A tutti i lettori, autori, educatori e amici l’augurio di una Pasqua di pace e rinascita.
La redazione Libri MCE
I libri del Movimento di Cooperazione Educativa
Conoscere, creare, dialogare di libri, sperimentare e proporre idee.
Libri della Collana RicercAzione
Alle nostre fedeli lettrici e lettori: buona estate!
La redazione Libri MCE si prende un periodo di pausa, per ritornare
a fine agosto con nuove idee, nuove proposte, nuovi libri.
Attendiamo, a nostra volta, vostri suggerimenti e progetti
– e anche le narrazioni, le foto… di questa estate – che vorrete inviarci.
A voi rivolgiamo, intanto, l’auspicio di trascorrere belle vacanze
in libertà e bellezza: leggère come questi bellissimi colorati aquiloni.
A presto!
La redazione
26 Gennaio, 16:30 – 27 Febbraio, 19:00
Il Gruppo nazionale MCE Zerosei sta svolgendo Tracce sconfinate, un percorso di formazione gratuita, rivolta a insegnanti di scuola d’infanzia, educatrici di nido, educatori e operatori del terzo settore, coordinatori pedagogici, studenti e docenti universitari, formatrici, artisti che intendono divertirsi, giocare, apprendere e ampliare gli orizzonti del proprio impegno professionale. gratuita per esplorare albi illustrati e natura, arte e intercultura.
Raccogli ulteriori informazioni e iscriviti andando al link: http://www.mce-fimem.it/evento/tracce-sconfinate-formazione-zerosei/
Il libro di Lando Landi, L’avventura di Hula, pubblicato qualche tempo fa in ebook nella collana RicercAzione, ha stimolato la riflessione, presso un gruppo di insegnanti, sulle esperienze e sulla didattica della storia nella scuola primaria.
Ne abbiamo dialogato in redazione sottoponendo a Lando Landi alcune domande.
Come è nato il progetto di questo libro? Che cosa ti ha ispirato a scriverlo? La prima motivazione profonda a scrivere L’avventura di Hula è nata dall’interesse che ho sempre nutrito, fin da bambino, per la Preistoria. Ricordo ancora chiaramente l’emozione che provai quando nel 1939, avevo allora 8 anni e frequentavo la terza elementare (a quei tempi in terza non si studiava la Preistoria ma il Risorgimento italiano), fu scoperto, all’interno della Grotta Guattari a San Felice al Circeo, il cranio di un Homo Neanderthalensis al centro di un cerchio di pietre. Divenuto maestro ho sempre apprezzato il valore educativo delle attività laboratoriali per lo stimolo che esse danno, come afferma John Dewey (How we think, Boston 1933), allo sviluppo dell’intelligenza per ricercare la soluzione dei problemi che inevitabilmente sorgono durante il lavoro manuale. Le attività laboratoriali possono anche motivare la cooperazione per facilitare il raggiungimento di un obiettivo condiviso. Il lavoro di gruppo, aspetto fondamentale della metodologia dell’educazione attiva, offre ai bambini occasioni per discutere e riflettere, mentre l’orizzonte sociale più ristretto che lo caratterizza agevola la comunicazione anche ai più timidi, facilitando il confronto dei diversi punti di vista e la circolazione delle conoscenze. L’interazione linguistico-cognitiva tra pari che si crea all’interno del gruppo, a sua volta, può portare, mediante la negoziazione dei significati e il ragionamento collettivo, a livelli notevolmente alti di organizzazione concettuale. (Cfr. Cousinet R., 1952; De Bartolomeis F., 1978; Pontecorvo C., Ajello A.M, Zucchermaglio C., 1991; Kaye A.R. 1994, pp 22-35; Ligorio B. 1994, pp 71 – 86; 1995). Tutto questo ha fatto sorgere in me il desiderio di scrivere un libro che mediante la forza evocativa di un racconto stimolasse i bambini a svolgere attività laboratoriali.
In quale modo secondo te un racconto a sfondo storico può risultare utile per l’insegnamento della Storia nella scuola primaria? Un racconto storico non può sostituire la ricerca su buoni testi, ma se ben documentato può avere un importante valore educativo. L’insegnante può ad esempio proporre ai suoi alunni di verificare, attraverso una seria indagine condotta in biblioteca, consultando online siti affidabili o intervistando esperti se la vita quotidiana o le vicende descritte nel racconto sono pertinenti e coerenti con i risultati della ricerca storiografica. Questo modo di procedere può, tra l’altro, abituare i giovani a controllare l’attendibilità della “carta stampata”. Un obiettivo che si poneva lo stesso Célestin Freinet con l’invenzione del “Giornalino”: stimolare la formazione del pensiero critico. Un racconto storico, una volta controllata la sua attendibilità, può richiamare l’attenzione del lettore sulle caratteristiche strutturali (Krzysztof Pomian, Storia delle strutture, Milano 1980) della società dell’epoca nella quale è ambientata la vicenda. Infine un racconto può stimolare i bambini a intervenire per trovare un finale diverso (Gianni Rodari, Tante storie per giocare, Torino 2011), o per divenire, a loro volta, autori di altri racconti (Mario Lodi, La Biblioteca di Lavoro).
A questo proposito riporto il racconto documentario inviatomi da Chiara Meriggi, una maestra MCE di Sesto Fiorentino, e un breve video ricevuto da Sara Riva, un’altra maestra MCE di Lecco, le quali avevano letto il mio racconto ai loro bambini.
«Malgrado nel libro si raccomandi ai ragazzi di farsi aiutare da un adulto, Gabriele, “Testa Dura”, ha voluto fare tutto da solo… era però presente nonno Giovanni che ha scattato alcune fotografie. Per prima cosa ha cercato, lungo il corso di un torrente, una pietra di forma triangolare abbastanza sottile, adatta a divenire la lama dell’accetta. Ha spaccato con una roncola un’estremità del ramo destinato a divenire il manico dell’accetta. Poi ha inserito a forza la lama di pietra nella spaccatura… quindi l’ha fissata strettamente con uno spago. Ma Gabriele non è il solo… anche Caterina c’è riuscita! Di Chiara ho anche il resoconto della sua esperienza con La storia di Hula e una presentazione in pdf, Valutazione formativa e progettazione didattica, nella quale si parla ancora di Hula.
Cliccando qui vedrete il video prodotto dalla classe di Lecco. La nevicata finale, spiega la maestra Sara, è stata realizzata con la polvere ricavata dalla lavorazione della steatite, un’altra attività laboratoriale proposta dal libro.
Da questa conversazione scaturiscono inevitabilmente pensieri e riflessioni su come, oggi e nel passato, si propongono a bambini e ragazzi attività finalizzate all’acquisizione dei concetti che sottendono a questa disciplina; ci si chiede anche a quale titolo la narrazione fantastica può affiancare, nella pratica didattica per la scuola primaria, la lettura di testi, la ricerca di documentazione di fatti storici, l’avvio all’uso delle fonti scritte, di documenti e fonti iconografiche… quale – corretto e non semplice – rapporto si può impostare con il concetto di “passato”, oggi che tutto, per l’apporto della tecnologia e del dilagare delle immagini, tutto sembra “presente” e contemporaneo…
Tutte questioni su cui intendiamo interrogarci, auspicando il confronto con il pensiero e le pratiche didattiche dei colleghi.
A partire da questo spazio-blog che accoglierà le idee e le proposte di chi vorrà…partecipare.
La redazione
Nella collana RicercAzione è uscito recentemente questo nuovo titolo, a cura di Diana Penso e Roberta Sambo.
Un libro collettivo, nato dalla collaborazione tra educatori, educatrici di nido e insegnanti di scuola dell’infanzia, provenienti da varie realtà italiane, che svolgono attività di ricerca all’interno del Gruppo Nazionale Zerosei del Movimento di Cooperazione Educativa e di cui Diana Penso è responsabile.
Con piacere ospitiamo la presentazione di una delle curatrici:
Il testo, organizzato in tre sezioni, racchiude già nel titolo i temi fondamentali dell’approccio pedagogico MCE e si propone come prezioso contenitore, una scatola di cui far memoria di vissuti e riflessioni che hanno caratterizzato un biennio molto particolare e assolutamente inedito: ascolto, sguardo, cura, relazioni. Tutti temi “portanti” della pedagogia e della didattica MCE.
La chiusura improvvisa e repentina di nidi e scuole nella primavera del 2020 e le riorganizzazioni imposte dai decreti ministeriali anti Covid nell’anno scolastico successivo, hanno determinato uno shock iniziale e una necessaria e rapida revisione delle modalità di lavoro. Era necessario cambiare le modalità, e altrettanto fondamentale mantenere legami, ascolto e cura delle relazioni con bambine/i e con le loro famiglie.
Le domande, i timori, le riflessioni che hanno attraversato tutti i gruppi di lavoro nei contesti educativi 0-6 trovano una descrizione nella prima sezione del testo, Lo sguardo e la cura: era necessario ri-pensare e ri-organizzare contesti educativi in cui la distanza permettesse comunque di garantire i legami, cercando di rispondere ai bisogni di tutti/e, senza interrompere i percorsi di lavoro intrapresi con bambini/e con bisogni educativi specifici.
Un cambiamento che ha dovuto rimodellarsi facendo appello a risorse e modalità offerte dal digitale, per molte/i inconsuete, talvolta quasi sconosciute, forse osteggiate. Tuttavia una risorsa e uno strumento potente, anche in termini cooperativi, che ha offerto possibilità in una chiave e in un linguaggio contemporaneo ma che ha posto in risalto, ancora una volta, nei mesi di restrizioni acute della pandemia, le molte forme di povertà e difficoltà delle famiglie. Uno strumento che ha messo in contatto educatrici/educatori, maestre/i e famiglie in maniera inedita, entrando di fatto negli spazi di vita privati di ciascuno, permettendo anche sguardi su relazioni e realtà familiari talvolta difficilmente leggibili nei normali contesti educativi.
Nel racconto delle esperienze della sezione I fili e le trasformazioni emerge l’urgenza iniziale di “riparare” il distacco improvviso dovuto alla pandemia mettendo in campo strumenti “storici” della pedagogia MCE, come la corrispondenza per raccontare e condividere le esperienze e i disagi del momento, o le scatole per raccontare, fare memoria, simbolizzare un delicato e fragile vissuto emotivo dato dalla forzata clausura e scomparsa delle relazioni.
Il volume si chiude con una terza parte intitolata Oltre i confini: prospettive future.
È patrimonio comune, appreso nel corso della pandemia, che ci sono nuovi ponti da costruire e attraversare, anche con l’approccio agli strumenti e ai linguaggi contemporanei digitali, e con una visione ben tracciata dai recenti e fondamentali documenti ministeriali data dalle Linee Pedagogiche per Sistema Integrato zero sei e dagli Orientamenti nazionali per i Servizi Educativi per l’Infanzia. Tutti strumenti preziosi da utilizzare ora e in futuro.
Diana Penso
libri per parlare dei diritti dei bambini, da quelli naturali a quelli della costituzione e della convenzione dei diritti per l’infanzia
Il 20 novembre è la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia
«Hai diritto,
al nome
a non essere discriminato
alle cure dei genitori a un livello di vita sufficiente
a una vita piena e dignitosa al riposo, al tempo libero, al gioco.
All’educazione.
Alla libertà di espressione,
a vivere secondo la tua cultura,
religione, lingua,
a esprimere opinioni,
a essere preso in considerazione…»
Il libro propone una rassegna di testi differenti per provenienza e tipologia: articoli di giornale, scritti di bambini, testimonianze e documenti di organizzazioni internazionali… Testimonianze delle violazioni dei diritti inalienabili dei minori nei diversi Paesi del mondo. Lo scopo è indurre l’attenzione di chi – genitori, educatori, insegnanti, società tutta – può e deve portare alla luce e far riflettere, suscitare dialogo, acquisire consapevolezza.
I testi e le immagini vogliono indicare a insegnanti e alunni le possibili azioni in difesa dei bambini, da praticare nella scuola e nella vita quotidiana.
Consigliato a tutti gli adulti.
Giuliana Manfredi
Un progetto nato in collaborazione con Amnesty International. Venti carte e 20 tappe, ognuna dedicata a un avvenimento che ha rappresentato un passo avanti nel cammino dei diritti umani. Ogni apertura si presenta con un’illustrazione di Andrea Rivola, un componimento di Janna Carioli : si parte dal 1786 con l’abolizione della pena di morte nel Gran ducato di Toscana e si arriva al 2013, in Pakistan, con Malala Yousafzai e il suo appello per il diritto all’istruzione. Un libro per conoscere la strada percorsa fino ad oggi, con eventi e personaggi che hanno lasciato una traccia indelebile, per pensare al nostro futuro. Un’occasione per dare voce ai pensieri , alle paure e ai desideri dei bambini, magari leggendo una carta al giorno.
« ti ricordi quando eri incatenato prigioniero, deriso, umiliato?
Ti ricordi quando eri trattato
come un animale ?
ti ricordi quando eri frustato
e la tua vita valeva meno
di un soldo bucato ?
No?
Beh, sei fortunato »
Consigliato a docenti di scuola primaria/ secondaria di primo grado.
Marina Sirotti
Questo albo illustrato ripercorre venti tappe fondamentali nel cammino dei diritti di uomini e donne, bambini e bambine, attraversando temi come l’istruzione, l’ambiente, l’amore.
Da Rosa Parks a Malala Yousafzai, dalla proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani alla Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, maestri e ragazzi possono addentrarsi tra filastrocche e illustrazioni per riflettere insieme sulle persone e sulle storie
che hanno rappresentato momenti di svolta nella storia umana, che hanno tracciato un sentiero sul quale ancora oggi camminiamo. Per riflettere sul significato di quei diritti conquistati con coraggio
e fatica nella nostra vita di oggi, nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre città e in quelle più lontane da noi.
«Una notte una stella brillò più di altre
sia pure per poco.
Fu quando gli uomini deposero la clava
e accesero il fuoco.
Un’altra notte una stella brillò solitaria
fra mille milioni. Fu quando gli uomini, finita la follia,
spensero i cannoni
e tracciarono assieme un nuovo sentiero
che guarda lontano
verso il sogno che ha della vita
ogni essere umano.»
Consigliato a bambini, bambine e insegnanti della scuola primaria e a tutti gli educatori.
Annalisa Di Credico
Un gradevole libricino che elenca i principali diritti, come recita il titolo, con parole semplici alla portata dei bambini e con immagini accattivanti. Un punto di partenza per parlarne, considerandone magari uno alla volta e approfondendo con storie e albi illustrati che aiutino anche i più piccoli a riflettere su un grande e delicatissimo tema.
Consigliato ai bambini da 6 anni.
Antonella Bottazzi
Un libro che è un vero manifesto di una scuola che va in direzione diversa dalla nostra società di oggi. Perché forse la scuola ha proprio il compito e forse il dovere di offrire anche “ altro” . Gianfranco Zavalloni, racconta di una scuola lenta, che si dà il tempo dell’attesa, in sintonia con i tempi della natura, perché “ perdere tempo, è guadagnare tempo”. Per noi stessi e per i nostri ragazzi, che sono disorientati se non hanno tutto e subito . E allora la scuola può perdere tempo ad ascoltare, a parlare insieme, può perdere tempo per giocare , per condividere scelte e per crescere. In questa scuola raccontata e vissuta da Zavalloni trovano spazio attività come :
Consigliato a maestre, maestri e a tutti gli educatori.
Marina Sirotti
Il diritto all’ozio
A vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti.
L’ozio e la noia come molla per scoprire quanto di meraviglioso abbiamo intorno a noi. La noia come tempo privilegiato per osservare, riflettere, immaginare e creare.
Beatrice Alemagna trasforma un giorno di niente in un giorno di tutto. C’è un luogo isolato, c’è una mamma impegnata al lavoro e irritata per il continuo uso del telefonino del figlio. Il bambino uscirà, perderà il cellulare, si arrabbierà, ma in compenso nella natura che circonda la casa scoprirà tante piccole cose meravigliose.
Consigliato ai bambini dagli 8 anni.
Marina Sirotti
Leo Lionni: grande artista e grande narratore che ha scelto i bambini come destinatari privilegiati. Le sue storie trattano argomenti importanti come l’amicizia, la solidarietà, il rispetto del punto di vista altrui, mai in modo pedante. I suoi testi risultano sempre delicati e garbati. Storie belle, dove personaggi, cose e animali vivono esperienze paurose o divertenti, emozionanti o sorprendenti, che suscitano sempre meraviglia e fanno riflettere. Anche la storia di Federico può fornire un’ occasione per pensare a come ciascuno può contribuire in modo diverso al benessere di tutti. Il topolino Federico non fa nulla, mentre i suoi compagni corrono e accumulano provviste per il lungo inverno. È solo ozio il suo?
Consigliato ai bambini dai 4 anni in su.
Marina Sirotti
Il diritto a sporcarsi
A giocare con la sabbia, la terra, l’erba,le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti
Il diritto agli odori
A percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura
Il bambino piccolo pensa con le mani. Secondo Maria Montessori la mano è «l’organo dell’intelligenza», lo strumento che aiuta la mente a conoscere, a comprendere. Con le mani nella terra è un libro, ricco di proposte e consigli su come piantare semi e far nascere una piantina, creare il compost, innaffiare.
È un libro di divulgazione scientifica perché spiega come i vegetali producono l’ossigeno e puliscono l’aria che respiriamo, regolano il clima, compattano il terreno e impediscono le frane, ci donano medicine…
È un libro di ecologia perché dalla conoscenza delle piante emerge la necessità di rispettare la natura e di prendersene cura.
È un libro chiaro e di piacevole lettura, arricchito da curiosità.
Consigliato a bambini dagli 8 anni.
Marina Sirotti
Diritto al selvaggio
In questo libro l’autore, che ha sperimentato tutti i giochi che propone, invita docenti e ragazzi a vivere esperienze significative in natura, comunicando con l’ambiente in modo selvaggio, nel senso fisico del termine, attraverso i sensi, annusando, assaporando, osservando e ascoltando con attenzione ciò che la natura intorno ci offre. Le attività proposte sono molto coinvolgenti e precedute da un semplice schema esplicativo che indica all’insegnante le peculiarità didattico-educative della proposta.
Consigliato ai docenti per proporre attività a bambini e ragazzi da 5 anni in su.
Antonella Bottazzi
Il diritto al dialogo
Ilaria è una bambina italiana di 11 anni, che va in Africa con mamma e papà, studiosi di medicina tradizionale africana. Lì ha un’amica del cuore che si chiama Zega, di 13 anni. Le due ragazzine si raccontano segreti. Così Ilaria narra di quella volta in cui ha conosciuto Amina, una cannibale, mentre Zega le racconta di leoni e di coccodrilli, di riti di iniziazione, della notte e dei silenzi. Tanti dialoghi per conoscere l’Africa, per intrecciare storie impossibili, ma soprattutto per conoscere se stessi, per crescere e per dare il giusto valore alle cose, come la vergogna. Amina, la regina con la coda dice: «I bambini in africa nascono nudi e chi nasce nudo non deve vergognarsi né del petto, né del pisello. Se ti vergogni di troppe cose, prima o poi finirai per vergognarti anche del sole. E farai come i pipistrelli, uscirai solo di notte.»
Consigliato a bambini dai 7 anni.
Marina Sirotti
Il diritto all’uso delle mani
A piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco
In questo manuale i due autori restituiscono a genitori e nonni smemorati e a ragazzi curiosi i giochi di una volta, e soprattutto insegnano loro a costruirli e a giocare grazie a semplici e precise indicazioni (dai materiali e dagli spazi dove giocare alle regole per il loro svolgimento) .
Giochi con i tappi e con le biglie, giochi di squadra, giochi da non dimenticare… , un manuale per insegnanti che non hanno paura di dare in mano ai bambini chiodi, sega e martello per costruire, e avere la soddisfazione di dire “ questo l’abbiamo fatto noi “ e poi giocarci per davvero, durante intervalli e ore di lezione, perché giocando s’impara meglio !
Consigliato da 5 a 99 anni
Marina Sirotti
Diritto all’uso delle mani
In questo libro che vede la collaborazione di Gianfranco Zavalloni e di Roberto Papetti puoi trovare schizzi, disegni e consigli per costruire giocattoli con materiali semplici, poveri, riciclati e con semplici attrezzi da lavoro Giochi come barche, burattini, fionda e fucile, paracadute, frullino … per adulti, bambini e bambine , perché possano trovare insieme il tempo e il gusto di giocare.
Consigliato da 5 a 99 anni
Marina Sirotti
Diritto a sporcarsi
Diritto al selvaggio
Un libro pieno di attività con la terra, il fango, la sabbia, la polvere …. seguendo la naturale inclinazione di ogni bambino a sporcarsi le mani ! E molte notizie e curiosità relative a piante e animali che popolano il terreno, corredate da immagini semplici ma accattivanti. Un testo che offre molte idee a chi ha deciso di insegnare le scienze non solo sui libri, ma a partire da prati, orti e giardini.
Consigliato a partire da 6 anni
Antonella Bottazzi
Diritto a un buon inizio
A mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
A giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade
Il diritto al selvaggio
A costruire un rifugio- gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
Ottaviano è un nonno straordinario , un nonno di campagna.
Non è un chiacchierone, ma condivide le sue esperienze e i suoi ricordi con Tonino, il nipote.
Usa parole affettuose con l’oca Alfonsina, con la nonna che non c’è più e con Felice, il ciliegio.
Usa parole dure con i vigili e il Comune che vogliono prendergli la terra e abbattere il ciliegio.
La voce di questo nonno un po’ “ matto” accompagna sempre Tonino, lo incoraggia anche quando Tonino sale sul ciliegio e non vuole più scendere. “ Devi pensare di essere un uccello, devi pensare di esser un gatto, devi pensare che l’albero è tuo amico” .
Consigliato dai 9 anni
Marina Sirotti
Un albo illustrato che ogni adulto dovrebbe leggere, da solo o insieme a figli, nipoti, scolari, per guardare con attenzione e per capirsi un po’ di più. Per riconoscere che “ i bambini vogliono essere ascoltati con occhi spalancati … ai bambini piace annusare l’erba chiudendo gli occhi … ai bambini piace ascoltare la voce lontana delle conchiglie … “
Parole chiare e vere che creano scorci di ritratti accompagnate da grandi e bellissime illustrazioni.
Consigliato dai 6 anni
Marina Sirotti
Il diritto al silenzio
Ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua
” Ma tu ce l’hai un posto silenzioso?”
L’autore dopo una domanda semplice , schietta e un po’ destabilizzante invita te, bambino lettore a chiudere gli occhi e ti accompagna ad ascoltare i tanti amici del silenzio. Al mare , dove puoi sentire il suono delle sirene e dei gabbiani, in campagna, tra il sibilo del vento e il chiacchiericcio delle foglie …., fino a far silenzio intorno e scoprire le parole dentro di te. E il silenzio non fa più paura. Dai 6 anni
Dopo la lettura di questo albo e alla domanda “ cos’è per te il silenzio ? “ ecco alcune risposte di bambini di 9 anni:
Consigliato dai 5 anni.
Marina Sirotti
Il diritto alle sfumature
A vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle
Un nonno e un nipote. Il racconto di una passeggiata insieme nella natura. La riva di un fiume, un cavallo , dei girasoli, la spiaggia, il tramonto, la notte … e il nonno che diventa sempre più piccolo.
Consigliato dai 6 anni.
Marina Sirotti
Diritto a un buon inizio
A mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
Storia vera di un bambino pakistano , vittima dello sfruttamento minorile; una storia che ci apre ad un mondo difficile da immaginare come vero, ma anche la storia di come il sacrificio di un singolo individuo, possa cambiare il destino di molti. Una storia di denuncia, di coraggio e di amicizia, capace di far riflettere adulti e ragazzi.
Consigliato ad adulti e ragazzi dai 10 anni
Antonella Bottazzi
Mario Lodi ci accompagna in un viaggio speciale: un viaggio nel mondo reale, dove possiamo scoprire, insieme ad Alice e alla Regina di Cuori come sono nati e cosa significano i diritti dei bambini: la vita, il nome, la cura, una casa, una famiglia, il gioco, la parola…
E dopo che la storia ci ha portato ad incontrare persone, storie, luoghi diversi, Daniele Novara ci offre tantissimi spunti per lavorare con i bambini sulle emozioni, sul conflitto, sul pregiudizio, per “costruire” insieme a loro i diritti nella nostra vita di tutti i giorni.
È un libro che non può mancare nell’armadietto di noi maestri, il mio è pieno di post-it che segnano le pagine che ho percorso e quelle che devo ancora percorrere con i miei alunni!
Consigliato a bambini e docenti di scuola primaria
Annalisa Di Credico
Come anticipato alla fine del webinar di Maria Arcà, Un modo di fare scienza in classe, che si è svolto il 25 Gennaio scorso, vi mettiamo a disposizione una raccolta del suo materiale su Particelle e strutture – Come è fatta la materia dentro?
Consultatela e se pensate che possa esservi utile per la vostra progettazione e il lavoro in classe, scaricatela cliccando sulla copertina. In cambio vi chiediamo di riportarci i vostri commenti e opinioni, eventuali suggerimenti e una documentazione delle attività che avete svolto con i bambini.
Clicca sull’immagine per andare alla raccolta.
Nella collana RicercAzione è appena uscita la nuova edizione di un classico del MCE: L’avventura di Hula-Una storia nella Preistoria.
L’autore è Lando Landi, che è stato maestro a Scuola Città Pestalozzi di Firenze e docente di Didattica della Storia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’università fiorentina.
Landi ha scritto questa storia immaginaria per suscitare nei bambini l’interesse verso la preistoria. «La vicenda non è reale, ma il contesto, le “strutture”, gli indizi, i personaggi… potrebbero essere realmente parte di una realtà preistorica, e sono desunti da informazioni, documenti, studi di cui, a oggi, le scienze umane e l’archeologia dispongono.».
Nella preparazione del libro l’autore si è ampiamente giovato del
suo vissuto di insegnante, delle esperienze fatte durante la conduzione
di laboratori e corsi di formazione per insegnanti, delle
competenze acquisite nel campo dell’archeologia sperimentale e
delle osservazioni sul comportamento degli animali, secondo la sua
esperienza di fotografo naturalista.
Una pubblicazione che ci offre l’occasione per riflettere su come oggi nelle scuole gli insegnanti usino la narrazione durante i loro percorsi di didattica della storia. Con quali metodi e a quale storia viene data priorità?
Aspettiamo i vostri interventi a commento di questo articolo! L’invio della documentazione dei vostri lavori ci aiuterà a creare un gruppo cooperativo di riflessione e di lavoro. Un percorso di studio condiviso.
« Alberto [Manzi] la chiamava tensione cognitiva, ma è bene sia chiaro che i bambini con la tensione cognitiva non ci nascono!» Sono gli adulti e in particolare gli insegnanti, che coltivando come prima cosa la propria tensione cognitiva verso il mondo, possono permettere ai più giovani di costruirla senza tarpare le loro curiosità «spalmando risposte confezionate» alle loro domande.
«Non si tratta di fare scienza in modo nozionistico, ma di stimolare i ragazzi ad imparare a pensare e a sapere indagare su quello che c’è intorno… a costruire strategie di pensiero, ad alimentare la propria capacità di immaginazione, la stessa immaginazione che usano gli scienziati! ».
Durante il webinar Un modo di fare scienza, che si è svolto il 25 Gennaio, Maria Arcà, ricercatrice in biologia molecolare e, dal 1980, responsabile per il CNR del progetto di ricerca La formazione della conoscenza scientifica nella scuola di base, cerca di illustrarci in modo concreto l’approccio educativo maturato durante quel percorso a fianco del maestro Alberto Manzi e altre insegnanti. Una strategia didattica che guida i bambini a riflessioni non troppo diverse da quelle storicamente seguite dal pensiero chimico.
Clicca sull’immagine per andare alla scheda del libro