Narrazione e didattica della storia

Nella collana RicercAzione è appena uscita la nuova edizione di un classico del MCE: L’avventura di Hula-Una storia nella Preistoria.

L’autore è Lando Landi, che è stato maestro a Scuola Città Pestalozzi di Firenze e docente di Didattica della Storia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’università fiorentina.

Landi ha scritto questa storia immaginaria per suscitare nei bambini l’interesse verso la preistoria. «La vicenda non è reale, ma il contesto, le  “strutture”, gli indizi, i personaggi… potrebbero essere realmente parte di una realtà preistorica, e sono desunti da informazioni, documenti, studi di cui, a oggi, le scienze umane e l’archeologia dispongono.».

Nella preparazione del libro l’autore si è ampiamente giovato del
suo vissuto di insegnante, delle esperienze fatte durante la conduzione
di laboratori e corsi di formazione per insegnanti, delle
competenze acquisite nel campo dell’archeologia sperimentale e
delle osservazioni sul comportamento degli animali, secondo la sua
esperienza di fotografo naturalista.

Una pubblicazione che ci offre l’occasione per riflettere su come oggi nelle scuole gli insegnanti usino la narrazione durante i loro percorsi di didattica della storia. Con quali metodi e a quale storia viene data priorità?

Aspettiamo i vostri interventi a commento di questo articolo! L’invio della documentazione dei vostri lavori ci aiuterà a creare un gruppo cooperativo di riflessione e di lavoro. Un percorso di studio condiviso.

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La grande impresa del capire

« Alberto [Manzi] la chiamava tensione cognitiva, ma è bene sia chiaro che i bambini con la tensione cognitiva non ci nascono!» Sono gli adulti e in particolare gli insegnanti, che coltivando come prima cosa la propria tensione cognitiva verso il mondo, possono permettere ai più giovani di costruirla senza tarpare le loro curiosità «spalmando risposte confezionate» alle loro domande.

«Non si tratta di fare scienza in modo nozionistico, ma di stimolare i ragazzi ad imparare a pensare e a sapere indagare su quello che c’è intorno… a costruire strategie di pensiero, ad alimentare la propria capacità di immaginazione, la stessa immaginazione che usano gli scienziati! ».

Durante il webinar Un modo di fare scienza, che si è svolto il 25 Gennaio, Maria Arcà, ricercatrice in biologia molecolare e, dal 1980, responsabile per il CNR del progetto di ricerca La formazione della conoscenza scientifica nella scuola di base, cerca di illustrarci in modo concreto l’approccio educativo maturato durante quel percorso a fianco del maestro Alberto Manzi e altre insegnanti. Una strategia didattica che guida i bambini a riflessioni non troppo diverse da quelle storicamente seguite dal pensiero chimico.

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MEZZ’ ORA CON NOI – Un modo per fare scienza a scuola

Il ciclo dei nostri Miniwebinar prosegue con il 2° appuntamento.

Il 25 Gennaio alle ore 17,30 vogliamo indagare– assieme a Maria Arcà – un modo per fare scienza a scuola.
Come possiamo capire la struttura dei materiali e degli oggetti della vita quotidiana?

Maria Arcà autrice, con Rosalba Prando, del libro Materia e materiali
risponderà ad alcuni interrogativi sull’argomento tracciando un
possibile percorso da proporre in classe.

Per la sola giornata del webinar il libro sarà acquistabile a metà
prezzo qui:
https://store.streetlib.com/it/maria-arca/materia-e-materiali

Per partecipare iscrivetevi compilando il modulo al seguente link
https://forms.gle/i2RBeGndAvPS4X6E6
Le iscrizioni si accettano fino al 24 gennaio.

Il webinar sarà anche trasmesso in streaming su Facebook nel Gruppo
“Quaderni MCE” al seguente indirizzo:
https://www.facebook.com/groups/1449816541808082

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Rami di uno stesso albero

“Solo la narrazione consente di costruirsi un’identità e di trovare un posto nella propria cultura. Le scuole devono coltivare la capacità narrativa, svilupparla, smettere di darla per scontata.” (Jerome Bruner, La cultura dell’educazione) 

“Non si può affrontare la fatica del conoscere se non si sente che il proprio pensiero è degno di essere accolto e ascoltato.” (Franco Lorenzoni, Rami di uno stesso albero)

Leggendo questo libro incontriamo l’esperienza di  un nutrito gruppo di insegnanti ed educatori di Modena che ricerca intorno alla narrazione orale dal 1999.

Una ricerca ben documentata che affonda le sue radici nel principio che ognuno “può  riflettere su grandi temi solo quando  ha consapevolezza che il proprio pensiero conta”. E il libro ci porta a veder come costruire contesti capaci di far vivere e durare un ascolto attento, per garantire il diritto alla parola anche a chi possiede meno strumenti linguistici o culturali, ad esempio gli stranieri, o i disabili. 

Il cerchio narrativo: silenzio e ascolto.  Un luogo protetto, che nasce su un patto esplicito: “nessun giudizio da parte dell’insegnante e dei compagni, ascolto reciproco e sincerità, in primo luogo con noi stessi.” 

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«Qualsiasi conoscenza è narrazione»

Riportiamo di seguito la registrazione del webinar Rami di uno stesso albero andato in onda sulla nostra piattaforma Mercoledì 15 Dicembre, per permetterne l’ascolto a chi lo avesse perso e a chi volesse riascoltarlo.

Nel video Antonella Bottazzi, autrice del libro, e Franco Lorenzoni ci raccontano la lunga strada fatta insieme nello sperimentare la narrazione come potentissimo strumento di conoscenza di sé e del mondo.

Raccontano le loro esperienze, il cammino che li ha portati a comprendere le regole fondamentali da porre alla base di questa pratica per garantire uno spazio di autentica democrazia: il cerchio narrativo. Un luogo protetto, in cui tutti possano esprimersi senza paura, che migliora in ciascuno la capacità di parlare e di mettersi in relazione.

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MEZZ’ORA CON NOI – Miniwebinar per parlare di… libri

Per scambiarci pareri e idee su esperienze didattiche significative che abbiamo praticato – o vogliamo proporre ai colleghi – stiamo organizzando alcuni incontri a tema, intercettando anche anche argomenti delle più recenti pobblicazioni MCE. Saranno brevi conversazioni via web sulla piattaforma Zoom. Il primo appuntamento sarà il 15 Dicembre alle ore 17 con Antonella Bottazzi e Franco Lorenzoni.

Leggete attentamente la locandina per sapere come seguirlo.

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