Milleunlibro maggio

Chi vince chi perde

Bambini, animali ed esseri straordinari nella vita reale e nella fantasia si confrontano attraverso  gare, sfide e  competizioni.

Una riflessione del maestro Franco Lorenzoni : “ Sono convinto che la scuola, se ha l’ambizione di educare alla libertà, non deve imitare ciò che accade nella società, ma operare per contrasto, in modo critico e concreto. Se vuole essere luogo di creazione culturale aperto al futuro, non deve appiattirsi  sul presente “

In un mondo in cui tutto va ad una velocità incredibile, dove importa essere primi ovunque: a scuola, nel gioco,nel lavoro … costi quel che costi, noi condividiamo pienamente il pensiero del maestro della Casa laboratorio di Cenci. La scuola dovrebbe disincentivare quella competizione che ti fa arrivare primo a suon di  sgomitate o sgambetti. Dovrebbe piuttosto promuovere collaborazione e gentilezza con gli altri e sfide personali per crescere e migliorarsi, nel percorso di crescita individuale.

Le proposte che seguono sono libri  che raccontano di gare, di giochi, di sfide. Vince il più forte ?  Il più furbo?  Il più bello? … o  guadagna la medaglia d’oro chi compie  gesti significativi nella gara della vita ?

Chi vince al tiro alla fune?

Un approccio all’educazione scientifica molto diverso da quello che si pratica usualmente a scuola. Documentando conversazioni e azioni con i bambini, si propone una sperimentazione didattica vera e propria su alcuni argomenti di scienze. Questo presuppone che l’insegnante dedichi tempo prima di proporre in classe uno qualsiasi dei temi: solo così può elaborare una rete di concetti e di relazioni per indirizzare e guidare il lavoro.

Consigliato ai docenti di materie scientifiche della scuola primaria e secondaria di primo grado.

Maria Arcà, Paolo Mazzoli, Chi vince al tiro alla fune?– MCE, 2020

Sono io il più forte

Protagonista di questa breve storia molto conosciuta è un lupo che va per il bosco chiedendo a tutti “ Chi è il più forte ?” L’animale cerca di  conferme e riconoscimenti della sua forza, che supera tutto e tutti. Il lupo e gli altri abitanti del bosco  ( coniglietto, cappuccetto rosso, porcellini… ) sono rappresentati a figura intera, tranne nelle ultime pagine, dove occupano più spazio la terribile bocca  del lupo offeso da un minuscolo mostriciattolo che osa contraddirlo e infine la gigantesca  mamma ( dinosauro) di cui il lettore vede solo le  enormi zampe . A questo punto il lupo prepotente si ridimensiona, si ritira e si riduce anche graficamente.  

Come educatori cerchiamo di riflettere insieme ai bambini  sulla prepotenza, su chi alzando la voce pensa di avere ragione, anche nei conflitti quotidiani tra bambini. 

Consigliato  dai 4 anni

Marina Sirotti

Mario Ramos, Sono io il più forte, sono io il più bello– edizioni Babalibri, 2002

Elvis e Otto

L’amicizia vince!

La volpe Elvis e l’orso Otto sono amici per la pelle, e adorano giocare a nascondino. Otto, però, non è tanto bravo a nascondersi… Così Elvis vince tutte le volte, e Otto ci rimane male. Ma se vincere non fosse sempre la cosa più importante? Un giorno, per fare felice il suo amico, Elvis decide di rinunciare alla vittoria… in cambio avrà un premio molto più emozionante! Un albo illustrato per parlare di amicizia e del valore relativo della vittoria in gara.

Consigliato  da 4 anni.

Antonella Bottazzi

Chris Naylor Ballesteros, Elvis e Otto- ed. Terredimezzo, 2022

L’uovo più bello

Un piccolo libro ritrovato e ristampato. Le tinte sono acquerellate, accompagnate da un bel carattere corsivo. L’autore , lo stesso della serie “ Amici amici”, accompagna il lettore in questa sfida tra  3 simpatiche galline: Pallina, Gambetta e Piumetta che non riescono a mettersi d’acceso su chi sia la più bella.  Il re consultato saggiamente dirà : “ la vera bellezza non appare al di fuori, ma viene dal profondo di noi stessi “ , così lancerà la sfida. La gallina che farà l’uovo più bello sarà principessa. Alla fine vinceranno tutte e 3 perché il re ( e tutti gli animali) troveranno qualcosa di speciale in ogni uovo. Questa delicata storia mi ha ricordato quando a scuola, all’interno di una competizione, noi insegnanti cerchiamo di trovare  validi motivi  per proclamare più vincitori, oppure quando nelle produzioni scritte sottolineiamo positivamente la correttezza, l’originalità,l’uso delle parole … come sostegno e gratificazione personale.

Consigliato dai 4 anni       

Marina Sirotti

Helme Heine , L’uovo più bello– ed. Città nuova, 2022

Gandhi per giovani pacifisti

La storia di un uomo che ha fatto della sua vita una  battaglia in favore dei più deboli, senza l’uso delle armi, ma attraverso la “ non violenza” basandosi sul principio morale ahimsa, che in sanscrito significa “non nuocere”, e sul principio etico-politico satyagraha (“forza della verità”).

La verità, la non-violenza, il non-possesso, il coraggio, la tolleranza, l’uguaglianza delle religioni, l’importanza delle promesse, il sacrificio, il digiuno e la difesa delle libertà civili non sono utopie ma realtà possibili, e Gandhi lo ha dimostrato.

Un libro che può aiutare i più giovani a riflettere su modalità di protesta alternative all’uso delle armi, per combattere giuste battaglie civili. 

Consigliato a ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado.

Antonella Bottazzi

Brunilde Neroni, Marina Visentin, Gandhi per giovani pacifisti– Salani, 2011

Tre mostri

Un albo con i colori e le parole del creatore di Elmer, l’elefantino variopinto. Pagine che sembrano colorate con le matite, come fanno  i bambini, mandando il segno un po’ di qua e un po’ di là, sfumature  su cui spiccano i 3 mostri protagonisti, che hanno tinte decise  di rosso, blu e giallo. Così come sembra chiara e decisa la sorte del povero mostro giallo: straniero, gentile e generoso.  Chiede solo un posto dove poter vivere e  si scontra con la prepotenza dei due mostri blu e rosso padroni del luogo tra la giungla e il mare. Dopo una  apparente sconfitta il mostro giallo con la sua tranquilla astuzia riesce ad avere un’intera isola, in barba ai due cialtroni.

Consigliato dai 5 anni

Marina Sirotti

David McKee , Tre mostri-edizioni Lapis, 2016

Storia dei semi

“I semi sono l’inizio e la fonte di ogni vita; per milioni di anni i semi si sono evoluti in natura e in natura, come sempre accade, si sono affermate le piante più resistenti e più generose.

 Ma i semi raccolgono dentro di sé, oltre agli anni di evoluzione naturale, anche tutti i cambiamenti che i contadini hanno ottenuto nel corso dei millenni grazie alla loro opera di selezione. Noi sappiamo che i semi possiedono la capacità di generare piante con caratteristiche sempre diverse per milioni di anni ancora. “In un seme ci sono, insomma, passato e futuro.” Così ci parla Vandana Shiva, ecologista e attivista indiana, che spiega perché è contraria ai semi moderni geneticamente modificati, prodotti e venduti dalle multinazionali; semi che devono essere ricomprati a ogni raccolto e che rischiano di dare risultati ben diversi da quelli promessi. L’appello di Vandana Shiva ai lettori grandi e piccoli è quello di seguirla nella sua battaglia: imparare a conoscere “i semi della rovina” e tornare ai “semi della speranza”.

Consigliato da 8 anni.

Antonella Bottazzi

Vandana Shiva, Storia dei semi– Feltrinelli, 2013

La gara delle coccinelle

Un grande albo illustrato senza parole per raccontare una gara. Una gara tra coccinelle di tutto il mondo rappresentate fedelmente nelle forme e nei colori . Questi esserini, disegnati a grandezza naturale, sono tutti schierati uniformemente sulla linea di partenza a sinistra, mentre all’estremità della pagina di destra si vede la linea del traguardo.  La gara inizia, un’onda di coccinelle avanza compatta mentre  una si stacca dal gruppo e procede in testa. Veloce e leggera supera un ostacolo ( la piega centrale della pagina) e va avanti sicura. Nella pagina successiva il gruppo scompare : risucchiate da un  vortice … E poi il colpo di scena : la coccinella in vantaggio si ferma e torna indietro per aiutare  le altre, tutte si “prendono per mano “ fino a creare una lunga catena colorata composta da ali, antenne e corpicini. Chi osserva le pagine si perde in questa catena e a questo punto non ha più  importanza sapere chi vince. La solidarietà, la gentilezza, la generosità e l’altruismo, sono gli elementi che vincono questa bellissima gara , dove nessuno è ultimo.

Questo  silent book è consigliato a tutti,  bambini  dai 3 anni in avanti e adulti, a coloro che credono che essere primi non sia poi così importante. 

Marina Sirotti

Amy Nielander , La gara delle coccinelle– Terre Di Mezzo,2016

Gli invincibili

Hanno “aperto il mondo del possibile”. Eroi, ribelli. Campioni dello sport, della musica, delle grandi battaglie civili, dei piccoli gesti di ogni giorno.

Kwame Alexander li chiama Invincibili.

Un omaggio allAmerica nera. Alla forza, alla passione e alla perseveranza dei suoi più grandi artisti, atleti e attivisti. Ai tanti dei quali non ricordiamo i nomi. Ai sognatori.

Il libro, inoltre, è arricchito dalle biografie dei più importanti atleti, poeti, musicisti e artisti afro-americani. Belle anche le illustrazioni.

Consigliato ai ragazzi da 11 anni

Antonella Bottazzi

Kwame Alexandeer, Kadir Nelson, Gli invincibili– Orecchio Acerbo, 2020

Il pinguino senza frac

Limpo è un pinguino povero, non ha nemmeno il frac e tutti lo guardano, lo indicano con il dito, perfino il maestro. Così decide di lasciare mamma e babbo carissimi per andare nel mondo a guadagnare soldi e poter comperare il suo frac. Nel viaggio incontra gabbiani , foche, orsi e …  uomini. Si impegna in tanti  lavori ,  mentre  guadagna qualche soldo chiede tanti “ perché” , così impara tante cose. Supera tanti momenti difficili, in cui crede di non farcela. Un apparente perdente che grazie al suo mondo dove troviamo gentilezza, buona educazione, riflessioni, intelligenza,  riuscirà a vincere il mondo delle prepotenze , delle parole urlate e a volte della stupidità.  Dopo tante avventure  Limpo tornerà a casa trasformato : non più cucciolo, ma adulto. Forse si potrebbe considerare un breve romanzo di formazione, con esperienze e cambiamenti che accompagnano il protagonista nel suo passaggio dall’età infantile a quella adulta.    

Per la sua ricchezza, per il linguaggio un po’ insolito , questo libro prezioso è da leggere con calma. Una lettura interpretativa, fatta di domande autentiche, ricerca di mondi  di senso, riflessioni ,descrizioni,  problematizzazioni e ipotesi, che possono essere registrate e rappresentate sul quaderno dei bambini.

Consigliato dai 6 anni

Marina Sirotti

Silvio D’Arzo, Il pinguino senza frac– Monte Università di Parma, 2005

La mia storia, una vita coraggiosa

Era il 1 dicembre 1955, a Montgomery, una cittadina dell’Alabama. Rosa Parks prende l’autobus per rientrare a casa dopo il lavoro; quando sale è così stanca che non fa caso al posto in cui si va a sedere. E, a quel tempo, i sedili posteriori erano riservati agli afroamericani; ma, se in quella giornata si assisteva ad un affollamento di bianchi sul bus, la legge voleva che il posto venisse a questi ceduto, pena l’arresto. Rosa non si alza. Comincia così la sua  battaglia per difendere i diritti degli afro-americani nel sud dell’America.

Un albo illustrato che racconta con semplicità e chiarezza l’episodio in questione e la determinazione di Rosa e dei suoi amici per lottare per la dignità di ciascuno, a prescindere dal colore della pelle.

Un libro per riflettere e avviare una discussione sulla disobbedienza civile e la lotta contro le ingiustizie.

Consigliato a ragazzi della scuola secondaria di primo grado.

Antonella Bottazzi

Rosa Parks, Jim Haskins, La mia storia, una vita coraggiosa – Oscar Mondadori, 2021

Il gioco del silenzio

Ecco un libro che consiglio fortemente. Perché ? Perché è divertente, perché è ricchissimo di spunti per riflettere sui rapporti tra maschi e femmine, sulle regole, sull’opportunità di osservare un po’ di silenzio ,anche a scuola, per ritrovare la calma, l’attenzione e imparare a calibrare le parole; perché parla del rapporto tra insegnanti e alunni…

“C’è un modo per dimostrare che le femmine parlano più dei maschi. Sempre che tu e le tue amichette non abbiate paura della competizione”. “Paura? Noi non abbiamo paura di niente…” “Ok, ecco il patto: due interi giorni senza parlare. Né in classe, né nei corridoi, né in cortile. Divieto assoluto. Una gara, maschi contro femmine. Chi parla di meno vince.” Una vera e propria sfida , nata quasi per caso da una ricerca su Gandhi  che si era dato questa regola per “ mettere ordine tra i pensieri”.

Consigliato dai 9 anni

Marina Sirotti

Andrew Clements, Il gioco del silenzio– Rizzoli, 2021

‘O maè. Storia di Judo e di camorra

La storia di Filippo che da sentinella dello spaccio alle Vele di Scampia diventa campione di judo ed entra al liceo musicale grazie al  maestro Gianni Maddaloni. La versione “fantasiosa” di tante storie vere che da anni si succedono nella palestra di ‘O Maè. Una storia che  parla dello sport come possibilità di riscatto.

Consigliato a ragazzi della scuola secondaria di secondo grado.

Antonella Bottazzi

Luigi Garlando, ‘O maè, Storia di judo e di camorra– Rizzoli, 2022

La bicicletta di Bartali

Una storia vera. Una vita vera, semplicemente vissuta e poi raccontata, senza montature, senza episodi costruiti a tavolino. Semplicemente vissuta. Che porta dentro di sé coraggio, buon cuore, immenso altruismo. Tutto ciò in un solo uomo, un uomo vero, un vero eroe. Tutto ciò in un uomo e nella sua bicicletta verde.

Gino Bartali era un atleta, ma durante gli anni della persecuzioni razziali si inventò il modo per salvare tante vite: prese la sua bicicletta da corsa verde ed iniziò ad allenarsi per quando, finito l’incubo della guerra, avrebbe ricominciato a gareggiare. Intanto però usava i suoi allenamenti per trasportare documenti falsi. Li prendeva ad Assisi e li portava fino a Firenze dove erano nascosti degli ebrei che, grazie a quei documenti, potevano scappare e cercare rifugio in America, o in posti sicuri. Salvò in questo modo centinaia di vite.

Un libro per parlare con i ragazzi di come si possono fare scelte coraggiose per aiutare gli altri, in una gara di solidarietà che va oltre le ingiustizie e anche di come il bene si fa in silenzio.

Consigliato ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado.

Antonella Bottazzi

Simone Dini Gandini, La bicicletta di Bartali– Notes ed., 2015

Abbiamo toccato le stelle

Lo sport non è fatto solo di vittorie e di sconfitte. È importante anche come si vince e come si perde. Perché essere un campione non significa soltanto vincere una medaglia, battere un record, dominare nella propria disciplina… Ma conquistare un primato morale, saper difendere un ideale nobile, dare un esempio. I protagonisti di questi venti racconti, con le loro scelte coraggiose e la loro straordinaria capacità di lottare, ci mostrano come lo sport può cambiare il mondo, quando si fa portavoce dei più alti valori umani.

Consigliato a ragazzi e docenti di ogni ordine e grado

Antonella Bottazzi

Riccardo Gazzaniga, Abbiamo toccato le stelle– Rizzoli,2019

Metamorfosi


Ancora una volta possiamo attingere da questa raccolta di miti per raccontare di una sfida, una sfida tra una donna e una Dea.Il testo originale non è semplicissimo, pertanto consigliamo una prima lettura personale da parte dell’adulto e poi una narrazione con i bambini, in quanto l’educatore può cercare parole adatte alla fascia d’età, soffermarsi e sottolineare momenti significativi.

I miti piacciono tanto , dentro queste storie c’è tutta la vita. In questo mito incontriamo Aracne, una fanciulla abilissima nell’arte della tessitura. La ragazza è consapevole della sua dote , ma si rivela anche molto imprudente e superba quando osa sfidare la dea Atena in una pubblica gara.

La dea, altrettanto abile con le tele, accetta la sfida. Quando il lavoro
viene completato Atena osserva la tela di Aracne : una bellezza così non si era mai vista. La dea però non potendo accettare la sconfitta trasforma ( ecco la
metamorfosi) Aracne in un ragno, destinata a filare con la bocca e non più con le
mani. Dunque chi ha vinto la gara ? Aracne è stata coraggiosa o sciocca e
imprudente ? Ha ricevuto la giusta punizione ? Ha senso sfidare chi è molto più
potente ? Queste e altre domande suscitano molte riflessioni. I bambini si trovano a fare i conti con sentimenti contrastanti: compassione, rabbia, condivisione, ammirazione…
Consigliato dai 7 anni in poi

Marina Sirotti

Nasone P.Ovidio, Metamorfosi– Einaudi, 2015

Che campione!


Per finire una raccolta di biografie di 18 campioni dello sport mondiale.
Campioni come Ayrton Senna, che ha sempre devoluto parte dei suoi guadagni ad associazioni benefiche per i bambini poveri del Brasile e che diceva :” i ricchi non possono vivere su un’isola dorata circondata da un oceano di povertà “
Campioni come Pelè, diventato ambasciatore per l’UNESCO, l’UNICEF. A chi gli
domandava come ci si sente ad essere un mito per tutti i bambini che giocano a
calcio rispondeva : “ È una grande responsabilità, perché devo mostrare come
diventare calciatore, ma anche come diventare uomo”. Campioni come Walter Bonatti, considerato uno degli alpinisti più forti del mondo, ma che per tanti anni subì umiliazioni e delusioni a seguito dell’impresa del 1954 sul K2. Denunciò il mondo dell’alpinismo privo ormai di quelle regole etiche e morali non scritte alle quali lui si era sempre ispirato. Una montagna fatta di sponsor, pubblicità, polemiche e infantili ripicche.
Consigliato dagli 8 anni in poi

Marina Sirotti

Guido Sgardoli, Che campione!-edizioni EL, 2017
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Oltre il libro di testo

Una riflessione arrivata dal gruppo MCE Didattica della Ricerca e Adozione alternativa. La condividiamo su queste pagine come spunto di riflessione e proposta di accompagnamento per le e gli insegnanti che volessero iniziare ad andare oltre.

Photo Antonella Bottazzi

È maggio e si avvicina il momento in cui effettuare l’adozione dei testi per le nostre classi.

Non è facile per l’insegnante saper scegliere gli strumenti più idonei ed efficaci, ma sicuramente averne molti e diversificati può essere una grande opportunità. Questa è una possibilità reale e praticabile da subito, la normativa lo permette da moltissimi anni e le esperienze di insegnanti e di intere scuole lo testimoniano.

L’accesso ai saperi, ossia la formazione del pensiero, è uno dei nodi centrali della formazione e, se da una parte è indispensabile tener presente come le bambine e i bambini, in contesti collettivi e cooperativi, apprendono e imparano a costruire relazioni e conoscenza, dall’altro lato è fondamentale dotare la classe di una biblioteca di lavoro ricca di documenti, libri, monografie di diverso genere, supporto e formato, in grado di rispondere alle domande e curiosità delle giovani generazioni e di formare un bagaglio di strumenti per la formazione continua.

Noi di MCE affermiamo che non possa essere il testo unico – dove il “programma” è dettato dall’indice e, inevitabilmente, la sintesi prevale sull’accuratezza, l’approfondimento e (a volte anche) la correttezza scientifico-epistemologica – a sostenere i processi di apprendimento di bambine e bambine.

Questo è il momento in cui esercitare con decisione la libertà di insegnamento e il diritto di avvalersi degli strumenti che più arricchiscono i progetti didattici che stiamo tratteggiando per il prossimo anno scolastico.

Pertanto per promuovere la pratica virtuosa dell’adozione di strumenti alternativi al libro di testo, abbiamo realizzato un brevissimo video e restiamo a vostra disposizione per rispondere a curiosità, dubbi e domande anche relativi agli aspetti relativi alla legislazione.

http://quattropassiascuola.mce-fimem.it/se-non-ora-quando/

Marta Marchi per il gruppo MCE Didattica della Ricerca e Adozione alternativa.

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Matematica e Invalsi: dubbi e difficoltà di un’insegnante

Quest’anno mi ritrovo a insegnare per la prima volta matematica in una classe quinta. Sfoglio il libro di testo per farmi un’idea del materiale in dotazione e mi accorgo fin da subito della quantità di argomenti inseriti.

Ora che sono passati alcuni mesi dall’inizio dell’anno scolastico, mi sono ormai fatta un’idea delle difficoltà e punti di forza dei bambini e dei loro tempi di apprendimento, perciò riguardo gli argomenti proposti dal libro e mi sembrano veramente tanti: perimetro, area, volume, circonferenza, potenze, espressioni, unità di misura, probabilità, statistica, relazioni… tutto questo e anche di più si può trovare sul libro di testo adottato dalla classe. Confrontandomi con le colleghe, anche loro concordano che gli argomenti siano troppi, alcune fanno notare che certe conoscenze e abilità verranno riprese alla secondaria solo in classe terza… siamo insomma abbastanza d’accordo che sia meglio proporre meno argomenti ma affrontati con la giusta attenzione, e anche le colleghe della secondaria sembrano concordare. Molto bene, problema risolto, giusto?

E invece no, perché ecco comparire lo spauracchio che fa cambiare idea a molti insegnanti: le prove INVALSI. La probabilità va per forza accennata perché negli INVALSI è presente; è vero che la circonferenza verrà ripresa alla secondaria solo in classe terza, ma negli INVALSI i bambini la troveranno…

Gli INVALSI ci sono, è un dato di fatto, che ci piacciano oppure no. Ma come si può gestire il contrasto fra le riflessioni degli insegnanti su cosa sarebbe più sensato per la propria classe e la consapevolezza di questa prova che a un mese dalla fine della scuola pesa su tutti come una spada di Damocle? I docenti sanno che i risultati della propria classe saranno pubblici e d’altra parte i bambini, pur non essendo i soggetti valutati dagli INVALSI, sono coloro che si trovano a dover affrontare una prova lunga e faticosa: come loro maestra mi chiedo se sia giusto lasciarli così sprovveduti davanti a tanti quesiti ai quali, se non saranno stati affrontati certi argomenti, so già che non saranno in grado di rispondere.

D’altra parte, è giusto mettere in secondo piano le necessità della classe in termini di apprendimento solo perché un certo giorno arriverà una prova nazionale, scritta da chi non conosce gli alunni che abbiamo davanti? Finalmente siamo arrivati a un sistema di valutazione per la scuola primaria che prevede la possibilità di obiettivi differenti nelle diverse classi, perché ogni percorso di apprendimento è unico e non perfettamente sovrapponibile a quello dei bambini inseriti in altri contesti. Se da un lato abbiamo fatto questo grande passo avanti, dall’altro mi chiedo come conciliarlo con un sistema di valutazione nazionale che pretende invece di valutare tutti come se fossero uguali.

Voi cosa ne pensate? Anche altri insegnanti vivono questa difficoltà? Come la gestite? Pensate ci possa essere un modo per sfruttare la presenza degli Invalsi in maniera positiva?

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Fare forza

Perché un elastico si allunga? Chi vince al tiro alla fune? Come fanno le bilance a segnare il peso? Queste sono domande che forse non ci poniamo mai perché diamo per scontati i fatti che vediamo succedere abitualmente e non ci interroghiamo sul perché e sul come succedono.

Perché un elastico si allunga? Chi vince al tiro alla fune? Come fanno le bilance a segnare il peso? Queste sono domande che forse non ci poniamo mai perché diamo per scontati i fatti che vediamo succedere abitualmente e non ci interroghiamo sul perché e sul come succedono. Ma sono domande che a scuola acquistano un diverso significato. Sono domande “facili” ma per rispondere bisogna indagare su come agiscono le forze che fanno succedere le cose e cercare delle spiegazioni che vanno sovente contro il senso comune. Costruire delle spiegazioni coerenti non è una cosa facile tanto più se i nostri interlocutori sono dei bambini. Non è nemmeno facile far capire come succedono le cose a ragazzi più grandi che in teoria dovrebbero avere più strumenti concettuali per costruirsi delle spiegazioni.

Maria Arcà e Paolo Mazzoli hanno dato da leggere il loro libro Chi vince al tiro alla fune? ad una studentessa che in seguito ha posto loro alcune domande. Abbiamo fissato in un filmato questo momento che ci è sembrato particolarmente significativo sia per le domande sia per le risposte. Una piccola lezione di fisica, in alcuni momenti, una riflessione su come viene insegnata, in altri.

Le attività molto semplici che Arcà e Mazzoli sperimentano da anni nelle scuole primarie e hanno descritto nel libro, ci svelano un nuovo modo di insegnare la fisica a partire da richieste non banali ma studiate con attenzione, accompagnate da domande che stimolano ad approfondire il come e il perché, con una grande attenzione ai modi con cui i bambini comunicano e cercano spiegazioni per ciò che vedono succedere.

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I cinque volpacchiotti

Leggere una storia non serve solo per intrattenere i bambini o chiedere loro di fare un bel disegno dopo averla sentita, serve anche per… fare matematica. Quello che segue è un suggerimento per una breve attività da fare con i bambini dai tre anni in poi.

Leggere una storia non serve solo per intrattenere i bambini o chiedere loro di fare un bel disegno dopo averla sentita, serve anche per… fare matematica. Quello che segue è un suggerimento per una breve attività da fare con i bambini dai tre anni in poi.

Si legge la storia, si assegna ad ogni bambino il ruolo di uno dei personaggi (e per farlo bisogna ripercorrere i fatti insieme a loro) e poi si drammatizza.

I personaggi sono tanti e quindi ci sarà lavoro per tutti, chi rimane fuori dalla scena può svolgere altri ruoli: il fotografo, il ciacchista, lo scenografo… oppure si può rappresentare la storia più volte per far agire tutti. I bambini ne saranno felicissimi.

Vista e rappresentata concretamente la storia dovranno «segnare» (con simboli o disegni) su un foglio tutti i personaggi cercando di non dimenticarne nessuno. Ma come fare per essere sicuri che ci siano tutti? Dovranno inventare delle strategie… quindi facciamoli parlare e registriamo le cose che dicono.

Le foto si riferiscono all’attività svolta nella scuola dell’infanzia di Villanova di Mondovì (CN) da M. Barbara Massano e Antonella Rossi.

In questo post vi suggeriamo una variante a questa attività che può funzionare bene anche in Dad: per scoprirla dovrete guardare il video. Aspettiamo risposte e commenti. 

Ascoltiamo la storia…

Questa e altre storie con tutti i suggerimenti didattici necessari per sviluppare il senso del numero nei bambini si trovano nel libro I bambini sanno contare di Donatella Merlo (in questo video trasformata in Nonna Tella), eBook della Collana RicercAzione, pubblicato da poco.

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L’avventura di scrivere storie insieme

Alessia oggi è arrivata a scuola con un libretto, una serie di fogli pinzati assieme contenenti alcune storie scritte da lei. Ce lo mostra all’interno del cerchio che facciamo al mattino, in cui ognuno può condividere con gli altri ciò che vuole.

Martedì 19 gennaio.

Alessia oggi è arrivata a scuola con un libretto, una serie di fogli pinzati assieme contenenti alcune storie scritte da lei. Ce lo mostra all’interno del cerchio che facciamo al mattino, in cui ognuno può condividere con gli altri ciò che vuole.

Leggo le sue storie ai compagni: sono molto brevi, incomplete, nella maggior parte dei casi si tratta più che altro della presentazione di due personaggi a cui non segue una vera e propria trama. Ma siamo in una classe prima e scrivere una storia è un’operazione complessa, perciò quello che Alessia ci ha mostrato è in realtà molto valido e interessante.

Comincio a pensare molto velocemente. Per oggi avevo preparato un’attività sulla lettura, ma il libretto di Alessia mi pone un problema: lasciare andare o cogliere un’occasione? Tengo molto al lavoro sulla lettura che ho preparato, ma mi sono già lasciata sfuggire una volta un’opportunità simile, quando qualche mese fa Sara aveva portato in classe una sua storia. L’avevo letta ai compagni, ma poi ero andata avanti per la mia strada: la scuola era iniziata da poco e non mi ero sentita pronta a cogliere l’occasione. No, non posso farlo di nuovo. Non ora che Alessia è arrivata con un libro pieno di storie!

Ok, allora cambiamo il programma della giornata.

«Bambini, Alessia ci ha dato un’idea: perché non scriviamo insieme delle storie e facciamo un giornalino con le storie della 1a B?»

L’idea viene accolta con entusiasmo. Per oggi scegliamo una delle storie di Alessia e, con l’aiuto di tutti, la completiamo, arricchendola con altre idee, e correggiamo gli errori.

Ci confrontiamo poi su varie questioni: a chi consegneremo il giornalino, quando dovrà essere pronto, ogni quanto lavoreremo su una storia. Prepariamo una scatola in cui ognuno potrà, se e quando vorrà, inserire il proprio testo: ogni lunedì leggeremo il contenuto della scatola e sceglieremo una storia da sistemare e arricchire insieme.

Esco da scuola soddisfatta di aver colto l’occasione. La classe era molto partecipe e nell’intervallo alcuni hanno anche abbellito la scatola delle storie, con disegni e scritte. Il lavoro di revisione del testo è stato tutt’altro che facile: i bambini non sanno ancora scrivere in modo canonico e si devono aiutare a vicenda per inserire tutte le lettere e le sillabe giuste all’interno delle parole; una storia ha una sua struttura di cui bisogna tenere conto, con una situazione iniziale, uno svolgimento e una conclusione; emergono idee diverse sui fatti da inserire e bisogna mettersi d’accordo, selezionarli, riordinarli; i bambini non conoscono ancora la punteggiatura, che però in un testo è necessaria, e quindi iniziano con il mio aiuto a tentare di utilizzarla; emergono parole con le doppie, con l’accento, con l’apostrofo… quante cose con cui confrontarsi, quante occasioni per cominciare a riflettere su aspetti della scrittura ancora non noti!

Imparare a scrivere è una grande avventura. Nel libro “Chi ben comincia…” potete trovare riflessioni e proposte operative per accompagnare i bambini in questo affascinante percorso.

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