Milleunlibro gennaio 2024

La cura

È iniziato un nuovo anno, pieno di sogni e di speranze. L’augurio che più ci sentiamo di fare a tutti, adulti e bambini, è che vi sentiate amati, che abbiate intorno qualcuno che “ si prenda cura” di voi. Come educatori non possiamo non pensare a “ Lettera a una professoressa “ di Don Lorenzo Milani e al messaggio che campeggia su una parete della scuola di Barbiana: “ I care”.  “ Mi sta a cuore, me ne occupo, mi riguarda, me ne importa” è l’esatto contrario del motto fascista “ me ne frego” .

“ I Care” rappresenta l’idea di una scuola capace di “ avere a cuore”  i bambini e di portarli tutti, nessuno escluso, verso il successo formativo. L’idea , come sancito dalla Costituzione, di una scuola che porti attenzione  agli ultimi, a chi la scuola esclude, come un ospedale che cura i sani e respinge i malati .

Ma cos’è la cura, cosa significa  “prendersi cura” ?

Possiamo parlare di cura degli altri , delle cose, della natura e di tutto questo nostro mondo,  ma può significare anche cura di sé.

La scuola vi ha atteso

Un piccolo libro ricco di idee e proposte per l’accoglienza alla scuola primaria perché un bambino si può sentire accolto anche attraverso piccoli dettagli relativi alla cura degli spazi, dei tempi, delle parole.  I segnali che un educatore dà fin dal primo momento sono perciò importanti per accompagnare i nuovi; e per dare la sensazione che si accoglie il bambino tutto intero, nella sua essenzialità ma anche nella sua ricchezza . Perché “ accoglienza è un atteggiamento esistenziale, più che un percorso strutturato. Non è un mero atto dovuto, ma una forma di attenzione quotidiana versi tutti”. Ecco allora l’importanza di riconoscere al bambino la possibilità di parlare di sé, di narrarsi; l’insegnante o comunque l’educatore potrà fare attenzione alle sensazioni, ai vissuti, ai silenzi. Nel testo troviamo una pedagogia della narrazione, con sfondi narrativi interessanti e coinvolgenti. Un libro per riflettere anche sull’uso dello spazio. La scarsità di spazio a disposizione provoca nei bambini irrequietezza , difficoltà di concentrazione; l’eccesso di spazio a sua volta provoca disorientamento, difficoltà nella gestione dello spazio. Le diverse proposte di oggetti, parole e giochi rappresentano piccoli dettagli che possono aiutare bambini e adulti ( genitori e insegnanti) ad affrontare un nuovo inizio .

Consigliato a tutti gli educatori

Consigliato da Marina Sirotti

O.Busatto, R.Sambo, P.Scotto Lachianca, disegni di F. Tonucci, La scuola vi ha atteso –  edizioni Junior, 2009

Il libro degli abbracci

Un libro di storie brevi: incontri, ricordi, a volte sogni, a volte malinconici, a volte fanno sorridere. La scrittura di Galeano è capace di regalare emozioni e corpo a piccoli sprazzi di vita e di sogno.

“Diego non conosceva il mare. Suo padre, Santiago Kovadloff, lo condusse a scoprirlo. Se ne andarono a sud. Il mare stava al di là delle alte dune, in attesa. Quando padre e figlio, dopo un lungo cammino, raggiunsero finalmente quei culmini di sabbia, il mare esplose nei suoi occhi. E fu tanta l’immensità del mare, e tanto il suo fulgore, che il bimbo restò muto di bellezza. E quando alla fine riuscì a parlare, tremando, balbettando, chiese a suo padre: -Aiutami a guardare!”

Alcune delle storie possono essere un buon input per introdurre riflessioni con i ragazzi più grandi.

Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado

Consigliato da Antonella Bottazzi

Eduardo Galeano, Il libro degli abbracci– ed. Sperlig e Kupfer, 2005

Insegnare al principe di Danimarca

«Si racconta qui l’apprendistato di un gruppo di insegnanti di media cultura ed umanità per conoscere le periferie della città e le periferie dell’animo degli adolescenti, cercando di stabilire con loro un dialogo educativo e di vita» (Carla Melazzini).

Un libro che non può mancare nella biblioteca di un docente; il testo racconta di ragazzi che frequentano una scuola speciale e di chi se ne prende cura. Racconta di Napoli e del “Progetto Chance”, che l’autrice, insieme al marito, ha seguito per undici anni, per dare la licenza media a tanti ragazzi che avevano abbandonato la scuola. In questa scuola fuori dagli schemi oltre agli insegnanti, ci sono educatori e genitori “ sociali”. Un’esperienza unica, descritta col cuore di chi l’ha vissuta in prima persona.

Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado

Consigliato da Antonella Bottazzi

Carla Melazzini, Insegnare al principe di Danimarca– Sellerio ed. , 2023

Una casa per CHu Ju

Cina. Chu Ju ha quattordici anni e una sorellina piccola. Ma i suoi genitori volevano un maschio, e sono disposti a vendere la bambina pur di riprovare ad avere l’atteso erede. Chu Ju decide allora di andarsene da casa pur di garantire alla sorella un futuro in famiglia. Da sola affronta molti lavori e molte situazioni, va in città, torna in campagna, e si costruisce un avvenire. Per tornare a casa e scoprire che niente è cambiato, ma lei sì. E che la sua casa non è più lì, ma altrove.

Consigliato da 10 anni.

Consigliato da Antonella Bottazzi

Gloria Whelan, Una casa per Chu Ju– Fabbri ed.,2006

Così in terra, così in cielo

La sua cattedrale era la strada, i suoi insegnanti prostitute, barboni, tossici, tutte quelle vite perdute che sono anime salve. Don Andrea Gallo ,un prete da marciapiede, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, che accoglieva chiunque avesse  bisogno e chi voleva  trovare un punto da cui ripartire a nuova vita. Con “Cosi in terra, come in cielo” don Gallo ha raccontato la sua personale saga accanto agli ultimi.  Nel suo “camminar domandando” fa bizzarri incontri con monsignori, politici, transessuali, giovani inquieti, zelanti fedeli che non credono e atei che invece sperano, artisti come Vasco Rossi e Manu Chao. Lui, allora ottantaduenne che viaggiava in direzione ostinata e contraria e che nonostante i molti meriti è rimasto orgogliosamente un prete semplice, sgranando il rosario laico di Fabrizio De André, ha raccolto le storie di bassifondi e vicoli che tanto somigliano a quelle delle Scritture; ha cercato l’efficacia storica del messaggio evangelico e ha impastato mani e cuore nelle realtà più dolorose, lavorando senza risparmiarsi affinché questa terra diventi cielo. Un prete “prete”, anarchico, discusso, amatissimo.

Don Andrea Gallo, Così in terra, così in cielo– ed. Mondadori, 2010

Consigliato ai docenti di ogni ordine e grado

Consigliato da Antonella Bottazzi

Vita. Uno spettacolo straordinario

È un libro che ho ricevuto in regalo e ogni tanto amo riguardare. L’autrice ha raccolto i disegni e i dipinti creati in tanti anni di lavoro , ha accostato le immagini fino a creare una storia che parla di noi esseri umani. Ci sono grandi pagine colorate, di forte impatto visivo, accompagnate da poche, potenti parole che ti prendono per mano in questo viaggio. Lisa Aisato racconta di gioie, dolori, amori, famiglia, scuola, perdite, a seconda del momento in cui ci troviamo, dall’infanzia alla vecchiaia. Narra della magia del Natale e dei colori dell’infanzia , dei giorni in cui ti sei sentita forte e invincibile alternati ad altri che lasciano graffi e cicatrici  dell’adolescenza, della libertà e del peso di essere adulti, fino alla vecchiaia, stagione in cui “porti in te tutta la vita”. È un libro che commuove. Le immagini incantano e le parole fanno pensare.

Con i bambini o con i ragazzi si può  andare a ruota libera con i pensieri suggeriti da un’immagine o da una frase, isolandola dal contesto. Si può leggere solo un periodo di questo testo visivo,oppure si può solo godere di tutto l’insieme ed emozionarsi.  

Consigliato dagli 8 anni

Consigliato da Antonella Bottazzi

Consigliato da Marina Sirotti

Lisa Aisato, Vita. Uno spettacolo straordinario– edizioni Rizzoli, 2019

Filo magico

Puoi prenderti cura delle persone vicine, degli animali, degli oggetti e persino di una piccola città, tutta intera. È quello che succede ad Annabelle, una bambina che un giorno trova una scatola con un filo  di mille colori  e comincia a intrecciare maglioni per tutti. La città, che prima era grigia e scura di fuliggine piano piano si trasforma, come anche il cuore degli abitanti. Il filo non finisce mai e Annabelle riveste persino cani, gatti, cassette delle lettere, automobili … Un prepotente arciduca vuole il filo per lui, ruba la scatola, ma il filo è magico e tornerà dalla bambina.

Consigliato dai 5 anni

Consigliato da Marina Sirotti

Mac Barnett, Filo magico – edizioni Terre di Mezzo, 2016

I giganti e le formiche

Due giganti, un uomo e una donna: enormi, muscolosi, con la pelle di un rosso acceso che mettono paura al solo vederli comparire nelle pagine. Il lettore immagina subito le terribili cose che possono combinare a chi sta vicino a loro. E invece no. Arriva la sorpresa dei gesti gentili e inaspettati dei due giganti, davvero grandi d’animo. L’uomo forzuto porta a spasso gli uccellini e si prende cura di loro se qualcuno si spezza un’ala. La donna gigante mentre cammina nel bosco barcolla per il timore di calpestare le formiche. Attraverso linee pulite e linguaggio essenziale la scrittrice coreana ci racconta  del rispetto della natura, della cura verso la persona amata e verso ogni essere vivente, da quello gigantesco a quello microscopico. 
Consigliato dai 5 anni

Consigliato da Marina Sirotti

Cho Won Hee, I giganti e le formiche – edizioni Orecchio acerbo, 2014

Come curare un’ala spezzata

Il titolo di questo albo, un po’ fumetto, un po’ silent book, ci racconta della cura di un’ala spezzata. Per curarla occorre riposo, tempo e speranza. Sono queste le cose che un bambino di nome Billy dona a un colombo precipitato e  sopravvissuto all’indifferenza di uomini e donne. Indifferenza e incuria sottolineate anche dal grigio delle grandi pagine illustrate, fino all’incontro con il bambino, unico elemento colorato che piano piano porta luce alle figure di mamma e papà, alla casa che offre riparo all’uccellino, fino al momento in cui con un battito d’ali, il colombo finalmente guarito vola via nel cielo sopra la città che è uscita dal grigio e ha recuperato tutti i suoi colori. Questo libro è sostenuto da Amnesty International per il contributo a una migliore comprensione dei diritti umani e dei valori che li sottendono.

Consigliato dai 4 anni 

Consigliato da Marina Sirotti

Bob Graham, Come curare un’ala spezzata– Edizioni Il castoro, 2014

Chiedimi cosa mi piace

Per occuparsi e prendersi cura di bambini occorre prima di tutto sapere cosa li fa stare bene e cosa li emoziona. Così la semplice domanda “cosa ti piace?”  apre un mondo e invita a un ascolto profondo di chi è l’altro , dei suoi gusti e desideri. I protagonisti di questo albo sono un papà e una bambina, un papà affettuoso che asseconda e segue la sua piccola. È lei che guida e conduce il gioco delle domande e delle risposte. Un dialogo che si snoda in una bellissima giornata d’autunno e si arricchisce in tutte le pagine splendidamente illustrate quasi con schizzi di matite colorate da Suzy Lee (autrice del silent book “L’onda” ). Il testo è quasi un elenco che si conclude con “ chiedimi se voglio un altro bacio della buonanotte “.

Consigliato a bambini ed educatori

Consigliato da Marina Sirotti

Bernard Waber, Chiedimi cosa mi piace– edizioni Terre Di Mezzo, 2016

Anthony Browne, Gorilla- edizioni Orecchio acerbo, 2017

Un racconto che parla di realtà e di sogni, una storia dalle premesse pesanti e cupe che si scioglie in un felice e sospirato finale. Tra le pagine di questo albo trovi illustrazioni potenti accompagnate da dettagli e ombre, che giocano a nascondino e seminano indizi. Anna ama i gorilla, sono loro che la bambina vede ovunque, li conosce in tutte le loro forme ma non ne ha mai visto uno dal vero, perché suo papà non l’ha mai accompagnata allo zoo. Il papà è piuttosto assente, impegnato o troppo stanco. C’è sempre qualcosa che ostacola, si inserisce tra i loro sguardi che non si incontrano mai. Un gorilla di pezza una notte si anima , diventa amico e compagno di avventure. Rappresenta finalmente qualcuno che si prende cura di lei attraverso piccole cose come un cinema, la visita allo zoo, una merenda. Il mattino il gorilla torna giocattolo, il papà fa una proposta ad Anna … e lei sorride.  È un sogno  o è realtà ?

Consigliato dai 6 anni , una lettura anche per  i grandi e per i genitori indaffarati che spesso perdono vista le cose importanti della vita, come trascorrere del tempo con i propri figli.

Consigliato da Marina Sirotti

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Da dove partire per parlare di guerra ai bambini?

Non abbiamo dubbi sulla necessità e ineluttabilità di parlare e soprattutto di dare voce ai bambini anche in merito al tema della guerra. Gli avvenimenti di questi giorni, così vicini e così presenti sui media, arrivano ai nostri alunni e non li lasciano certo indifferenti. È facile banalizzare quando si parla di guerra e di pace, cerchiamo di evitarlo. Il nostro compito, crediamo, è di dare voce alle paure, ai pensieri e alle angosce che i nostri bambini provano mentre ascoltano e soprattutto vedono immagini terribili. E anche dare una speranza che c’è sempre qualcosa che si può fare. Sappiamo quanto una storia mirata e non banale  possa aiutarci ad affrontare i temi più difficili.

Per questo vi proponiamo tre testi che, a nostro parere, possono avvicinarli con passo lieve ad un tema così pesante.

Roberto Piumini Le cinque isole De Agostini
David McKee I conquistatori Il Castoro
Paolo Marabotto Il paese dei colori Lapis

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Ancora sull’educazione linguistica

Su tre titoli di educazione linguistica pubblicati nella collana di ebook RicercAzione del MCE vale la pena, a mio avviso, porre attenzione da parte degli insegnanti di scuola primaria (ma non solo).

Scrivere insieme, Come si impara a leggere e scrivere, Rami di uno stesso albero trattano argomenti tra cuisi potrebbe tracciare un filo rosso di continuità, poiché tutti e tre si soffermano su temi-chiave del pensiero pedagogico e della didattica MCE: la lingua, l’ascolto e la parola scritta come strumento potente per la costruzione dell’identità e della socialità, per cui l’obiettivo primario dell’insegnante è senz’altro il «Dare tutti gli usi della lingua a tutti» come auspicato da Tullio De Mauro. Nel primo dei tre volumetti gli autori, Vretenar e Cavinato, offrono riflessioni ma soprattutto indicano pratiche di scrittura e, in particolare, esempi di come si costruisce e si mette a punto, correttamente, un testo collettivo, ricordando come questa modalità sia stata praticata fin dalla scuola di Barbiana, da don Milani.

Campolmi, nel secondo libro, propone strategie sperimentate che favoriscono, nel bambino, un approccio felice e motivato alla scrittura e alla lettura, secondo un “metodo” naturale, a partire dai primissimi anni. L’educazione linguistica, afferma, si costruisce attraverso molteplici attività che affinano la capacità d’uso di registri linguistici differenti:

lettura; “taglia, incolla e costruisci”; storie per il giornalino;

disegno; filastrocca a memoria; problemi; conferenze;

messa a punto scritta di progetti; relazioni di semplici esperimenti scientifici in classe…

Nel terzo libro Bottazzi ci “impone” una riflessione su quanto sia importante predisporre a scuola momenti di ascolto e di narrazione, e indica, a tal fine, attività interessanti e ripetibili praticamente in tutti i contesti scolastici.

I riferimenti teorici, e anche pedagogici, per tutti e tre i libri sono noti e qualificati: De Mauro, appunto, e Dewey, Ferreiro, Teberosky, e su questi le indicazioni bibliografiche suggerite dagli autori sono sicuramente utili.

Di certo è molto significativa la citazione che Bottazzi riporta ad apertura di uno dei capitoli:

«Forse noi siamo le parole che raccontano quello che siamo.»

Eduardo Galeano, Il libro degli abbracci

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Narrare per conoscere il mondo

«Solo la narrazione consente di costruirsi un’identità e di trovare un posto nella propria cultura. Le scuole devono coltivare la capacità narrativa, svilupparla, smettere di darla per scontata.»

Jerome Bruner, La cultura dell’educazione

Il valore formativo della narrazione è da sempre riconosciuto importante dal punto di vista culturale come strumento di comunicazione, da una generazione all’altra, dei fatti accaduti «quando tu non c’eri o eri troppo piccola». Ora sappiamo la grande valenza che la narrazione ha soprattutto nello sviluppo cognitivo, come capacità di narrare la nostra vita agli altri e perciò a noi stessi. Come insegnante di scuola primaria ho capito che imparare a narrare chi pensiamo di essere, come atto antropologico per «costruirsi un’identità e trovare un posto nella propria cultura», richiede un’acquisizione precedente, obbligatoria: la capacità di ascoltare.

Forse perché ho incontrato tanti libri “amici” tra i quali, oltre quelli di Bruner, il piccolo saggio di Daniel Pennac Come un romanzo e, forse anche perché ho  avuto un’infanzia  fortunata, abitata da molti adulti a cui piaceva molto raccontare storie e ne sapevano tante, all’inizio della mia carriera, durante le mie prime supplenze di pochi giorni alla scuola primaria, non ho mai avuto timore a  dedicare la maggior parte del tempo in classe alla lettura ad alta voce di libri avvincenti per i bambini e le bambine che mi stavano di fronte. Il primo giorno arrivavo sempre con più di un volume, sceglievo il più adatto e iniziavo a leggerlo. Il ghiaccio tra noi si scioglieva, il silenzio e la concentrazione via via aumentavano, creando un ascolto attento e un senso di fiducia reciproco. Il giorno successivo la nostra lettura continuava in cerchio, qualche bambino vinceva la timidezza e chiedeva di poter leggere al posto mio e anche i bulletti più invincibili cedevano all’ascolto e a volte per voglia di protagonismo diventavano per un po’ i lettori del gruppo. Sceglievano libri brevi per poter entrare nel cuore del racconto nell’arco di poco tempo e introdurre momenti di dibattito. Il confronto più ricco era quello che seguiva alla fine del libro o della mia supplenza. Era il momento in cui, se non eravamo riusciti a finirlo, regalavo il libro alla classe e la reazione dei bambini mi restituiva la sicurezza di avere costruito un’occasione di buona relazione tra noi e tra loro, facendomi superare il timore di non aver svolto il programma per due o tre giorni.

Oggi il libro Rami di uno stesso albero di Antonella Bottazzi mi ha offerto un’occasione di crescita sull’importanza della capacità narrativa.  Franco Lorenzoni afferma nell’introduzione: «Non si può affrontare la fatica del conoscere se non si sente che il proprio pensiero è degno di essere accolto e ascoltato.» Una sfida molto più articolata e complessa della lettura ad alta voce, che sento il dovere di accogliere come adulta.

Dall’esperienza del gruppo di insegnanti ed educatori di Modena, di cui l’autrice riferisce nel libro,emerge una metodologia che consente di far vivere e durare un ascolto attento, che garantisce il diritto di parola anche a chi possiede meno strumenti linguistici o culturali, ad esempio gli stranieri, o i disabili. Il cerchio narrativo: silenzio e ascolto. Un luogo protetto, che nasce su un patto esplicito: «nessun giudizio da parte dell’insegnante e dei compagni, ascolto reciproco e sincerità, in primo luogo con noi stessi.»  Ognuno narra quello che vuole, al di là della lingua che parla e con cui  riesce ad esprimersi, se sia  o no in grado di comunicare a parole. E ognuno ascolta assorto e con rispetto. Un cammino non comune.

D.B.

Clicca sull’immagine per accedere alla scheda del libro

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