Ecco gli eventi e laboratori organizzati dal MCE giorno per giorno:
Venerdì 24 marzo Biblioteca di lavoro a scuola oggi a scuola oggi, con Marta Marchi e Lidia Liboria Pantaleo – ore9,30- 11 Le loro voci. Il giornale a scuola, con Lidia Liboria Pantaleo – ore 9,30 – 11 Struttura della materia. Dal visibile all’invisibile, con Donatella Merlo e Anna Aiolfi – ore 11,30 – 13 La classe cooperativa: modi, ragioni ed esperienze, con Marco Pollano e Elisa Salvetti – ore 11,30 –13 Laboratorio rap e hip-hop: relazioni, contaminazioni e partecipazione, con Antonio Sofia e Fabrizio Bruno – ore 11,30 – 13 Dall’io al noi: pratiche, libri e percorsi per crescere cittadini, con Domenico Canciani e Marta Marchi ore 14 – 15,30 Service Learning per lo sviluppo di una comunità educante, con Patrizia Lotti e Antonio Sofia – ore14 – 15,30 I primi 2000 giorni: il senso della continuità 0-6, con Susanna Mantovani, Diana Penso e Valeria Vismara – ore 16 – 17,30 Dare forma all’insegnamento. Scuola e università per la formazione dei docenti, con Anna D’Auria e Elisabetta Nigris) – ore 18 – 19,30 Eureka! Biblioteca e pensiero euristico, con Lidia Liboria Pantaleo e Marta Marchi – ore 18 – 19,30 Astronomia in classe (e fuori), con Elisa de Sanctis – ore 18 – 19,30
Sabato 25 marzo Presentazione del libro “Quale mondo, quali futuri”, con Giancarlo Cavinato e Valeria Zanolin – ore 9 – 11,30 C’è ancora bisogno di intercultura?, con Roberta Bonetti e Maura Tripi – ore 11,30 – 13 Classi aperte e didattica laboratoriale, con Roberta Passoni – ore 11,30 – 13 Il piano di lavoro per la differenziazione didattica, con Elisa Amato e Valeria De Paoli – ore 14 –15,30 Un’impresa pedagogica collettiva: il territorio educante, con Anna D’Aura e Federico Samaden – ore14 – 15,30 Cinque passi per una scuola inclusiva, con Roberta Passoni – ore 14 – 15,30 Il dialogo come modalità di apprendimento, con Franco Lorenzoni ore 16 –17,30 Matematica come ricerca e costruzione collettiva, con Sonia Sorgato e Irene Vacca ore 18 – 19,30 Presentazione del libro “A scuola con Mario Lodi, maestro della Costituzione”, con Rosy Fiorillo eAnna Masala, ore 18 – 19,30
Domenica 26 marzo Quattro passi per una pedagogia dell’emancipazione, con Rosy Fiorillo – ore 9,30 – 11 Tempo e narrazione, con Giancarlo Cavinato e Nerina Vretenar – ore 11,30 – 13 Resistere oggi sul cammino di Bruno Ciari, con Juri Meda, Marcella Bufalini Ciari e Alberto Speroni – ore 11,30 – 13
Illuminare la presenza delle donne nella storia della scienza, tra astronomia e geometria, con Nicoletta Lanciano e Rita Montinaro – ore 11,30 – 13 Fare educazione linguistica democratica a scuola, con Lidia Liboria Pantaleo, Nerina Vretenar e Silvana Loiero – ore 16 – 17,30 La grammatica: un’enigma con cui divertirsi!, con Monica Colli e Grazia Mauri – ore 16 – 17,30 Mano, pensiero e pitture rupestri: laboratorio di prei(storia), con Marianna Di Rosa e Sara Riva – ore18 – 19,30
Per questa nuova sezione del blog – che a imitazione delle Mille e una notte di Sherazade abbiamo voluto intitolare Milleunlibro – vorremmo fare proposte di libri per bambini ma anche per adulti: libri piacevoli, interessanti, coinvolgenti.
Quindi, pensiamo, niente di meglio che iniziare, per insegnanti e genitori, con un libro sulla fiaba, intitolato proprio Sulla fiaba, scritto da un autore amatissimo e conosciuto: Italo Calvino.
Si tratta di un piccolo libro, prezioso per le informazioni e le riflessioni su questo mondo magico che non cessa di affascinarci a tutte le età.
Nella lucida e sapiente Introduzione Mario Lavagetto, critico letterario e fine studioso dei maggiori autori della nostra letteratura, mette in luce gli aspetti rilevanti della ricerca e della riscrittura di Calvino nella “costruzione” della raccolta di fiabe della tradizione italiana, orale e scritta, pubblicata a metà degli anni Cinquanta del Novecento.
Una affermazione sorprendente che Lavagetto cita da Calvino è che «Le fiabe sono vere. Prese nella loro ripetuta e sempre varia casistica delle vicende umane, sono una spiegazione generale della vita, sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna…»
Calvino allora si addentra nel variegato mondo della fiaba vera e propria, del racconto magico e misterioso, attingendo dalla tradizione popolare e colta di quasi tutte le regioni italiane, trascrivendo, confrontando le varianti delle fiabe, integrando con discrezione dove rilevava punti oscuri.
Sulla fiaba è un libriccino importante per gli insegnanti che vi potranno trovare – oltre ai capitoletti sulla tradizione popolare toscana e siciliana, oltre alle informazioni sulle fiabe classiche idei Grimm, e di Perrault – innumerevoli idee e proposte per progetti didattici, opportunità per proporre ai bambini narrazioni, giochi linguistici e “magie”: materiali di riflessione e di indagine come la mappa delle metafore, con preziose citazioni tratte dai testi delle fiabe.
Un libro che nella biblioteca dell’insegnante, nella sua cassetta degli attrezzi, come lettura per l’estate, non può certo mancare.
Italo Calvino, Sulla fiaba, a cura di Mario Lavagetto, Einaudi, Torino 1988, (ora anche in formato kindle, euro 6,99).
Giuliana Manfredi
Un libro per immaginare, vedere, realizzare
Un invito a chi ancora non avesse letto questo classico di Calvino: non esitate, leggetelo per il gusto di leggerlo, lasciandovi trasportare, nella quiete delle vostre vacanze. Sognerete città impossibili, a volte spiazzanti, spesso auspicabili. E chissà, dopo la lettura vi coglierà forse il desiderio di condividere alcune di queste visioni con i vostri alunni, trasformandole in input per riflessioni interiori o nutrimento per menti e mani che potranno tentare di visualizzale e realizzarle attraverso la pittura, la manipolazione di creta o altri materiali.
Così anche la topologia, lo studio della geografia potrebbero prendere l’avvio da qui, attraverso un viaggio immaginifico, condotti dalla fervida mente dello scrittore.
Italo Calvino, Le città invisibili, edizioni Mondadori, 1972, euro 12,50.
Antonella Bottazzi
Un libro tira l’altro…
Raccontare, raccontarsi. Per docenti ed educatori.
La mancanza di ascolto di bambini e ragazzi è uno dei grandi problemi che ha sempre avuto la scuola: si riesce ad affrontarlo, e talvolta a risolvere, solo quando noi insegnanti scopriamo e ci rendiamo conto di quanta ricchezza ciascun allievo possieda, e quanto possa essere rilevante l’apporto che ciascuno può dare nell’avvicinare gli oggetti di conoscenza che proponiamo in classe.
«La conoscenza dell’uomo – sostiene Italo Calvino – passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stessi». Quindi imparare ad ascoltare con attenzione chi abbiamo di fronte ogni giorno è una delle qualità che noi insegnanti dovremmo tenere in maggior conto e curare con più attenzione, perché dovrebbe far parte della nostra cassetta degli attrezzi. Il Movimento di Cooperazione Educativa ha sempre dato grande valore all’ascolto e alla narrazione. Questo libro narra l’esperienza particolare di Modena, dove un nutrito gruppo di insegnanti ricerca da parecchi anni intorno alla narrazione orale. L’autrice, che di questo gruppo fa parte, è un sicuro testimonial di questa ricerca, di cui propone qui esperienze replicabili (e reinventabili) in molte altre situazioni scolastiche.
Antonella Bottazzi, Rami di uno stesso albero. Intorno alla narrazione orale, Collana MCE RicercAzione, Roma 2021, (ebook acquistabile nei diversi formati su tutti gli e-store, anche con Carta del docente, € 3,99).
Antonella Bottazzi
Chi ben comincia … inventa storie
Le storie, si sa, affascinano i bambini. Non c’è bimbo-terremoto che non si sia incantato, almeno qualche volta, ad ascoltare una storia letta da una voce amica o a seguire un cartone con le avventure del suo eroe preferito.
E se bambini e bambine le scrivessero, le storie, se ne inventassero loro di nuove, se provassero la grande emozione della scrittura creativa?
Difficile? Traguardo cui solo pochi possono arrivare? Niente affatto. La formazione linguistica che l’MCE propone ha come fine proprio lo sviluppo delle capacità linguistiche di tutti e tutte in modo che ciascuno/a possa usare la lingua per comunicare efficacemente e anche per dare parole all’immaginazione, ai sogni, all’invenzione di storie. In particolare la pratica del testo libero, caposaldo della pedagogia cooperativa, consente, fin dall’inizio del percorso scolastico, di elaborare e condividere scritture personali e creative.
Ne parla un piccolo libro ‘Chi ben comincia – Parlare scrivere – leggere a scuola’ che cerca di aiutare gli/le insegnanti a riflettere sull’ importanza di un’educazione linguistica attiva, di un metodo naturale, dal punto di vista della formazione dell’identità e della capacità di comunicare, ma anche della capacità di usare la lingua per dare forma all’immaginazione e per inventare.
A cura di Bruna Campolmi, Annalisa Di Credico, Nerina Vretenar, Chi ben comincia, Collana MCE Narrare la scuola, Roma 2020, acquisto disponibile presso www.asterios.it e i diversi store.
Nerina Vretenar
Storia di montagna e di disabilità.
Un libro breve, scorrevole ma profondo, nel quale l’avventura sulle Dolomiti di un ragazzino cieco di 14 anni si intreccia con la storia di un cucciolo di aquila che viene rapito dai bracconieri. Realizzato in collaborazione con il Club Alpino Italiano, a colpire soprattutto nel libro è l’attenzione speciale che viene data alla montagna e alla natura, che sono davvero al centro della narrazione e non solo meri elementi di sfondo: un buon punto di partenza per riflessioni e approfondimenti in classe sui paesaggi montani e sul rispetto per la natura, per riavvicinare i bambini di oggi a un paesaggio naturale non semplicemente studiando “le caratteristiche della montagna” sul libro di testo, ma cercandole fra le righe (e, perché no?, con una bella gita magari!) mentre si legge una storia piacevole, abbinando a quel paesaggio le emozioni che la lettura suscita.
La cecità del protagonista offre ulteriori spunti di riflessione, sul tema della disabilità sicuramente, ma ancor di più sull’importanza dei sensi. Nel romanzo, infatti, narrato dal punto di vista del ragazzino, si trovano spesso descrizioni di paesaggi e avvenimenti attraverso sensi diversi dalla vista, percepiti come li percepirebbe appunto una persona cieca.
Mettersi nei panni dell’altro, imparare a osservare il mondo che ci circonda non solo con gli occhi, conoscere un paesaggio naturale “vivendolo” attraverso la storia… questa lettura sarà un’esperienza nuova anche per voi adulti, e come insegnanti vi accorgerete dei molti spunti che vi potrà offrire in classe!
Giuseppe Festa, Cento passi per volare, Salani editore, Milano, 2018, euro 12,90.
Valeria Zanolin
Temi importanti: giustizia, equità, conflitto.
Quest’anno nella mia scuola abbiamo trattato il tema della “giustizia” economica e sociale. Gli albi illustrati ci hanno aiutati ad affrontare questo argomento. Uno che ha catturato l’attenzione e l’interesse dei bambini e delle bambine è stato l’albo Due a me, uno a te di Jörg Mühle..
È la storia di un orso e una donnola alle prese con la divisione di tre funghi, trovati dall’orso e cucinati dalla donnola. I battibecchi che nascono per l’attribuzione delle quantità ai due è esilarante e incalzante: ognuno porta le motivazioni per cui dovrebbe ricevere una porzione più grande, fino all’intervento risolutivo di una volpe che lascerà spiazzati i due protagonisti.
“Io farei venire a tavola anche la volpe, così sono tre e mangiano tutti uguali”, mi ha detto Roberto durante una conversazione nel cerchio, luogo di scambio quotidiano nella mia sezione eterogenea. La discussione sulle possibili soluzioni, tra applicazioni dei concetti di equità, gusti personali e necessità è durata quasi un’ora ed è proseguita per giorni, tra le difficoltà classiche della gestione della parola in un gruppo di bambini e bambine così piccoli (3-4 anni, scuola dell’infanzia). Le domande stimolo sono state diverse, tutte afferenti ai concetti di giustizia, equità, conflitto e ricerca di soluzioni alternative argomentate.
Questo libro è un esempio perfetto di come uno stimolo di qualità (le immagini sono molto caratterizzanti e il posizionamento del testo mostra perfettamente l’incedere delle rivendicazioni e delle motivazioni dei protagonisti) possa portare a riflessioni impensate anche per i bambini e le bambine più piccoli, in un continuo dialogo con l’adulto, guida e ascolto, e con i coetanei: le argomentazioni portate a sostegno delle tesi circa la risoluzione dei problemi posti a partire dal racconto hanno stupito noi adulti, meravigliati da tanta capacità creativa e riflessiva.
Il prossimo passo è cercare di applicare nella vita reale le soluzioni “giuste” individuate. Per imparare questo, però, c’è una vita intera.
Jorg Muhle, Due a me, uno a te, Terre di mezzo editore, Milano, 2019,euro 12,90.
Pia Basile
I Disegnatori di Tutte le Cose
« Le farfalle non pesano quasi niente. Sono leggere. Sono appena come lo sfolgorio della luce del sole, come se al sole bruciassero gli occhi e battesse le palpebre mandando raggi gialli e rossi. Si potrebbe anche pensare che sono starnuti dell’arcobaleno… o frammenti che se ne staccano quando l’arco non è completo… Molto tempo fa le farfalle non esistevano. I Disegnatori di Tutte le Cose avevano il permesso di disegnare gli animali del Regno Animale e, separatamente, i fiori, i frutti e le piante del Regno Vegetale. C’era però tra i disegnatori, un giovane irrequieto che si chiamava Odaer, molto ingegnoso e sempre intento a costruire con le mani. Lui e un gruppo di amici si riunivano in segreto in una grotta in mezzo al bosco e discutevano di tutto ciò che si sarebbe potuto creare se i Disegnatori di Tutte le Cose fossero stati più trasgressivi e intraprendenti. “Un albero che canti come un uccellino oppure…” diceva Odaer. Ma il sogno più ambito al quale pensava giorno e notte era…..»
Gioconda Belli, autrice nicaraguense e Wolf Erlbruck, illustratore tedesco, hanno costruito insieme questa storia di personaggi strampalati e teneri, cocciuti e sognatori, con a capo il fantasioso Odaer. Il loro sogno segreto – sfidando l’armonia del cosmo e le leggi della Creazione poste dall’Anziana Custode, capo dei Disegnatori di Tutte le Cose – è dare forma a qualcosa di bello come un fiore ma che sappia volare come un uccello. Tentativi, trasgressioni e avventure si susseguono tra le pagine colorate di questo libro di grande formato che invita, tra le righe, alla leggerezza, alla creatività e alla perseveranza nel raggiungere gli obiettivi. Non ci sono, nel testo, risvolti morali o moralistici; è scritto con grazia e illustrato con tavole allegre e ironiche. Da leggere tutto d’un fiato perché sembra proprio esaudire il desiderio perentorio di Odaer: «Io voglio qualcosa che dia felicità!»
Gioconda Belli, Wolf Erlbruck illustratore, La fabbrica delle farfalle, Edizioni E/O, Roma 1997 euro 12,90.
Fare inclusione attraverso il racconto e il gruppo-classe
Abbiamo ricevuto dal Gruppo Fiorentino del MCE questa testimonianza di grande valore, non solo perché racconta l’importante risorsa rappresentata dalla cooperazione tra i bambini, ma anche quanto sia fondamentale e insostituibile quella tra gli adulti che educano.
Nel video, di cui riportiamo il link più in basso, Luna Pacifici, insegnante di sostegno in una piccola scuola primaria della Maremma toscana, documenta il percorso di inclusione affrontato con le sue colleghe e tutti gli alunni. E non dimentica di ringraziare il MCE e il nostro volume «Chi ben comincia…» Parlare-scrivere-leggere a scuola!
Qui sotto la registrazione del convegno Chi ben comincia, a cui hanno partecipato il professor Giuliano Franceschini e la professoressa Lilia Andrea Teruggi. Chi non avesse potuto partecipare o volesse riascoltare alcuni passaggi clicchi sull’immagine. Per seguire la ricerca e le altre iniziative del Gruppo Nazionale Lingua MCE, si colleghi al seguente sito: Parole per Costruire Diritto alla Lingua.
Su tre titoli di educazione linguistica pubblicati nella collana di ebook RicercAzione del MCE vale la pena, a mio avviso, porre attenzione da parte degli insegnanti di scuola primaria (ma non solo).
Scrivere insieme, Come si impara a leggere e scrivere, Rami di uno stesso alberotrattano argomenti tra cuisi potrebbe tracciare un filo rosso di continuità, poiché tutti e tre si soffermano su temi-chiave del pensiero pedagogico e della didattica MCE: la lingua, l’ascolto e la parola scritta come strumento potente per la costruzione dell’identità e della socialità, per cui l’obiettivo primario dell’insegnante è senz’altro il «Dare tutti gli usi della lingua a tutti» come auspicato da Tullio De Mauro. Nel primo dei tre volumetti gli autori, Vretenar e Cavinato, offrono riflessioni ma soprattutto indicano pratiche di scrittura e, in particolare, esempi di come si costruisce e si mette a punto, correttamente, un testo collettivo, ricordando come questa modalità sia stata praticata fin dalla scuola di Barbiana, da don Milani.
Campolmi, nel secondo libro, propone strategie sperimentate che favoriscono, nel bambino, un approccio felice e motivato alla scrittura e alla lettura, secondo un “metodo” naturale, a partire dai primissimi anni. L’educazione linguistica, afferma, si costruisce attraverso molteplici attività che affinano la capacità d’uso di registri linguistici differenti:
lettura; “taglia, incolla e costruisci”; storie per il giornalino;
disegno; filastrocca a memoria; problemi; conferenze;
messa a punto scritta di progetti; relazioni di semplici esperimenti scientifici in classe…
Nel terzo libro Bottazzi ci “impone” una riflessione su quanto sia importante predisporre a scuola momenti di ascolto e di narrazione, e indica, a tal fine, attività interessanti e ripetibili praticamente in tutti i contesti scolastici.
I riferimenti teorici, e anche pedagogici, per tutti e tre i libri sono noti e qualificati: De Mauro, appunto, e Dewey, Ferreiro, Teberosky, e su questi le indicazioni bibliografiche suggerite dagli autori sono sicuramente utili.
Di certo è molto significativa la citazione che Bottazzi riporta ad apertura di uno dei capitoli:
«Forse noi siamo le parole che raccontano quello che siamo.»
La professoressa Lilia Andrea Teruggi (Università Bicocca Milano), che sarà relatrice al convegno del 15 Maggio, ne dialoga con Giuliana Manfredi della redazione Cooperazione Educativa
Il professor Giuliano Franceschini(Università di Firenze), co-autore del libro e e relatore al convegno del 15 Maggio su L’educazione linguistica nelle Indicazioni nazionali e internazionali, ne dialoga con Daniela Becherini della Redazione Quaderni MCE.
Giuliana Manfredi della redazione di Cooperazione Educativa intervista Nerina Vretenar, una delle curatrice del libro «Chi ben comincia» su cui ci confronteremo durante il convegno del 15 Maggio 2021.
Il libro edito da Asterios per la Collana MCE Narrare la scuola, a cura di Bruna Campolmi, Annalisa Di Credico, Nerina Vretenar, si trasforma in occasione per parlare di educazione linguistica, in un momento davvero particolare in cui si sta ripensando alla scuola e alla didattica a scuola. Il libro raccoglie molte e diverse voci che condividono l’importanza della lingua e della comunicazione in contesti positivi, significativi e partecipati. Le diverse scritture e esperienze restituiscono la visione di una scuola possibile, aperta alle domande e alle proposte dei bambini e delle bambine. Il Convegno è promosso dall’Università degli Studi di Firenze (FORILIPSI) e dal gruppo MCE territoriale fiorentino. Interverranno Giuliano Franceschini(Università di Firenze) “L’educazione linguistica nelle Indicazioni nazionali e internazionali” e Lilia Andrea Teruggi (Università Bicocca Milano) “Alfabetizzazione iniziale: ipotesi e teorie linguistiche dei bambini” Seguiranno un intervento del gruppo MCE che ha realizzato la pubblicazione e un dibattito che speriamo ampio. Iscrivetevi usando questo link entro sabato 8 Maggio!
Nerina Vretenar, insegnante di scuola primaria di grande esperienza, presenta alcune idee guida rivolte a insegnanti che vogliono superare le stanche ritualità scolastiche imperniate su regola /esercizio /verifica e su errore /correzione /sanzione.
Nerina Vretenar, insegnante di scuola primaria di grande esperienza, presenta alcune idee guida rivolte a insegnanti che vogliono superare le stanche ritualità scolastiche imperniate su regola /esercizio /verifica e su errore /correzione /sanzione. Propone spunti di riflessione su aspetti particolari della lingua corredati da proposte di lavoro concrete, brevi testi, frammenti, stimoli vari attorno a cui avviare in classe un lavoro di osservazione, riflessione, confronto. Il libro indaga da una parte sulla natura della lingua, considerata non un oggetto da conoscere in astratto e/o un repertorio di ‘modelli’ da riprodurre, ma uno strumento prezioso che tutti gli esseri umani hanno il diritto di possedere e usare, uno strumento di comunicazione da affinare via via per adeguarlo ai bisogni comunicativi di ciascuno. Dall’altra, il libro insiste sul ruolo fondamentale della metodologia e della didattica ritenendo che siano fondamentali, in tutti gli ordini di scuola, l’uso della lingua e l’osservazione-riflessione sulla lingua “in uso” stimolando un confronto di gruppo, in contesti in cui la classe è comunità di ricerca che costruisce il sapere.