 1992, poco prima dello scoppio della guerra,  incontra al mercato una donna che vende fiori nella sua bancarella. Lui è incantato dagli occhi e dal sorriso della donna, lei dalla macchina fotografica. I due si conoscono e si ritrovano altre volte, durante gli scontri, e si scambiano poche parole. Nonostante l’assedio, nonostante i cecchini, lei è sempre lì e di sé dice che è fioraia, che è nata a Sarajevo e non appartiene a nessuna etnia.

Consigliato dagli 8 anni.

Marina Sirotti

Mario Boccia , La fioraia di Sarajevo– Orecchio Acerbo, 2021

La diga

Un albo splendidamente illustrato, con immagini grandi, che si alternano con piccoli disegni, dettagli, raccolti in una pagina, come a sottolineare le parole del testo.

Le figure sono  perfettamente  coerenti con la storia vera della diga che si trova nel Northumberland, sul lago artificiale più grande del Regno Unito. 

La vera protagonista della storia non è la diga, ma è la musica, presente in ogni angolo del libro. Un padre e una bambina camminano per la valle, con un violino riempiono di musica i prati, la scuola, tutte le case che presto saranno sommersi dall’acqua. I due cantano, suonano, danzano e diffondono note, per non dimenticare e per conservare la memoria di quei luoghi anche quando tutto scomparirà  e resterà solo acqua. Le ultime pagine sono chiare, sono fatte di azzurri e di verdi e celebrano la rinascita di un luogo bellissimo. 

Consigliato a chi crede nella potenza della musica.

Marina Sirotti

David Almond  e Levi Pinfold, La diga – Orecchio Acerbo, 2018

TempeStina

Il luogo : un’isola nei mari del Nord Europa;  il tempo: una vacanza estiva.

I personaggi: Stina, una bambina curiosa che colleziona vecchi oggetti portati dal mare e un nonno quieto, che discretamente sta ai margini, seduto in riva al mare a gustarsi il caffè, a  stendere le reti nel cortile o a leggere il giornale alla luce della sera. Il nonno è di poche parole, lascia a Stina la libertà di scoprire il mondo, ma c’è nel momento del bisogno, come durante una brutta notte burrascosa, durante la quale la bambina si mette in pericolo, perché “quando c’è la tempesta è meglio essere in due e bisogna essere ben coperti”. 

Questo albo racconta del rapporto libero e pieno d’amore che può nascere tra nonno e nipote.

Le illustrazioni : splendide tavole ad acquerello, ricche di dettagli; il testo : semplice e scorrevole, mai banale.

Consigliato dai 7 anni

Marina Sirotti

Lena Anderson , TempeStina – Lupoguido edizioni, 2018

Quella mattina sono partito

Una mattina come tante altre, il protagonista decide di partire. Nel suo sacco mette tante cose, il bagaglio è molto ingombrante e pesante. Cammina  a lungo e ad ogni tappa regala qualcosa a chi incontra. Alla fine il nostro piccolo eroe ritorna con uno zaino molto più leggero, sono rimaste solo le cose che trasformano una giornata qualsiasi in una bella giornata. Un albo che ci indica la strada per togliere, più che aggiungere e riflettere sulle cose davvero importanti. 

Il titolo compare già nelle recensioni con argomento “ Il dono”,del dicembre 2022      

Dai 6 anni

Marina Sirotti

Barroux , Quella mattina sono partito– edizioni CLICHY, 2021 

Il tesoro di Nina

Nina è una bambina che incontra il mare, qui  scopre con stupore lieve le piccole cose del mondo attorno a sé. Le onde, la sabbia, i gabbiani, gli spruzzi, un secchiello… e una conchiglia che riporta suoni lontani la rendono felice. Una felicità che si esprime con potenza attraverso le espressioni della bambina in un contesto dai colori sfumati. “Il tesoro di Nina” è un silent book da “leggere” o da inventare, da cui si può partire anche per chiedere a ciascun bambino di raccontare il proprio tesoro. 

Consigliato dai 3 ai 99 anni 

Marina Sirotti 

Sonia Maria Luce Possentini, Il tesoro di Nina – ed. Carthusia , 2020

La regina dei baci

Un  libro pieno di dolcezza, cosa davvero preziosa. L’autrice racconta di una piccola principessa e della sua mamma regina, che spesso è indaffarata , non ha tempo di coccolare la sua bambina e un giorno le consiglia di  andare a cercare  altrove la Regina dei baci. Così la bambina parte con un piccolo aereo, nel suo viaggio incontra la Regina delle torte, la Regina dei fiori, quella dei gatti, dei giochi,.. e al termine di ogni visita  riceve un dono  da portare a casa. Ma non trova la Regina dei baci. Che sia la sua mamma la Regina dei baci?  La bambina torna  a casa, dove la mamma la sta aspettando. Quando arriva la copre di baci e di coccole, tutto il resto può aspettare.  

Consigliato dai 3 anni

Marina Sirotti

Kristien Aertssen, La regina dei baci– Babalibri, 2007

L’enciclopedia dei buchi

Le associazioni più frequenti con la parola “ buco” sono : vuoto, inutilità, mancanza.
rottura. Il professor Buco attraversando le pagine bucate di questa insolita
enciclopedia ci fa conoscere i pezzi più preziosi della sua collezione attraversando
campi diversi come l’arte, il mondo animale, le scienze della Terra, la biologia,
l’astronomia. Incontreremo buchi dolci, buchi musicali, mordaci, nascosti,
vertiginosi, intimi, preziosi …e alla fine del viaggio molto probabilmente avremo
cambiato idea.
Un bel libro di divulgazione per problematizzare, insinuare dubbi, formulare ipotesi,
cercare informazioni e sorridere.
Consigliato dagli 8 anni

Marina Sirotti

Claire Didier e Roland Garrigue , L’enciclopedia dei buchi– editoriale Scienza, 2013

L’uomo che piantava gli alberi

La storia di un uomo che, compiendo un’azione apparentemente insensata, cambia la faccia della sua terra, agendo anche sulle generazioni future. Questo pastore, con molta fatica e senza nessun tornaconto personale, si dedica tenacemente a piantare querce in una landa desolata. Una metafora che testimonia come si possa, anche in tempi difficili, scegliere sempre di fare una cosa, anche semplice, per riconciliare gli uomini tra loro e con la natura. L’albero, simbolo dell’essenza della vita stessa, dà un senso alla vita del pastore e una speranza a tutti noi.

Consigliato ad adulti e bambini dagli 8 anni

Antonella Bottazzi

Jean Giono, L’uomo che piantava gli alberi– Salani, 2017

Il signor formica

Un libro, ma anche la versione per Kamishibai, che racconta la storia di una formica che trova un pisello e, prima di mangiarlo, si preoccupa di avere tutto ciò che le servirà: il piatto, la forchetta, un tavolo, la sedia, la tovaglia, la lavatrice per lavare la tovaglia…..e quando finalmente è pronta, trova il pisello ammuffito. Impara così a distinguere il superfluo dall’essenziale. una storia adatta a ragionare su questo tema, anche con bambini piccoli.

Consigliato dai 5 anni

Antonella Bottazzi

Romina Panero, Simona Gambaro, Il signor formica– Artebambini, 2009

La leggerezza perduta

C’era una volta, tanto tempo fa, un castello. Un castello di quelli che c’erano una volta, per l’appunto. Dentro al castello ci stava un borgo intero e a capo del borgo, e anche del castello, come si conviene, stava un re. Ma a guardarlo bene, quello non era mica un castello come gli altri. Comincia così questa fiaba che racconta la storia di un re alle prese con un problema di un certo peso: come far tornare leggero il suo regno sommerso da cose stupide, ingombranti e futili.  Un libro per riflettere su cosa serve per essere davvero felici.

Consigliato da 6 anni

Antonella Bottazzi

Papalagi

Un libro che, attraverso le parole di un capo indigeno delle isole Samoa venuto a contatto con gli usi dell’uomo bianco, si prende gioco delle nostre perversioni e falsi miti, tra cui l’idea del tempo che sempre ci manca… Il Papalagi, che siamo noi, è impoverito dalle molte cose che possiede o che ritiene indispensabili, dimentico dell’essenziale. Un libro sagace, a tratti esilarante, che fa sorridere e insieme riflettere. Ecco alcuni argomenti trattati nel testo:

  • Del papalagi e del suo ricoprirsi la carne, dei suoi molti panni e stuoie
  • Dei cassoni di pietra, delle fessure di pietra, delle isole di pietra e di quello che vi sta nel mezzo
  • Del metallo rotondo e della carta pesante
  • Le molte cose impoveriscono il papalagi
  • Il papalagi non ha tempo
  • Il papalagi ha impoverito Dio
  • Il Grande Spirito è più potente delle macchine
  • Del lavoro del papalagi e del modo in cui vi si smarrisce
  • Dei luoghi della finta vita e delle molte carte
  • La grave malattia del pensare

Consigliato agli adulti che hanno il coraggio di mettersi in discussione, o anche solo di non prendersi troppo sul serio.

Antonella Bottazzi

M. Guarnaccia, Papalagi, Stampa alternativa, 1998

Lo zen e il tiro con l’arco

Un libro che indica un percorso, per tirare con l’arco ma non solo. Un percorso per vedere i nostri limiti, individuare i nostri ostacoli, scrollarci di dosso le false sicurezze fino a restare vuoti per accogliere l’unico gesto giusto, quello che fa centro, quello che gli arcieri Zen dicono ” un colpo-una vita”.

Consigliato a tutti gli adulti che educano all’ascolto di sé e alla necessità di cercare l’essenza, il giusto gesto.

Antonella Bottazzi

Eugene Herrigel, Lo zen e il tiro con l’arco– Adelphi, 1975
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Milleunlibro settembre

Quasi amici

L’estate sta per finire e con lei le vacanze e le nuove conoscenze fatte sotto
l’ombrellone o durante il cammino verso un rifugio alpino.

Può nascere un’amicizia con qualcuno che non ci somiglia? Che pare strano ai nostri occhi? La scuola ricomincia, sono passati mesi, abbiamo bisogno di ritrovarci col corpo, i sorrisi e le parole. In qualche caso i nostri alunni conosceranno nuovi compagni. E cosa ci può essere di meglio di un libro da leggere insieme, una piccola o grande storia che parli di incontri, incontri inconsueti e inaspettati, quelli capaci di sorprenderci? Eccoci qui perciò con suggestioni leggere, tanto per cominciare… un nuovo anno, nuove avventure anche per noi, docenti capaci di stupirci ad ogni nuovo incontro.

Il senso delle proposte di questo mese è proprio quello di promuovere la
conoscenza e la scoperta di un “ altro”.

Cari amici

La corrispondenza scolastica ai tempi di internet

Le opportunità didattiche offerte dalla corrispondenza scolastica: diversificate esperienze sul tema mostrano anche come si può fare buon uso dei social, mettendo insieme espressione, comunicazione e cooperazione.

Consigliato a docenti di secondaria di primo e secondo grado.

Nicolli, Carta e penna per nativi digitali, MCE,

Abbracciami

Riccio e Tartaruga chiedono solo un abbraccio, ma non sarà un’impresa facile…

In questo insolito, simpaticissimo libro illustrato, trascorri metà del libro con Porcospino e l’altra metà con Tartaruga, mentre entrambi cercano qualcuno che non abbia paura di abbracciarli: uno troppo spinoso, l’altra troppo dura; una storia di amicizia che si legge e rilegge in entrambe le direzioni, fino al grande abbraccio centrale!

Consigliato da 4 anni.

Antonella Bottazzi

Eoin McLaughilin, Abbracciami,  ill. Pollin Dunbar-ed. Happer Collins Italia, Milano, 2020

Gli amori difficili

Una raccolta di storie, anzi avventure, come le chiama Calvino, che narrano di amori difficili, spesso impossibili, incontri mancati, tristi, malinconici, a tratti ironici. Le storie sono scritte in anni diversi, ma il filo che le lega è quello di storie che portano con sé la difficoltà del vivere insieme.

 Consigliato ad adulti o ragazzi della scuola secondaria di secondo grado.

Antonella Bottazzi

 
Italo Calvino, Gli amori difficili– Mondadori, Milano, 2002

In una notte di temporale

L’incontro tra un lupo e una capretta nel buio di una capanna, in una notte di temporale. La scoperta di un amico sotto le spoglie di un nemico è una storia che sorprende, fa riflettere,aiuta forse a  rompere i pregiudizi, le frasi fatte.  Un input interessante per parlare di diversità attraverso un incontro fortuito e alquanto spiazzante.

Consigliato da 5 anni

Antonella Bottazzi

Yuichi Kimura, In una notte di temporale– Salani, Milano, 2022

Il meraviglioso mago di Oz

I bambini forse già conoscono la storia per averla vista sotto forma di cartone animato o film; il testo tuttavia è uno di quelli che può essere interrogato più volte, trovando sempre nuove chiavi di lettura e riflessione. Nella storia le differenze tra i protagonisti  non impediscono  loro di essere amici e di affrontare molte difficoltà per raggiungere uno scopo comune. Leggendola insieme si può avviare una discussione sul valore di ciascuno, delle proprie capacità e peculiarità, così come del valore della collaborazione.

Consigliato da 8 anni

Antonella Bottazzi

Chris Naylor- Ballestreros, Cosa c’è nella tua valigia?, Terre di Mezzo, Milano,2019

Il piccolo principe

Parlando di insolite amicizie non potevamo tralasciare il grande classico.
Non basterebbero alcune edizioni di “Milleunlibro” per parlare di questo libro.
Dunque ci affidiamo solo ad alcune citazioni contenute nel testo per creare
suggestioni.
“ Agli adulti piacciono i numeri. Quando raccontate loro di un nuovo amico, non vi chiedono mai le cose importanti. Non vi dicono: «Com’è il suono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?» Le loro domande sono: «Quanti anni ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?» Solo allora pensano di conoscerlo.”…
“Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comperano dai mercati le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici , gli uomini non hanno amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami !”…
“Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”…
Età di lettura : dai 9 ai 99 anni

Marina Sirotti

Antoine de Saint-Exupèry, Il piccolo principe – edizioni Bompiani, 2015

Che cos’è un amico?


Bella l’impaginazione e la struttura stessa del libro, che utilizza pure i risguardi per portare il lettore dentro la storia. In questo albo dove il protagonista ripete la stessa domanda in ogni pagina ” Che cos’è un amico?” potete cogliere anche i segni dell’amicizia tra le stesse autrici. E se prima della lettura provassimo anche noi a rivolgere questa domanda ai bambini ? Verrebbero fuori tante idee di amicizia, tutte vere e importanti perché legate a esperienze personali .
Consigliato dai 5 anni

Marina Sirotti

Chiara Carminati e Pia Valentinis, Che cos’è un amico? – edizioni RS Rose Selavy,2016 , collana Quaderno Cartone

A gran velocità

Un giorno Pat un coniglio di campagna, riceve in dono dal nonno un paio di pattini a rotelle. È felice e desideroso di sfrecciare , ma è difficile, tra l’erba e i sassi i pattini si incastrano. Così ha l’idea di andare in città. Su strade e marciapiedi, mentre tutti dormono, Pat corre a gran velocità. Poi accadono una serie di imprevisti : un dolce incontro con una gattina, un ascensore pieno di estranei che lo porta improvvisamente sul metrò e Pat si ritrova lontano dall’amica, un treno che sfreccia, un freno di emergenza e un salto, anzi 2 salti , uno dopo l’altro e il nuovo incontro con la gattina che il coniglio credeva ormai perduta. Una tenera storia , colorata con tinte pastello, tra due esseri diversi, ma uniti dall’amicizia e dall’amore per la musica.
Un imprevisto, un “ inciampo” può aprire nuove porte , anche per noi educatori.
Stare in ascolto dei bambini e provare a cogliere le opportunità che a volte
emergono all’improvviso, che apparentemente fanno “ perdere tempo” invece, si rivelano momenti preziosi di confronto e di crescita.
Consigliato dai 7 anni

Marina Sirotti

Michel Gay, A gran velocità – edizioni BABALIBRI, 2012

Chi ha mai sentito russare una banana?

L’amicizia improbabile e divertente fra un ragazzino e una banana in una piantagione del Congo.
Un titolo spiazzante , un sottotitolo che incuriosisce e fa venire voglia di tuffarti
nelle pagine, che leggi tutto in un fiato, alternando sorrisi divertiti a riflessioni sulla natura (e la prepotenza ) dell’uomo, sulla vita in Africa, sul colore della pelle, sul diritto alla scuola. Furmi ha dodici anni. È un ragazzino pieno di fantasia, ma quando si ritrova a parlare con una banana che si è infilata di nascosto nel suo zaino, gli sorge il dubbio che qualcuno si sia impossessato del suo corpo e l’abbia costretto a vivere questa situazione così surreale. In effetti la banana parla, vuole imparare ogni curiosità sul mondo degli umani , fa domande su ogni cosa e allo stesso tempo inizia il ragazzo alla conoscenza della natura e in particolare alla capacità di sentirne le voci, in tutte le sue forme : dalle banane agli insetti. Il rapporto tra i due è sullo stesso piano, entrambi hanno sete di scoperte e raccontano i loro mondi, così lontani e pure così vicini.
Consigliato dai 9 anni

Marina Sirotti

Paul Bakolo Ngoi, Chi ha mai sentito russare una banana ? – Fabbri
editore,2007

Ernest e Célestine

L’amicizia tra diversi, si sa, non è facile né facilmente accettata. Nel mondo degli orsi, ad esempio, non è ammessa l’amicizia coi topi. Ma Ernest, un grosso orso solitario e musicista, incontra la topolina Célestine, che vuole diventare pittrice. Lei è un’orfana che vive nel mondo sotterraneo dei topi ma che casualmente rimane intrappolata in un cestino nel mondo “di sopra”, quello degli orsi. In seguito a molte peripezie, i due diventano amici. Ernest e Celestine litigano e fanno pace, giocano e si fanno gli scherzi, parlano della vita e si prendono cura l’uno dell’altro: dopo essersi incontrati, l’idea di vivere da soli, come prima, è per loro la cosa più detestabile del mondo, e per evitarlo sono disposti a giocarsi il tutto per tutto. Affrontano i rispettivi mondi sfidando i pregiudizi e inseguendo loro sogni.
Il linguaggio è semplice e comprensibile per ogni età, delicato e poetico. Nel testo Daniel Pennac inserisce intermezzi divertenti in cui i personaggi e il narratore dialogano tra loro e interpellano il lettore. È facile per i bambini immedesimarsi nei due personaggi ,fragili e coraggiosi al tempo stesso, cercare e immaginare soluzioni ai continui problemi che si presentano e lasciarsi coinvolgere nelle loro avventure.

Consigliato dai 7 anni.

Marina Sirotti

Daniel Pennac ,Ernest e Celéstine– edizioni Feltrinelli, 2017

L’occhio del lupo

Un romanzo che racconta di solitudini e di amicizie.
Un lupo e un ragazzo. I due si ritrovano davanti alla gabbia di uno zoo, si fissano in silenzio. Il lupo, chiuso nella sua disperazione, guarda il mondo con un occhio solo, l’unico , giallo e aperto. Allora anche il ragazzo, con estrema delicatezza, per solidarietà, decide di tenere chiuso uno dei suoi. Così, ora che sono sullo stesso piano, possono lasciarsi andare alla confidenza e possono raccontarsi. È un viaggio nel profondo: l’occhio buono del lupo si dilata e, se si guarda bene, ma davvero con attenzione, quel puntino nero in mezzo al giallo non è la pupilla, ma una famiglia. Una vita. La vita di Lupo Azzurro nella gelida Alaska, dove ha incontrato l’uomo : “ due zampe e un fucile “. È una storia triste, fatta di ricordi dolorosi. Anche l’occhio del ragazzo si dilata, e dentro si vede guerra, miseria, sogni e storie. Dentro c’è l’Africa vissuta da lui, l’Africa Gialla, l’Africa Grigia e l’Africa Verde. Anche il ragazzo porta con sé ricordi tristi di abbandoni, di prepotenze, ma anche di amicizie.
Questo libro è un incontro di sguardi , veri, profondi.
Così, formando coppie casuali, ho chiesto ai bambini di una classe terza di guardarsi, in silenzio e di scrivere ciò che vedono nelle pupille dell’altro. Come Lupo Azzurro e il ragazzo Africa, hanno scoperto mondi. Matteo scrive: “C’è molta luce. Non c’è nessuno tranne gli occhi di Lorenzo. Io nell’iride vedo delle piume azzurre disposte come raggi di sole, tutte insieme formano una ruota di pavone. Questa ruota si muove in continuazione.
Sembra un pavone molto agitato che guarda attentamente tutte le cose che si
muovono. È curioso di conoscere il mondo”.”

Consigliato da 8 anni

Marina Sirotti

Daniel Pennac, L’occhio del lupo– ed. Salani, 2017

Bella e il gorilla

Il racconto di una tenera e improbabile amicizia, dall’illustratore vincitore dell’Hans Christian Andersen Award. Browne con poche parole e con potenti illustrazioni, ricche di dettagli, ci guida in questo racconto apparentemente assurdo, ma che invece si ispira a una storia vera.
C’era una volta un gorilla molto speciale, che parlava la lingua dei segni. Un giorno, chiese ai suoi custodi di poter avere un amico. Ma quale amico può mai avere un gorilla ? L’idea dei custodi è di affiancargli Bella, una gattina. Dapprima lei sembra impaurita dalla creatura enorme e nera che la prende in mano, ma poi diventano amici. Mangiano insieme, dormono insieme, fanno tutto, ma proprio tutto insieme, insomma sono felici. Finché un giorno Gorilla si arrabbia moltissimo mentre guarda un film, perde il controllo e rompe la televisione. Gli uomini temono per Bella e decidono di allontanarla da Gorilla. Ed ecco il colpo di scena finale, bello e inaspettato, che scatena una risata a chi legge.
A proposito delle caratteristiche dell’autore: osservate con attenzione i fiori (e la loro posizione) presenti nelle prime e nelle ultime pagine del libro, queste rose ci parlano dei due personaggi e della loro storia. Grande Anthony Browne!
Consigliato dai 5 anni

Marina Sirotti

Anthony Browne, Bella e il gorilla– ed. Camelozampa, 2019

Per finire un video che apre a nuove amicizie possibili:

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ph. Antonella Bottazzi

Alle nostre fedeli lettrici e lettori: buona estate!
La redazione Libri MCE si prende un periodo di pausa, per ritornare
a fine agosto con nuove idee, nuove proposte, nuovi libri.
Attendiamo, a nostra volta, vostri suggerimenti e progetti
– e anche le narrazioni, le foto… di questa estate – che vorrete inviarci.
A voi rivolgiamo, intanto, l’auspicio di trascorrere belle vacanze
in libertà e bellezza: leggère come questi bellissimi colorati aquiloni.

A presto!
La redazione

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Sfide, sesta edizione a Milano dal 24 al 26 marzo

Ecco gli eventi e laboratori organizzati dal MCE giorno per giorno:

Venerdì 24 marzo
Biblioteca di lavoro a scuola oggi a scuola oggi, con Marta Marchi e Lidia Liboria Pantaleo – ore9,30- 11
Le loro voci. Il giornale a scuola, con Lidia Liboria Pantaleo – ore 9,30 – 11
Struttura della materia. Dal visibile all’invisibile, con Donatella Merlo e Anna Aiolfi – ore 11,30 – 13
 La classe cooperativa: modi, ragioni ed esperienze, con Marco Pollano e Elisa Salvetti – ore 11,30 –13
Laboratorio rap e hip-hop: relazioni, contaminazioni e partecipazione, con Antonio Sofia e Fabrizio
Bruno – ore 11,30 – 13
Dall’io al noi: pratiche, libri e percorsi per crescere cittadini, con Domenico Canciani e Marta Marchi
ore 14 – 15,30
Service Learning per lo sviluppo di una comunità educante, con Patrizia Lotti e Antonio Sofia – ore14 – 15,30
I primi 2000 giorni: il senso della continuità 0-6, con Susanna Mantovani, Diana Penso e Valeria
Vismara – ore 16 – 17,30
Dare forma all’insegnamento. Scuola e università per la formazione dei docenti, con Anna D’Auria e Elisabetta Nigris) – ore 18 – 19,30
Eureka! Biblioteca e pensiero euristico, con Lidia Liboria Pantaleo e Marta Marchi – ore 18 – 19,30
Astronomia in classe (e fuori), con Elisa de Sanctis – ore 18 – 19,30


Sabato 25 marzo
 Presentazione del libro “Quale mondo, quali futuri”, con Giancarlo Cavinato e Valeria Zanolin – ore
9 – 11,30
C’è ancora bisogno di intercultura?, con Roberta Bonetti e Maura Tripi – ore 11,30 – 13
Classi aperte e didattica laboratoriale, con Roberta Passoni – ore 11,30 – 13
Il piano di lavoro per la differenziazione didattica, con Elisa Amato e Valeria De Paoli – ore 14 –15,30
Un’impresa pedagogica collettiva: il territorio educante, con Anna D’Aura e Federico Samaden – ore14 – 15,30
Cinque passi per una scuola inclusiva, con Roberta Passoni – ore 14 – 15,30
Il dialogo come modalità di apprendimento, con Franco Lorenzoni ore 16 –17,30
Matematica come ricerca e costruzione collettiva, con Sonia Sorgato e Irene Vacca ore 18 – 19,30
 Presentazione del libro “A scuola con Mario Lodi, maestro della Costituzione”, con Rosy Fiorillo eAnna Masala, ore 18 – 19,30


Domenica 26 marzo
Quattro passi per una pedagogia dell’emancipazione, con Rosy Fiorillo – ore 9,30 – 11
Tempo e narrazione, con Giancarlo Cavinato e Nerina Vretenar – ore 11,30 – 13
Resistere oggi sul cammino di Bruno Ciari, con Juri Meda, Marcella Bufalini Ciari e Alberto Speroni –
ore 11,30 – 13

Illuminare la presenza delle donne nella storia della scienza, tra astronomia e geometria, con Nicoletta Lanciano e Rita Montinaro – ore 11,30 – 13
Fare educazione linguistica democratica a scuola, con Lidia Liboria Pantaleo, Nerina Vretenar e Silvana Loiero – ore 16 – 17,30
La grammatica: un’enigma con cui divertirsi!, con Monica Colli e Grazia Mauri – ore 16 – 17,30
Mano, pensiero e pitture rupestri: laboratorio di prei(storia), con Marianna Di Rosa e Sara Riva – ore18 – 19,30


I temi sono molti e interessanti. Vi aspettiamo!

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Il MCE a «Sfide-la scuola di tutti 2023»

Il Movimento Cooperazione Educativa – nazionale è tra gli organizzatori di Sfide-la scuola di tutti che si terrà a Milano dal 24 al 26 marzo 2023.

Consultate il Programma, cercate le nostre conferenze e gli interessanti laboratori che abbiamo predisposto su temi di politica scolastica, pedagogia e didattica delle discipline.

I laboratori sono organizzati dai gruppi di ricerca nazionali che si occupano di Italiano, matematica, astronomia, storia. Con il biglietto di ingresso potete scegliere i laboratori che vi interessano di più. Ma affrettatevi perché sono a numero chiuso…

Clicca qui per acquistare i biglietti e qui per vedere dove siamo!

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Tracce sconfinate – Formazione Zerosei

26 Gennaio, 16:30 – 27 Febbraio, 19:00

Il Gruppo nazionale MCE Zerosei sta svolgendo Tracce sconfinate, un percorso di formazione gratuita, rivolta a insegnanti di scuola d’infanzia, educatrici di nido, educatori e operatori del terzo settore, coordinatori pedagogici, studenti e docenti universitari, formatrici, artisti che intendono divertirsi, giocare, apprendere e ampliare gli orizzonti del proprio impegno professionale. gratuita per esplorare albi illustrati e natura, arte e intercultura.

Raccogli ulteriori informazioni e iscriviti andando al link: http://www.mce-fimem.it/evento/tracce-sconfinate-formazione-zerosei/

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Milleunlibro febbraio

scuola e teatro, libri consigliati ed esperienze possibili.

Teatro e scuola

“Un uomo  attraversa lo spazio e un altro lo osserva: è sufficiente questo a dare inizio a un’azione teatrale”. Per Peter Brook, come per  Jerzy Grotowski, è da qui che bisogna partire, dall’istante di un incontro. 

E dunque se teatro è incontro quale luogo migliore per praticarlo se non la scuola?

Il teatro è cura di sé ,  nel senso che insegna ad ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni.

È uno spazio  interculturale, che realizza una didattica dei punti di vista e sperimenta pratiche di ascolto attivo.

È uno spazio che favorisce l’educazione alla cittadinanza attiva , nel momento in cui predisponiamo un contesto e uno spazio nel quale affrontare problemi sociali,  creando un’occasione di dialogo e di confronto.  

È un’attività che prevede la cooperazione come condizione irrinunciabile per la buona riuscita dell’azione teatrale stessa.

Il teatro inoltre  è terra di mezzo tra fuori e dentro la scuola.

L’attività di teatro può essere di grande aiuto anche per bambini disabili o svantaggiati, che in questa forma riescono ad esprimersi , liberi da modalità di lavoro  e valutazioni troppo legate ad abilità prettamente scolastiche.

Diversi sono gli approcci al teatro che la scuola può e deve, a nostro parere, promuovere.  Uno di questi è certamente la fruizione di spettacoli degni di  tale nome, che facciano riferimento a testi letterari o ad opere teatrali di spessore, preferibilmente recitati da bravi attori e messi in scena da registi capaci. In questo senso credo che se condividete con noi l’idea che il teatro educa e il gioco dell’immedesimazione cura, sia compito di ogni docente vedere tanto teatro, frequentarlo come frequenta le biblioteche e i musei. Teniamo conto del fatto, tra l’altro, che molti dei nostri ragazzi non farebbero mai l’esperienza di assistere ad uno spettacolo teatrale, semplicemente perché in molte famiglie non c’è questa abitudine. La scuola può colmare un vuoto.

Ma un approccio non meno importante che offre moltissime opportunità di crescita del singolo e del gruppo, è fare teatro a scuola, esserne protagonisti.

È pratica abbastanza comune nella scuola dell’infanzia e alla primaria, poi sempre meno nei gradi che seguono, quella di provare a mettere in scena opere classiche e non solo.

Qualcuno si serve di copioni già predisposti, che facilitano chi non si sente preparato a gestire uno spettacolo dalla scrittura del testo alla messa in scena. Questa strada però limita enormemente le potenzialità dello strumento, il coinvolgimento emotivo e la partecipazione attiva e consapevole dei bambini/ragazzi.

È vero, noi docenti  non siamo registi, ma se la pretesa non è quella di creare un’opera colossale, possiamo dare dignità a testi e pensieri espressi dai ragazzi. Talvolta ci possono aiutare esperti, che passando da un laboratorio centrato sui ragazzi, ci forniscono materiale per creare una rappresentazione che appunto li rappresenti e dia dignità e valore ai loro pensieri. Insegnante ed operatore teatrale, insieme, possono essere costruttori e conduttori del percorso.

Nel teatro  sono coinvolti il corpo, la voce, lo sguardo, le emozioni, ingredienti irrinunciabili del nostro fare scuola.

Una delle carte vincenti da subito quando si propone l’attività teatrale ai bambini e ragazzi, è che questa cattura in modo piuttosto spontaneo la loro attenzione; ed è così che testi anche difficili, complessi, vengono affrontati con spirito nuovo, giocoso e teso alla comprensione legata alla necessità di comunicare.

La grande sfida, nel tradurre un testo o le parole pronunciate da uno studente e inserirle in una restituzione teatrale, è quella di non perdere il pathos che li accompagna mentre si leggono o si pronunciano la prima volta.

Per tutti questi motivi e altri ancora, le proposte che seguono non vogliono essere una serie di copioni in scatola da riproporre pedissequamente, ma suggestioni che aprano ad esperienze uniche e irripetibili.

Quelle che seguono pertanto sono proposte molto diverse tra loro, che spaziano dalla fiaba, al mito, alla tragedia…

 Buon lavoro e buon teatro.

Pinocchio nero

Come recita il sottotitolo, si tratta di un viaggio vero e proprio, in cui Marco Baliani, partendo da un progetto  di AMREF con i ragazzi di strada di uno slum di Nairobi, durato due anni e mezzo, si mette in relazione con loro e costruisce uno spettacolo in cui , insieme al testo di Collodi, mette in scena anche le parole dei ragazzi.

 Come afferma lo stesso Baliani: “Le cose che ho insegnato loro sono numerose almeno quanto quelle che ho appreso . Questi ragazzi sono profondamente diversi da me … eppure ci siamo davvero incontrati, il teatro ci ha permesso di conoscerci,  nonostante gli apparenti ostacoli della lingua, del colore della pelle , delle condizioni di vita.”

Dalle parole di Baliani, che ha vissuto certamente un’esperienza estrema, traspare anche la possibilità che si apre quando, nel fare teatro, si va oltre la competenza linguistica. E questo aspetto, nella scuola multietnica, spesso ci tocca e ci mette alla prova.

Marco Baliani, Pinocchio nero, diario di un viaggio teatrale –ed. Rizzoli, Milano,2005

Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado e ai ragazzi dalla secondaria di primo grado in su.

Antonella Bottazzi

The black Pinocchio

La stessa storia di cui sopra viene raccontata e supportata da foto e  dal video in DVD dello spettacolo stesso.

Un libro reportage che dà vita alle parole dei ragazzi, restituendo loro la facoltà di dire, di riflettere, di farsi attori di sé.

Citando la prefazione di Marco Baliani : “Attraverso il progetto i ragazzi diventavano gruppo, , si rafforzavano nella solidarietà, scoprivano attraverso il teatro la possibilità di esprimersi …. Ciascuno dei ragazzi  ha una voce, parla, può raccontare di sé, ha trovato qualcuno che lo ascolta … già solo per questo può permettersi di narrare la sua esperienza come un c’era una volta”. E questo può essere vero anche nelle nostre classi.

Consigliato ai docenti e ai ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado.

Antonella Bottazzi

Ecco un estratto del video:

Giulio Cederna e John Muiruri,The black Pinocchio,le avventure di un ragazzo di strada, ed. Giunti, Firenze, 2005

I bambini pensano grande

In questo libro, in cui Lorenzoni racconta l’esperienza pedagogica nel piccolo paese di Giove, nel cuore dell’Umbria, i bambini pensano e parlano attraverso il suo narrare.

Così questo libro, che contiene indicazioni concrete per un insegnamento innovativo, non è un burocratico manuale di didattica che si aggiunga a una fila troppo lunga. All’opposto ogni pagina trabocca di spontanea poesia, pur non indugiando in un’estetica compiaciuta del mondo incantato dell’infanzia. Nel diario di un anno di scuola, in cui ciascun allievo è protagonista di una ricerca comune, si mostra il cuore del dialogo didattico: “provare a dare forma al mondo”. E una proposta pedagogica nuova, evidentemente capace di cercare un senso all’esistere e al far esperienza, diventa anche un racconto antropologico. Uno dei capitolo è dedicato al teatro e al tentativo ardito di mettere in scena pensieri e voci dei bambini, partendo da un lutto che ha toccato profondamente tutta la comunità e dalle tante riflessioni filosofiche fatte durante tutto l’anno, anche sul tema della vita e della morte.

Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado.

Antonella Bottazzi

Franco Lorenzoni, I bambini pensano grande, ed. Sellerio, Palermo, 2014

Manuale di piccolo circo

Il circo è una forma teatrale che coinvolge i bambini senza se e senza ma.

Quella di piccolo circo è un’arte che si tramanda non da genitori a figli, ma da compagno a compagno, non lascia grandi tracce né dinastie, anzi: sembra scomparire per poi riaffiorare sempre uguale, sempre diversa e vitale.

Il libro propone esercizi  e gag semplici e di grande effetto, spiegandoli in modo chiaro anche attraverso disegni stilizzati ed esplicativi.

 L’autore ha lavorato come saltimbanco e artista di piazza ed è creatore, insieme alla moglie Camilla Peluso, della prima scuola di circo per bambini .

Per chi ha voglia di mettersi in gioco come docente, un libro prezioso, che fa riscoprire il valore del gioco nel processo di apprendimento.

Consigliato ai docenti e ai bambini da 6 anni in su.

Antonella Bottazzi

Claudio Madia, Manuale di piccolo circo, ed. Feltrinelli Kids, Milano, 2003

Il circo delle nuvole

Un albo illustrato  in rima con le coloratissime illustrazioni di Gek Tessaro, che ancora una volta stupisce con una storia non banale, ma assai divertente che fa riflettere sul valore del denaro e delle cose e del fatto che non tutto si può comprare. Può diventare la base per un copione di uno spettacolo di piccolo circo.

Gek Tessaro, Il circo delle nuvole– Lapis, Milano, 2015

Di seguito alcuni stralci di spettacoli con Gek Tessaro.

https://youtu.be/mEipm6YTaVU il  circo delle nuvole

https://youtu.be/WxVWMl8kvfU spettacolo il cuore di Chisciotte

https://youtu.be/qRWPH1TLG2M spettacolo Bestiolini

Consigliato ai bambini da 4 anni.

Antonella Bottazzi

Gli Snicci e altre storie

Un libro che raccoglie alcuni racconti del Dr. Seuss, pseudonimo di Theodor Seuss Geisel ,scrittore e fumettista statunitense di origini tedesche. Ha scritto tanto per i bambini , quasi sempre i testi sono in rima, leggeri, divertenti e pieni di fantasia. Libri che educano e divertono con storie tenere e profonde.   Lui stesso dice : “Mi piacciono le assurdità, svegliano le cellule cerebrali. La fantasia è un ingrediente necessario nella vita. È un modo di guardare la vita dalla parte sbagliata di un telescopio… e questo ti permette di ridere di tutte le realtà della vita.”

Dalle prime righe del libro appare subito la differenza tra Snicci stellati e snicci comuni, resterà differenza o diventerà disuguaglianza? La storia potrà diventare occasione per parlare di giustizia e di diritti anche tra i bambini più piccoli

Gli Snicci Stellati

sulle pance hanno le stelle.

Gli Snicci Comuni  hanno solo la pelle.

Non son stelle grandi, ma piccine abbastanza

Da farti pensare  che non hanno importanza.”

Consigliato dai 4 anni in su.

Marina Sirotti

dr. Seuss, Gli Snicci e altre storie – Giunti edizioni, Firenze, 2022

La battaglia del burro

dr. Seuss, La battaglia del burro – ed. Giunti, Milano, 2021

Un altro testo in rima, con filastrocche apparentemente assurde, che potrà essere un modo per parlare di muri, di guerra e di corsa agli armamenti , a bambini e ad adulti.

Gli Zighi e gli Zaghi sono due popolazioni divise da un muro e in lotta tra loro.

Perché ? Uno sostiene che la fetta di pane va imburrata di sopra, l’altro dice che il burro va spalmato sotto. Così i due guardiani del muro cominciano la guerra. È una battaglia senza esclusione di colpi, alla ricerca di armi sempre più strampalate e micidiali.  La battaglia del burro non ha un finale, ma lo lascia intendere al lettore: se si decide di lanciare la bomba il mondo finirà, se si decide di dare tregua alla guerra di sguardi forse invece c’è ancora una speranza per l’umanità.

La lettura del testo è molto coinvolgente, i bambini si schierano con gli Zighi o con gli Zaghi , ma soprattutto, se invitati a farlo, raccontano di loro  e del loro mondo.

Consigliato ad adulti e bambini da 6 a 99 anni.

Marina Sirotti

Il viaggio di Djuha, un furbo sciocco in giro per il mondo

Riproponiamo il testo di Adriana Querzè, pedagogista  e Arturo Ghinelli, docente . I due hanno selezionato una raccolta di storie brevi tramandate oralmente ; le storie  hanno per protagonista questa figura popolare e si sono diffuse in gran parte dei  nei paesi affacciati sul mar Mediterraneo. Giufà o Djuha o Giucà è una sagoma buffa ma anche educativa. Le sue azioni tragicomiche di permettono di sorridere e di riflettere.

Tante sono le storie e tutte piuttosto facilmente rappresentabili teatralmente come  “ Giufà e la porta”, “Giufà e la statua di gesso”, “Il chiodo e Giufà”.

Gli uomini e le donne di ogni parte del mondo, che seguono religioni diverse, che parlano lingue diverse , che hanno regole diverse, hanno anche cose che possono unire, come le storie di Giufà, narrate in Italia, in Africa, in Turchia, in Albania, in Germania. Marco (8 anni) sintetizza così questa abitudine di alcune storie a spostarsi nel mondo:“ Noi siamo diversi, ma le nostre ombre sono uguali “ .

Consigliato ad adulti e bambini da 6 a 99 anni.

Marina Sirotti

a cura di Adriana Querzè e Arturo Ghinelli, I viaggi di Jduha, un furbo sciocco in giro per il mondo, Comune di Modena, 1993
 

Giufà e il re Salomone

Storie consigliate dai 7 anni.

Marina sirottti

 Asacanio Celestini e Maja Celija, Giufà e il re Salomone– Donzelli, Roma, 2009

Esercizi di stile

Un libro che propone 99 versioni della stessa storia, rivisitata ogni volta in uno stile letterario differente.

La trama è semplice e banale: Parigi , verso mezzogiorno, su un autobus affollato, un uomo si lamenta con chi lo spinge di continuo e, non appena trovato un posto libero, lo occupa. Il narratore, due ore dopo, rivede l’uomo alla Gare Saint-Lazare con un amico, che gli dice di far mettere un bottone sulla sciancratura del soprabito.

Un libro che apre a letture differenti e a diverse interpretazioni teatrali, mai noioso e in grado di far riflettere sull’estetica e sul senso che le parole e il tono possono dare alla semplice narrazione di un fatto.

Consigliato dalla scuola secondaria di primo grado in su.

Antonella Bottazzi

Raymond Queneau, Esercizi di stile– ed. Einaudi, Torino, 1983

Ecco un video in cui si mostra un possibile lavoro teatrale con i ragazzi: https://youtu.be/E9MZlTz3Kg0

Filemone e Bauci

P.Ovidio Nasone, Filemone e Bauci, tradotto da Cristiana Pezzetta, ed. Topipittori, Milano,  2022

Certo, importante sarebbe leggere il testo originale, racchiuso nelle “Metamorfosi” di Ovidio, ma questo albo illustrato e ben tradotto, si respira la possibilità di andare oltre le immagini, che non sono troppo didascaliche, ma evocative.

L’albo può cioè agevolare , se mai ce ne fosse bisogno, la vicinanza ad un mondo così lontano dal reale, ma così vero e profondo nei sentimenti che suscita. I miti restano certamente un tipo di testo da esplorare e che molto si presta a diventare rappresentazione teatrale, specie se sul testo riusciamo a fare un’opera di arricchimento tramite i pensieri e le riflessioni dei ragazzi, toccando anche temi che nella nostra società sono ormai divenuti tabù. Non è un copione teatrale.

Consigliato dai 10 anni in su.

Antonella Bottazzi

Metamorfosi

Un classico con testo a fronte e un saggio di Italo Calvino. Miti di trasformazione che esplorano gli archetipi dell’umano sentire. Le storie dei miti, lette in forma originale, seppur non comprese in tutti i termini specifici, suscitano nei bambini, anche piuttosto piccoli, immaginazione ed immedesimazione. È un testo potente; può certamente essere fonte di ispirazione per scrivere insieme ai ragazzi un copione teatrale dove la forza della storia evoca passioni ed emozioni in ciascuno di noi.

Consigliato a tutti i docenti che potranno leggerlo o narrarlo a bambini da 8 anni in su.

Antonella Bottazzi

P.Ovidio Nasone, Metamorfosi– ed. Einaudi, Torino, 2015

Alcuni classici

Come introdurre un giovanissimo lettore a questi capolavori letterari? Guidati dal poeta-drammaturgo Roberto Mussapi, con questa collana si è scelta una struttura semplice; ogni opera è sintetizzata in cinque scene come fossero cinque atti di un dramma. Mussapi racconta cosa accade in queste scene e ciò che è accaduto prima e dopo. Giorgio Bacchin, illustratore, rappresenta invece le scene. Ogni scena si apre con un’ampia rappresentazione dell’epoca dell’autore: la Firenze di Dante Aligheri, la Londra di William Shakespeare, la Parigi di Molière e la campagna Toscana di Goethe. Anche questi non sono copioni teatrali.

Consigliati dai 7 anni.

Antonella Bottazzi

L’avaro

Roberto Mussapi, Giorgio Bacchin, L’avaro di Moliére –  Jaka Book, Milano, 2009

La divina commedia di Dante Alighieri

Roberto Mussapi, Giorgio Bacchin, La divina commedia di Dante Alighieri – Jaka Book, Milano, 2008

La tempesta di Shakespeare

Roberto Mussapi, Giorgio Bacchin, La tempesta di Shakespeare – Jaka Book, Milano,  2008

Il Faust di Goethe

Roberto Mussapi, Giorgio Bacchin, Il Faust di Goethe – Jaka Book, Milano,  2009

Per chi vuole approfondire:

Saltatori di muri

Questo testo racconta un incontro reale con gli  immigrati e l’impegno a restituire loro la parola, attraverso l’ascolto attivo.

Parla dell’incontro con il teatro di Mandiaye N’Diaye, giovane senegalese  divenuto attore attraverso il teatro delle Albe di Marco Martinelli, a Ravenna; parla di cosa ha significato per gli animatori di un gruppo interculturale , composto da italiani e immigrati, la possibilità di narrare nelle scuole di Palermo.

Parla cioè di una sfida : l’incontro tra educazione e accoglienza nell’ottica di  costruire una convivenza interculturale a partire dal territorio e dalla narrazione orale.

È un testo che cambia i nostri punti di vista, invitandoci ad accogliere l’altro e la sua cultura.

Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado

Antonella Bottazzi

Franco Lorenzoni, Marco Martinelli, Saltatori di muri, Macro edizioni,  Cesena, 1998

L’ospite bambino

È il diario di un maestro ed educatore quello che Lorenzoni scriveva in quegli anni, in cui racconta il suo misurarsi e mettersi in gioco con le culture altre attraverso esperienze forti , sempre immerso nella natura, passando in molti casi attraverso azioni teatrali; azioni che mettono in contatto con il mondo esterno, con il proprio corpo, con chi sta vicino a noi. Non vuole  essere  un trattato di pedagogia e didattica, ma  può suscitare nei docenti o educatori il desiderio di sperimentare approcci diversi, forti delle esperienze che testimoniano come l’apprendimento e la crescita globale di ciascuno di noi siano mediati dal corpo e dal contatto significativo con la natura e con gli altri.

Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado.

Antonella Bottazzi

Franco Lorenzoni, L’ospite bambino– Theoria, Milano,1995

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Un centenario di eventi!

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